Casetta dei Pulledrari – Rifugio del Montanaro – Monte Gennaio
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 650 m circa
Dislivello in discesa: 50 m circa
Tempo: 2 – 2.30 ore
Ultima ricognizione: Settembre 2019
Si tratta della via più breve per salire sul panoramicissimo Monte Gennaio. Il sentiero segue lo spartiacque principale appenninico, prima all’interno di bellissime faggete, poi per ondulate dorsali erbose.
Accesso
a) Dal casello di Lucca si segue la statale dell’Abetone, superando Bagni di Lucca e Popiglio. Giunti a La Lima, si devia a destra per San Marcello Pistoiese e si scavalca il Passo di Oppio. Poco più avanti si gira a sinistra per Maresca, per la Foresta del Teso e per la Casetta dei Pulledrari.
b) Si esce dall’autostrada a Pistoia e si segue la tangenziale verso ovest, poi si esce a destra seguendo le indicazioni per Modena e Abetone. Si sale al Passo di Piastre, quindi si scende brevemente nella valle del Reno. A Pontepetri si svolta a sinistra, poi poco più avanti si gira a destra per Maresca e per la Casetta dei Pulledrari.
c) Proveniendo dall’Emilia, si esce dall’autostrada a Sasso Marconi, quindi si rimonta la valle del Reno lungo la SS64. Giunti a Ponte di Venturina si gira a destra (SP632) salendo a Pontepetri, da cui si continua dritti (SR64) verso il Passo di Oppio. Prima di raggiungerlo si trova a destra la deviazione che sale a Maresca; superato il paesino, si seguono ancora le indicazioni per la Foresta del Teso e si sale alla Casetta dei Pulledrari (1215 m). Si può trovare parcheggio sia negli ampi spiazzi dove la strada diventa sterrata, sia poco più in basso accanto al Camping Foresta del Teso.
Costruita nel dopoguerra e gestita dal CAI di Pistoia, la Casetta dei Pulledrari ha svolto a lungo il ruolo di rifugio e ristorante associato ad un piccolo comprensorio sciistico: due piste che scendevano dalla sovrastante Punta della Crina. Le piste poi furono abbandonate, insieme al rifugio stesso, che passò alcuni anni nel degrado più totale. Alla fine del 2018, dopo un lungo contenzioso, il rifugio ha riaperto; è dotato di 25 posti letto.
Itinerario
Lasciando in alto a destra la Casetta dei Pulledrari, si imbocca in direzione nord l’ampia strada sterrata (pista da sci di fondo) contrassegnata dal segnavia CAI 3. La strada sale dolcemente nel bosco, attraversando due valloncelli; più avanti una breve diramazione a destra permette di tagliare un ampio curvone. Giunti ad un bivio (quota 1250 circa) si lascia a sinistra la sterrata per imboccare a destra una pista secondaria, che sale nella bellissima faggeta secolare di alto fusto. Lasciata a sinistra un’altra diramazione, si sale con due tornanti; i segnavia poi abbandonano la pista per deviare a sinistra lungo una mulattiera che sale più direttamente. Si giunge così al Passo della Pedata del Diavolo (o Sella del Rombiciaio; 1362 m).
Si tratta di una sella boscosa poco marcata, posta sullo spartiacque tra i torrenti Maresca e Orsigna, entrambi affluenti del Fiume Reno.
Qui si trova un crocevia. Si gira a sinistra (segnavia 3 e GEA) lungo una pista che sale ripidamente sul sovrastante crinale boscoso, lasciando a destra la diramazione per il Rifugio Porta Franca. Si trascura una deviazione a sinistra che porta ad una fonte; la pista piega poi a sinistra e sale in diagonale fino al Rifugio del Montanaro (1559 m).
Si tratta di un massiccio edificio, avvolto nella faggeta, ma dotato di un’ampia terrazza panoramica su Pistoia e sui colli che la circondano. È stato inaugurato nel 1963 e poi ristrutturato nel 2001, ed è di proprietà del CAI di Maresca. Nei giorni festivi è sempre aperto, grazie all’opera di volontariato dei soci, ma non offre servizio di ristorante; per il resto dell’anno è aperto su prenotazione per i soci CAI. Al locale principale, dotato di 12 posti, si aggiunge un “bivacco” sempre aperto con 4 ulteriori posti letto.
Il sentiero segnalato aggira il rifugio sul retro, poi prosegue a salire in diagonale nel bosco di faggi. Si giunge così su un costoncino, quasi al limitare della faggeta, dove si trova un crocevia (Passo dei Malandrini; 1575 m). Lasciata a sinistra la GEA, che prosegue alla volta del Corno alle Scale, si piega a destra (segnavia 00). Il sentiero risale un ripido spallone erboso e porta in breve su una panoramicissima gobba (quota 1640 circa). Da qui inizia un lungo crinale quasi rettilineo, che il sentiero percorre fedelmente con brevi saliscendi, tra prati, boschetti e poche rocce affioranti. Si scavalca la poco percettibile sommità del Poggio dei Malandrini (1658 m), quindi si raggiunge il crocevia del Passo della Nevaia (1635 m).
Il passo è attraversato dal sentiero CAI 35, che a destra aggira il Poggio delle Ignude sul versante orientale guidando al Rifugio Porta Franca in una ventina di minuti.
Si prosegue dritti lungo il crinale, percorso dal sentiero 00; scavalcato un piccolo dosso, il sentiero piega a sinistra con una panoramicissima salita in diagonale. Si giunge direttamente alla selletta che separa il Poggio delle Ignude dal Monte Gennaio (quota 1706).
Con una breve deviazione a destra lungo il comodo spartiacque erboso, si può raggiungere il Poggio delle Ignude (1735 m), che offre un vasto panorama.
Si trascura il sentiero segnalato, che piega a destra per aggirare il Monte Gennaio, per continuare a sinistra lungo il crinale. Un ripido sentiero, non segnalato ma evidente, lo risale direttamente portando all’inizio di un dorso quasi pianeggiante, dove si trova la scatoletta del libretto delle firme. Rimontando il dorso verso destra si giunge in breve alla croce di vetta del Monte Gennaio (o Monte Uccelliera; 1812 m; 2 – 2.30 ore dalla Casetta dei Pulledrari).
Scendendo per la cresta nord, e poi rintracciando a sinistra un esposto sentierino che taglia in diagonale sul versante toscano, si può scendere al Passo del Cancellino (1632 m), crocevia di sentieri. Da qui, seguendo il segnavia 00, si può proseguire alla volta del Corno alle Scale.
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