Via Geirato – Prato Casarile – Cascate del Torrente Geirato – Cartagenova – Via Geirato

Caratteristiche

Difficoltà: T/E
Dislivello in salita: 150 m circa
Tempo: 1.30 – 2 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Novembre 2018

Interessante percorso ad anello nella selvaggia valle del Torrente Geirato, affluente del Torrente Bisagno. Di solito per arrivare a Prato Casarile si parte da Cartagenova e poi si cammina per una mezz’ora scarsa; il giro qui proposto è un po’ più lungo e completo, anche se comunque percorribile in mezza giornata.

Accesso

a) in autobus, da Molassana si prende il n. 477 e si scende al capolinea di via Geirato.
b) in automobile bisogna portarsi dal casello di Genova Est verso Molassana, da cui si imbocca la strada che segue il fondovalle della valletta del Geirato (si chiama, appunto, via Geirato). Si parcheggia presso il piazzale dove si trova il capolinea del 477 (quota 120).

Itinerario

Si prosegue lungo la strada asfaltata che passa sotto al ponte-canale dell’Acquedotto Seicentesco della Val Geirato e costeggia il torrente omonimo sulla sponda sinistra idrografica. Attraversato il Rio Lagoscuro la strada diventa sterrata, poi termina presso uno spiazzo.

Da questo punto in poi l’alveo del Torrente Geirato, praticamente sempre in secca (l’acqua passa per vie sotterranee attraverso il grande corpo di frana dove ci troviamo), è stato modificato con grandi gradoni e briglie in cemento. Le opere servono per contrastare le distruttive piene del torrente.

Si attraversa l’alveo del torrente e, risalendolo per pochi metri, si trova sulla sinistra (lato destro idrografico) l’imbocco di una mulattiera, che sale ripida tra boschetti e terrazze abbandonate. Terminata la salita si passa accanto ad un rudere e si sbuca in una piccola radura in fondo a cui si trova un casolare (quota 258). Seguendo alcuni segnavia gialli si rientra nel bosco e si attraversa l’alveo secco del Torrente Geirato su una briglia in pietra. Sul lato opposto si incontra il sentiero proveniente da Cartagenova, e lo si segue verso sinistra. Con una breve discesa, si raggiunge l’ampio Prato Casarile (o Prati Casalini; 257 m).

Questa grande radura pianeggiante è quello che resta di un lago naturale ormai colmato. In tempi remoti una gigantesca frana si distaccò dalla sovrastante Costa Maltempo e ostruì per circa mezzo chilometro il letto del torrente. A monte della frana si formò un lago, che poi è stato man mano colmato dai detriti trasportati dal torrente (il toponimo Geirato significa “ghiaioso”, e si riferisce al grande apporto solido del torrente). Ora il Geirato scompare sotto terra a monte del prato per poi ricomparire a valle, in corrispondenza della partenza di questo itinerario. Dopo piogge eccezionali, tuttavia, può capitare che l’acqua non venga smaltita del tutto e il Prato Casarile riprenda l’aspetto di lago.

Si attraversa il prato portandosi alla sua estremità settentrionale, dove si trova un sentiero che taglia in piano nel bosco. Si guada il corso d’acqua e, in breve, si raggiungono le Cascate del Torrente Geirato.

La cascata principale è formata dal Torrente Geirato che scende con due salti da una balza di calcare stratificato, per un dislivello totale di circa 20 metri.

Si ritorna alla briglia in pietra sul Geirato e, invece che percorrerla, si prende a sinistra il sentiero pianeggiante per Cartagenova. Il sentiero, a tratti acciottolato, taglia il versante sinistro idrografico della valletta, passando sopra ad un grande canalone franato e superando due ruderi (i Casali). Presso una casa ancora abitata si inizia a scendere, attraversando un piccolo impluvio sempre in secca e un secondo rio che forma una bella cascata (fonte subito prima). Si riprende a salire dolcemente, lasciando a destra una diramazione pianeggiante, e si giunge ad un importante bivio.

Continuando dritti in piano si arriva in breve a Cartagenova, da dove si può prendere il 477. L’autobus porta a Molassana e poi risale fino al capolinea di via Geirato.

Si scende a destra lungo una mulattiera scalinata (via alle Tre Coste), che effettua due curve, poi taglia in diagonale tra case isolate. Più in basso si incontra il percorso dell’Acquedotto Seicentesco della Val Geirato, indicato con un pallino azzurro. Seguendo la mulattiera principale, si raggiungono le case di San Bernardo; qui si trascurano i segnavia azzurri dell’acquedotto e, scendendo a sinistra per uno dei vari viottoli presenti, si ritorna in via Geirato.

Il Prato Casarile
Il Prato Casarile (1° novembre 2018)
La cascata del Torrente Geirato
La cascata del Torrente Geirato (1° novembre 2018)

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