Portofino – Base O – San Fruttuoso

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 270 m circa
Dislivello in discesa: 270 m circa
Tempo: 1.20 – 1.45 ore
Ultima ricognizione: Ottobre 2018

È un frequentato percorso costiero, che collega le due località più famose del promontorio. Ad una ripida salita iniziale, nel piccolo vallone del Rio del Fondaco, segue un lungo tratto a mezzacosta con notevoli panorami sul mare. Superata la Base O, una ripida discesa a tornanti porta alla baia di San Fruttuoso.​
In nota all’itinerario sono descritte le discese a mare alla Punta del Giasso (difficoltà: E/EE) e alla Cala degli Inglesi (difficoltà: EE), tra gli angoli più selvaggi e solitari del promontorio. Escursionisti allenati possono effettuare entrambe le deviazioni e poi proseguire fino a San Fruttuoso. Le due deviazioni possono però costituire anche belle gite a sé stanti.

Accesso

a) In treno fino alla stazione di Santa Margherita Ligure, poi con la corriera (ATP) fino a Portofino.
b) In automobile si esce al casello autostradale di Rapallo, poi si gira a destra per Santa Margherita Ligure e Portofino (sconsigliata perchè i parcheggi sono costosi).

Itinerario

Il percorso è stato segnalato con due cerchi rossi pieni dai volontari della FIE. Sul lato a monte dell’ampio parcheggio di piazza della Libertà (quota 10) si imbocca via del Fondaco, che sale ripidamente fra le case e termina in un piazzale. Qui si prende a sinistra la mulattiera scalinata che risale la valle del Rio del Fondaco, lasciando a sinistra il “Sentiero degli Ulivi” e a destra due diramazioni per la chiesa di San Sebastiano. Si piega a sinistra e la salita si fa più dolce, fino alle due case della località Cappelletta, poste su un costone a quota 186. Si attraversa un cancelletto di legno e si trova subito un bivio, da cui si diparte la diramazione per la Punta del Giasso.

Deviazione n. 1 – Punta del Giasso. Si abbandona quindi il segnavia “due cerchi rossi pieni” e si imbocca a sinistra la diramazione, indicata dalla palina del parco ma priva di segnavia. Si scende dolcemente lungo un tratto di mulattiera a fianco ad un muro; quando la mulattiera inizia a salire ripida la si abbandona e si devia a destra lungo un sentierino, prima poco evidente, poi più marcato. Il sentiero, a tratti scalinato, scende con ripide svolte tra pini e lecci; man mano che si va avanti iniziano a prevalere gli arbusti della macchia mediterranea, e a tratti si aprono bellissime viste sulle impervie falesie circostanti. Gli ultimi tornanti portano quindi ad un panoramico ripianetto poco sopra alla falesia di Punta del Giasso (37 m).
Per scendere al mare bisogna piegare a sinistra infilandosi in una fessura tra le rocce, quindi scendere una ripidissima rampa scalinata (passaggio che richiede un minimo di attenzione); si approda così su una scogliera di enormi massi, da cui, senza via obbligata, si arriva in breve al mare (difficoltà: E/EE; 25-30 minuti dal bivio).
Quando il mare è perfettamente calmo, ci si può sistemare sulla scogliera di enormi massi subito ad est rispetto alla punta e si può fare il bagno.

Si trascura la diramazione e si prosegue a destra lungo il sentiero segnalato. Dopo una sessantina di metri si incontra un altro bivio, da cui si può scendere alla Cala degli Inglesi.

Deviazione n. 2 – Cala degli Inglesi. Si imbocca a sinistra un viottolo pianeggiante (segnavia: tre punti rossi) che taglia tra fasce terrazzate. Con percorso comodo si raggiunge il fondo dell’ombrosa valletta del Rio Vessinaro, dove s’incontra un bivio. Si lascia a destra il sentiero segnalato, che si raccorda nuovamente al sentiero per San Fruttuoso (passando accanto ad un piccolo laghetto artificiale), e si va a sinistra. Attraversato il Rio Vessinaro, si lascia a destra un’altra diramazione che si raccorda con il sentiero per San Fruttuoso. Il sentiero sale brevemente, poi doppia un costone e si affaccia sul versante meridionale del promontorio; qui il paesaggio cambia completamente, passando da umido e ombroso ad arido, roccioso ed assolato. Si segue una vecchia mulattiera scalinata, leggermente esposta, che scende ripida e termina su uno spallone. Qui si gira a destra e si taglia in diagonale verso ovest, seguendo un sentierino piuttosto impervio, interrotto da vari traversi esposti su roccia attrezzati con catene. Giunti sul fondo del vallone del Rio Ruffinale, in genere secco, si gira a sinistra; scendendo lungo il fondo dell’impluvio, prima per tracce, poi saltellando tra massi enormi (catene), si raggiunge l’incantevole insenatura di Cala degli Inglesi (difficoltà: EE; 40-45 minuti dal bivio).
La caletta è situata allo sbocco del vallone del Rio Ruffinale, ed è circondata da imponenti falesie di conglomerato. Non esiste una spiaggia, ma ci sono solamente enormi blocchi squadrati. Per questo, se si volesse fare il bagno, sono indispensabili le scarpette da scoglio – oltre che, ovviamente, condizioni di mare completamente calmo.

