La Place (Ayent) – Château d’Ayent – Bisse de Clavau – la Place (Ayent)
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 100 m per il Château d’Ayent; 230 m per il Bisse de Clavau; in totale 330 m circa
Tempo: 20 – 25 minuti per il Château d’Ayent; 2 – 2.30 ore per il Bisse de Clavau; in totale 2.20 – 2.55 ore
Ultima ricognizione: Novembre 2023
Questo percorso è in realtà composto da due anelli con partenza dallo stesso punto, la borgata la Place nel comune sparso di Ayent. L’anello del Château d’Ayent è brevissimo: con una ripida salita si arriva in pochi minuti sulla cima di una panoramica montagnola, su cui si trovano i pochissimi resti del castello. L’anello del Bisse de Clavau è un po’ più lungo e avventuroso, anche se privo di vere e proprie difficoltà. Percorrendo il Bisse (un canale artificiale) si incontrano alcune passerelle metalliche sospese nel vuoto e una breve galleria; anche se è l’illuminazione è presente, è meglio portarsi una torcia, nel caso le lampade in loco non funzionassero.
Accesso
Usciti dall’autostrada a Sion Est, si seguono le indicazioni per Ayent. Si percorre la galleria che permette di evitare il centro di Sion, quindi si svolta a destra, passando per Champlan e Grimisuat. Si continua a destra entrando in comune di Ayent. Oltrepassata la frazione Botyre, si imbocca a destra la diramazione per Crans-Montana, ma subito si svolta ancora a destra e si scende a la Place (894 m), dove si parcheggia.
La Place è il nucleo più antico del comune di Ayent: sorge alla base del versante nord della collina dove si trovava il castello, in corrispondenza di un piccolo altopiano.
Anellino del Château d’Ayent
Si attraversa l’ampia piazza con parcheggio in direzione sud, quindi si prosegue dritti fino all’ultima casa, addossata al versante della collina del castello. Sulla destra della casa ha inizio un ampio sentiero (Chemin du Château), che subito piega a sinistra e sale contornando il retro della casa stessa. Poco dopo si giunge ad un bivio: si lascia il sentiero principale e si gira a destra lungo una diramazione che si innalza in diagonale nel bosco.
Guadagnato il contrafforte sud-ovest della collina, si volge a sinistra e ci si inerpica tra lembi di bosco e rocce affioranti. Ci si affaccia su un aereo intaglio roccioso, quindi si sbuca sulla cresta sommitale del colle poco sotto ad un’anticima sormontata da una croce in legno. Poco più avanti si giunge ad una grande statua della Madonna (981 m).
Dalla cresta sommitale del poggio si ha un bel panorama sulla valle del Rodano e sull’ampio versante dove sorgono le borgate di Ayent. Verso est si staglia il rilievo del Châtelard, sormontato dalla grande statua del Cristo Redentore. Molte delle cime e le località visibili sono indicate in un grande pannello fotografico.
Se si prosegue lungo la cresta sommitale in dolce salita, superando poi un intaglio roccioso che richiede un minimo di attenzione, si può salire sulla vetta del poggio (996 m), dove si trovano i pochissimi resti del Château d’Ayent – un muro e poco altro. Si tratta di una delle fortezze più antiche del Vallese, già esistente nel XI secolo. Alla fine del XV secolo il castello era già definitivamente in rovina.
Dalla statua della Madonna, si imbocca sulla destra un largo sentiero (via crucis) che taglia sul versante meridionale del poggio. Entrati nel bosco, si doppia il maldefinito contrafforte nord-est del poggio, quindi si scende in diagonale sul suo versante settentrionale, ritornando in breve a la Place.
Anello del Bisse de Clavau
Dal lato orientale della piazza, accanto ai bidoni della spazzatura, si imbocca Route de la Place (palina gialla con indicazioni per Villa e St-Romain). La stradina asfaltata taglia quasi in piano tra i campi e in breve porta alla borgata Villa (885 m). Davanti ad una casa in pietra, la strada si biforca: si va a sinistra, poi, dopo un centinaio di metri, si giunge ad un altro bivio, con croce in legno e paline. Si prosegue a destra, lungo una strada che passa presso due edifici isolati, diventa sterrata ed entra nel bosco.
