Pian di Ma – Colla Rossa – Monte Grosso – Porta di Pian Marchisio – Pian di Ma
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 780 m circa
Tempo: 4.10 – 4.40 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Agosto 2022
Per sentieri poco frequentati e un po’ impervi, si risale l’appartato vallone del Rio Curassa fino al valico della Colla Rossa; una breve deviazione porta alla piatta vetta del Monte Grosso. Scendendo per pendii erbosi si raggiunge la conca di Pian Marchisio, da cui si ritorna al punto di partenza seguendo la stradina asfaltata di fondovalle. Il percorso di salita, a tratti poco evidente e mal segnalato, richiede un minimo di senso dell’orientamento.
Accesso
Si esce al casello autostradale di Mondovì e si seguono le indicazioni per Villanova Mondovì e in seguito Roccaforte Mondovì. Giunti a quest’ultimo paese, si va a sinistra per entrare in Valle Éllero. Poco prima di arrivare a Prea, si svolta a sinistra per andare a Rastello, ultima borgata della valle. Da qui la strada si restringe e, con alcuni ripidi tornanti, porta al Ponte Murato. Si prosegue ancora per circa 1,1 km e si giunge in località Pian di Ma (1332 m); si parcheggia nelle piazzole a bordo strada, subito prima di un bivio ai piedi di una ripida rampa.
Nelle domeniche estive il transito della strada dopo Rastello è consentito solo pagando un biglietto del costo di 5€.
Itinerario
Al bivio, si imbocca a sinistra la diramazione sterrata che scende verso il torrente (segnavia G04). Giunti sul piatto fondovalle, bisogna abbandonare la sterrata per svoltare a sinistra (poco evidente) e attraversare l’Éllero su un ponticello. Si gira a destra e si attraversa un ripiano invaso dalla vegetazione, fino ad una capanna. Si rimonta un breve gradino, poi si svolta a destra e si prosegue a saliscendi, riavvicinandosi al torrente; in questo tratto le tracce sono invase dalla vegetazione, per cui bisogna seguire attentamente segnavia e ometti di pietre.
Dopo circa 300 metri, i segnavia girano a sinistra e iniziano a salire più decisamente. Entrati in un boschetto, si segue un sentiero più marcato che si inerpica con numerosi tornanti. Più in alto si trova un bivio, dove le due diramazioni si riuniscono dopo alcune decine di metri. Salendo in diagonale verso destra, si entra nel vallone del Rio Curassa, avvicinandosi rapidamente al corso d’acqua. A quota 1590 circa, improvvisamente, il vallone si apre in un’ampia conca sospesa (Passo della Colletta); sullo sfondo appare l’imponente Mondolè. Qui il sentiero tende nuovamente a perdersi, un po’ per la vegetazione invadente, un po’ per l’incrocio con le numerose tracce di bestiame. Si procede sul fianco destro idrografico del vallone, salendo in diagonale qualche decina di metri più in alto del torrente.
Giunti di fronte ad un piccolo rilievo solcato da tracce orizzontali di bestiame, si svolta a destra. Si attraversa il rio proveniente dalla sovrastante Colla Bauzano e si sbuca sul ripiano del Gias Colletta (1741 m); il vecchio gias è stato sostituito da un prefabbricato. Giunti al margine del ripiano, si doppia un piccolo contrafforte roccioso, poi si sale appoggiando a sinistra e rimontando un solco tra rocce affioranti. Si aggira sulla sinistra una zona umida, quindi si passa accanto al rudere di un altro gias. Da qui il percorso si fa assai malagevole, tra zone umide e fangose e vegetazione invadente. Superati altri affioramenti rocciosi, si giunge all’inizio di un’ampia conca dal fondo pianeggiante, in fondo alla quale si nota l’edificio della Sella Piandimale.
In alto a sinistra compare l’imponente e slanciata Rocca dell’Inferno.
Poco più avanti si incontra un bivio. Si abbandona il sentiero principale, diretto alla Colletta Seirasso, e si prende la diramazione di destra (non segnalata) che scende sul fondo della conca. Facendosi strada nella vegetazione invadente, si guada il Rio Curassa (quota 1780 circa), quindi si imbocca un sentiero che sale ripido in diagonale verso destra. Si attraversano alcune macchie di arbusti, poi si gira a sinistra e si giunge su una spalla erbosa dove le tracce si prendono. Salendo per prati, si raggiunge una bella casetta isolata (quota 1902); si segue per alcuni metri la strada sterrata di accesso alla casetta, quindi si gira a destra su tracce di bestiame. In pochi minuti, si guadagna il valico della Colla Rossa (1960 m).
Si tratta di un’ampia sella erbosa, principale via di collegamento tra il vallone di Piandimale e la conca di Pian Marchisio. Da qui il panorama si apre proprio sul Pian Marchisio e sul maestoso massiccio della Cima delle Saline e della Cima Pian Ballaur.
Si gira a destra e, salendo senza via obbligata per l’ampio pendio erboso, si guadagna l’ampia vetta del Monte Grosso (2045 m; 2.15 – 2.30 ore dal Pian di Ma).
Ritornati alla Colla Rossa, si gira a destra e si inizia la ripida discesa verso il Pian Marchisio. Dopo un tratto lungo la massima pendenza, in parte all’interno di un piccolo avvallamento, il sentiero taglia verso sinistra in diagonale tra erba e arbusti. Giunti sotto ad un contrafforte roccioso, si piega decisamente a destra e si taglia quasi in piano per alcune decine di metri. Scendendo dolcemente, si giunge su una spalla dove si trova un gias (quota 1722). Si gira a sinistra, seguendo la strada di accesso al gias e, in breve, si giunge all’estremità nord del Pian Marchisio (1621 m). Si guada il Torrente Éllero e ci si congiunge con la sterrata di fondovalle. Salendo brevemente verso destra, si giunge al parcheggio della Porta di Pian Marchisio (1634 m; 0.50 – 1 ora dal Monte Grosso).
Accanto al parcheggio sorge un edificio utilizzato come alpeggio. Sul lato opposto del torrente si trova invece, su un dosso, la Sella Ciappa; si tratta di un altro alpeggio di origini antichissime, già citato in un documento del 1300 con il nome di Alpe Cepata.
Da qui si prosegue lungo la strada principale, che all’inizio è sterrata e quasi pianeggiante, poi diventa asfaltata e scende ripida. Superato un secondo tratto sterrato, si giunge in località Fontana del Cars (1506 m), dove si diparte a sinistra il sentiero per il Rifugio Comino e la Cima Cars. Si continua sulla strada, che scende con due ripidi tornanti; proseguendo poi per ancora 1 km, si ritorna al Pian di Ma, dove si aveva lasciato l’automobile (0.50 – 1.10 ore dalla Porta di Pian Marchisio).
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