Lasciata a sinistra la deviazione per Cala degli Inglesi, si sale diagonalmente lungo una carrareccia che s’innesta su un costone pianeggiante (Costa della Pineta; 225 m). Percorrendo il costone ci si congiunge con una stradina lastricata.

Verso destra, la stradina va a congiungersi dopo pochi metri con l’ampia mulattiera segnalata da un quadrato rosso pieno, che collega Portofino alle Pietre Strette.

Seguendo la stradina verso sinistra, si scende dolcemente, trascurando due diramazioni che si abbassano verso la Cala degli Inglesi. Giunti in località Prato si piega bruscamente a destra e, con una salita ripida, si giunge ad uno spiazzo (quota 239) da cui partono due sentieri. Si imbocca quello di sinistra, che inizialmente è fiancheggiato da una staccionata. Entrati nella boscaglia mista ad arbusti, si taglia con brevi saliscendi il versante a picco sulla Cala degli Inglesi, con spettacolari panorami sul mare. Si guada il piccolo Rio Ruffinale (in genere secco; alcune catene aiutano in caso di piena), poi si prende quota con alcuni tornanti e si scavalca un panoramico costone. Tagliando in piano tra pini e arbusti, in breve si arriva sulla cresta dove si trovano i ruderi della Base O (228 m; area picnic).

Molti la chiamano “Base Zero” ma in realtà è Base O (come la vocale): il toponimo deriva dalla storpiatura del dialettale Base Ou, cioè “base dell’oro”. Fu sede di postazioni militari durante la seconda guerra mondiale. Una breve deviazione a sinistra, attrezzata con catene, porta ad uno spettacolare punto panoramico.

Trascurando il segnavia “triangolo rosso pieno” che sale a destra verso le Pietre Strette, si continua dritti lungo una mulattiera che perde quota rapidamente, con numerosissimi stretti tornanti nel bosco di lecci. Si supera una piattaforma in cemento per l’atterraggio degli elicotteri, quindi si scende con gli ultimi tornanti alla prima delle due insenature che si aprono in fondo alla baia di San Fruttuoso. Con una breve salita si aggira il dosso dove sorge la Torre Doria, poi si scende al piccolo borgo di San Fruttuoso.

Tra le località più note e scenografiche della costa ligure, San Fruttuoso è un minuscolo paesino sorto intorno all’Abbazia omonima, che sorge proprio sulla riva del mare, in fondo ad un’accidentata insenatura intagliata nei conglomerati. Ancora oggi è raggiungibile solo a piedi oppure via mare con i battelli in partenza da Camogli o Portofino.
Nell’VIII secolo, il vescovo Prospero di Tartagona si rifugiò in questa baia, portando con sé le reliquie di San Fruttuoso; vi edificò una prima chiesa, situata più in alto dell’attuale e ormai andata completamente distrutta. L’abbazia vera e propria ebbe origine nel IX secolo; venne ampliato nel XII secolo dai monaci Benedettini, e nel XVI secolo per volere di Andrea Doria, che fece costruire il grande edificio loggiato affacciato sulla spiaggia e sul mare. Dopo un lungo periodo di abbandono, nel 1933 l’abbazia venne restaurata; attualmente gli edifici e i terreni circostanti sono di proprietà del Fondo Ambiente Italiano.
Il fondale della baia di San Fruttuoso ospita la nota statua del Cristo degli Abissi, posta nel 1954 ad una profondità di 17 metri.

Panorama su Portofino dalla salita iniziale
Panorama su Portofino dalla salita iniziale (20 maggio 2018)
Le scogliere di Vitrale viste da Punta del Giasso
Le scogliere di Vitrale viste da Punta del Giasso (20 maggio 2018)
Panorama su Cala degli Inglesi
Panorama su Cala degli Inglesi (20 maggio 2018)
Pinnacolo roccioso a picco sul mare, nei pressi di Base O
Pinnacolo roccioso a picco sul mare, nei pressi di Base O (14 ottobre 2018)
Il rudere della Base O
Il rudere della Base O (15 maggio 2016)
L’abbazia di San Fruttuoso (20 marzo 2024)

Escursioni sul Promontorio di Portofino
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