Attraversati due ruscelli, la carrareccia sale brevemente e giunge ad un bivio (quota 897). Seguendo le indicazioni per il Bisse de Clavau, si piega a destra lungo un sentiero che attraversa un bel prato. Giunti in un bosco a prevalenza di conifere, il sentiero inizia a scendere, con alcuni tratti ripidi. In località les Hombes (quota 795) si incontra una strada sterrata, e la si segue verso destra per alcune decine di metri. Si riprende poi a sinistra il sentiero segnalato che scende nel pittoresco bosco misto. A quota 711 si trova un altro bivio, e si scende ancora a destra. In pochi minuti si giunge sulle sponde di un piccolo bacino artificiale, ricavato sbarrando la Liène con una diga. Sfruttando due scalette ed una passerella metallica, si aggira il bacino, quindi si giunge all’inizio del Bisse de Clavau (quota 680 circa).
Il Bisse de Clavau, costruita intorno al 1450, sfruttava le acque della Liène per rifornire i vigneti nella parte bassa del versante tra Ayent, Grimisuat e Sion. Ad oggi, il primo tratto del Bisse (percorso da questo itinerario)
Si percorre il sentiero dell’acquedotto, che taglia sul fianco destro idrografico del vallone della Liène, entrando nel tratto più incassato e pittoresco. Attraversato un impluvio, si giunge presso un costone roccioso, che viene attraversato con una galleria lunga una sessantina di metri (c’è l’illuminazione, ma alla mia visita di novembre 2023 non funzionava, quindi è meglio avere con sé una torcia). Oltre la galleria, il sentiero dell’acquedotto prosegue attraverso ripide pareti rocciose, che vengono superate con passerelle metalliche e tratti scavati nella roccia; sul lato valle sono presenti ringhiere protettive.
Guardando verso il fondovalle dalla prima passerella si può notare una grossa “marmitta”, modellata dall’erosione fluviale (pannello esplicativo).
Proseguendo lungo l’acquedotto, il versante si fa più dolce e boscoso. Si giunge quindi ad un piccolo edificio da cui parte una condotta forzata (673 m).
La condotta forzata porta le acque del Bisse de Clavau alla sottostante centrale idroelettrica di Beulet, realizzata nel 1909. La piccola centrale, situata sul fondovalle della Liène a quota 544, è dotata di tre gruppi di produzione per una potenza totale di 820 kW.
Lasciando a sinistra il sentiero che scende alla centrale idroelettrica, si prosegue a destra, scavalcando il tubo della condotta forzata. Si prosegue in piano sul sentiero dell’acquedotto, che taglia il versante sud-est della collina del Château d’Ayent. Presto i boschi misti di latifoglie e le rocce affioranti lasciano spazio ai primi vigneti, mentre il panorama si apre sullo sbocco della valle della Liène e sul fondovalle del Rodano. Si giunge poi ad un crocevia (località Tsampon; 668 m) presso un’area picnic con tavoli e panche.
Proseguendo dritti lungo il Bisse di Clavau, si può arrivare fino a Sion in poco più di 2 ore di cammino. La parte finale del bisse attraversa alcuni dei più spettacolari versanti terrazzati a vigneti del Vallese.
Si abbandona il Bisse di Clavau e si svolta a destra lungo una stradina asfaltata che sale lungo la massima pendenza. Dopo alcune decine di metri, ci si immette in un’altra strada, che si segue verso sinistra in dolce salita a mezza costa. Attraversato un torrentello, si incrocia la rotabile che collega St-Leonard con Ayent (quota 722): la si attraversa e, leggermente più a sinistra, si riprende il percorso segnalato, lungo una stradina che sale passando a valle di una casa. Presso un’altra casa isolata la stradina piega a destra e diventa sterrata.
Ad un bivio si va a sinistra, lungo una carrareccia che sale al limite tra bosco e vigneti. Si incontra un altro bivio dove si va a sinistra, quindi si attraversa un rio. La pista procede in ripida salita nel bosco accanto al rio, poi effettua due tornanti e confluisce in una strada asfaltata. Seguendo l’asfalto verso destra, in breve si giunge ad un bivio (909 m). Si lascia a sinistra la strada principale, che sale verso Botyre, e si scende a destra. Si attraversa una conca con case sparse, poi, con una breve salita, si ritorna a la Place: svoltando a destra, si raggiunge l’ampia piazza da cui si era partiti.
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