Parcheggio del Castello della Pietra – Caprieto – Bric delle Camere

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 630 m circa
Tempo: 2.15 – 2.30 ore
Ultima ricognizione: Maggio 2013

Il percorso si sviluppa nella parte più selvaggia della Val Vóbbia, tra foltissimi castagneti da cui emergono improvvisamente grandi dirupi di conglomerato. L’escursione può essere notevolmente abbreviata giungendo in automobile al paese di Caprieto, da cui la vetta del Bric delle Camere può essere raggiunta in circa tre quarti d’ora.

Accesso

Si esce al casello autostradale di Isola del Cantone e si imbocca la strada per Vobbia, rimontando la valle omonima fino al Ponte di Zan.

Si tratta di un ponte di epoca medievale, che supera con un solo balzo la profonda gola scavata nei conglomerati del Rio di Busti, tributario del Vóbbia. Secondo una leggenda popolare il ponte fu costruito in una sola notte dal diavolo, in cambio dell’anima della prima persona che lo avrebbe attraversato. Zane (Giovanni in dialetto) avrebbe ingannato il demonio facendo passare per primo un cane.

Si prosegue lungo la provinciale per circa mezzo chilometro, quindi si lascia l’auto nel parcheggio del Castello della Pietra (410 m).

Itinerario

Dal parcheggio si ritorna indietro lungo la strada provinciale per un centinaio di metri, quindi si imbocca a destra la stretta stradina per Busti. Qui inizia il segnavia “rombo giallo vuoto”, che andrà seguito fino a Caprieto. La stradina giunge in breve ad una casa isolata (Baita Andrea), dove il fondo diventa sterrato. Si abbandona la rotabile e, passati sul retro della casa, si imbocca un largo sentiero sconnesso che sale nel castagneto. Dopo alcune svolte, il sentiero taglia a mezza costa offrendo begli scorci sui torrioni del Castello della Pietra. Si rimonta una valletta ricca di tronchi caduti a causa della galaverna, poi, con alcune svolte, si sale sulla rocciosa Costa delle Scabbie (quota 775).

Il toponimo è frequente in Valle Scrivia e nelle valli tributarie, e indica il bosco di “legna forte”, che veniva poi utilizzata per la produzione di carbone vegetale.

Si percorre un tratto di cresta pressochè pianeggiante, poi ci si sposta sul versante sinistro e si sale in diagonale fino ad un aereo balcone roccioso. Da qui si ha un notevole panorama sul vallone del Rio di Busti. Si guadagna quindi la cresta spartiacque tra la valle di Busti e quella di Salata, che si rimonta sorpassando una piatta insellatura. Si risale brevemente nel bosco, poi si contorna un campo da bocce e si entra nel paese di Caprieto (837 m).

Il paese si trova sulla cresta spartiacque tra i valloni di Busti e Salata, in posizione notevolmente panoramica. Il toponimo (in dialetto Craviè) deriva probabilmente dall’allevamento delle capre.

Qui si abbandona il rombo giallo vuoto, diretto al vicino Passo di Costa Salata, e si prosegue lungo una stradina che si dirige verso nord (segnavia: punto e linea gialli e bandierina bianco-rossa del percorso CAI 200). Usciti dal paesino la strada diventa mulattiera e aggira il rilievo dell’Alpe; ad un bivio si va a sinistra, contornando anche il Bricco e portandosi sullo spartiacque tra Vobbia e Sìsola in località Pian dei Curli (938 m). Lasciata a destra la diramazione per Camere Nuove, si aggira un rilievo sul lato della Val Sísola, con alcuni saliscendi. Ritornati in cresta, la si risale prima nel bosco, poi all’aperto, fino alla poco marcata vetta del Bric delle Camere (1018 m).

I torrioni del Castello della Pietra, visti dalla prima parte del percorso (9 giugno 2023)
Panorama dal Bric delle Camere verso la Val Vobbia, col Monte Cravì al centro e Caprieto sulla sinistra
Panorama dal Bric delle Camere verso la Val Vobbia, col Monte Cravì al centro e Caprieto sulla sinistra (21 maggio 2013)

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