Pertuso – Costone della Ripa – Roccaforte Ligure

Caratteristiche

Difficoltà: EE fino al Monte Cravasana, poi E
Dislivello in salita: 750 m circa
Dislivello in discesa: 320 m circa
Tempo: 3.30 – 4 ore
Ultima ricognizione: Giugno 2016

Il “Sentiero Serena e Alessandro” (percorso 260 del CAI) percorre integralmente il Costone della Ripa, scavalcandone tutte le cime. È una traversata lunga e impegnativa, in ambiente molto selvaggio. Il primo tratto, fino al Monte Cravasana, è riservato ad escursionisti esperti per la presenza di numerosi passaggi esposti su roccia, attrezzati con corde e cavi metallici. Dal Monte Cravasana in poi il costone si fa più ampio e boscoso, quindi il sentiero continua agevole fino a Roccaforte Ligure, meta della traversata.

Accesso

Si esce dall’autostrada al casello di Vignole-Arquata, da cui si risale la Val Borbera. Superate le “Strette” si giunge al piccolo paese di Pertuso (379 m), dove la valle riprende ad allargarsi.

L’itinerario ha inizio presso la Stele di Pertuso, un monumento alto 12 metri, eretto dallo scultore Nicola Neonato nel 1966 in ricordo dei partigiani della divisione Pinan-Cichero e delle popolazioni appenniniche che combatterono durante la Resistenza.

Itinerario

Si segue il segnavia 260 del CAI di Novi Ligure. Presso la Stele di Pertuso, sul lato opposto della strada, si imbocca un’ampia mulattiera che scende verso il Torrente Borbera. Attraversato il torrente su un suggestivo ponte ad arco, si piega a destra, traversando per passerelle in legno e cengette esposte sul Borbera (cavi metallici), che proprio in questo tratto entra nelle “Strette”. Si piega a sinistra e, risalite alcune placche inclinate di conglomerato, si ritrova un sentierino che si inerpica nella boscaglia con numerose svolte. Man mano che si sale il Costone della Ripa si fa più marcato e panoramico, con la vista che si apre sulla media e alta Val Borbera fino al Monte Ebro. Si aggirano alcuni dossi rocciosi sul versante destro, sorpassando altri passaggi esposti attrezzati con cavi e corde, poi si aggira un risalto più imponente sul lato del Borbera. Mediante un canalino attrezzato si ritorna in cresta, poi si sale ripidamente nella boscaglia fino alla prima cima del crestone (778 m). Con una ripida discesa si guadagna la selletta successiva, poi si riprende a salire in un boschetto di roverelle. Giunti alla base di un dosso roccioso, si traversa sul lato della Val Borbera mediante una cengia molto esposta (corde). Ritornati in cresta, in breve si raggiunge l’aereo cocuzzolo dove sorge la Croce degli Alpini (830 m).

La croce, ben visibile dalla Val Borbera, si trova su un aereo spuntone roccioso, che precipita sull’ampio alveo del Torrente Borbera (e sul il paese di Cantalupo Ligure) con quasi 500 m di pareti rocciose quasi verticali. Il cocuzzolo offre un bellissimo panorama su tutta la Val Borbera, sulle colline del Tortonese, sulla bassa Valle Scrivia e su uno spicchio di Pianura Padana.

Un cavo metallico aiuta a scendere per lastroni rocciosi inclinati, alla base dei quali si riprende il sentiero, che percorre un tratto di cresta più tranquillo e in gran parte boscoso. Lasciata a sinistra una diramazione, si riprende a salire, poi si rimonta una breve crestina un po’ aerea (cavo metallico). Il sentiero si fa più agevole e scavalca un dosso panoramico, poi giunge ad una selletta dove si incontra il segnavia 269 proveniente da Rocchetta Ligure. Continuando in dolce salita sul costone, si scavalca l’allungata cima del Monte Cravasana (873 m), coperta dagli alberi. Si scende poi ad una selletta dove si trova un importante crocevia (quota 806).

Da sinistra giunge un sentiero segnalato proveniente da Pagliaro Inferiore. Invece a destra si diparte la strada sterrata che scende al minuscolo paese abbandonato di Avi, diviso in due frazioni.

Si prosegue dritti su sterrata per qualche decina di metri, poi si giunge ad un bivio. Proseguendo a sinistra sul costone boscoso, si sale in breve sulla tondeggiante cima del Poggio (852 m), che offre un vasto panorama.

Sulla cima del Poggio si trovano tavoli e panche per il picnic ed un piccolo rifugio in legno sempre aperto, dotato di stufa a legna.

Si piega a destra e si scende per un sentierino lungo l’ampio contrafforte occidentale della montagna, tra erba, detriti e alberelli. Presto ci si ricongiunge alla strada sterrata, che, con un tornante, si porta alla Sella di Avi (732 m).

Da qui si diparte a destra un altro sentiero segnalato che porta al paese di Avi in circa mezz’ora di cammino.

La stradetta sterrata riprende quindi a salire in diagonale sul lato della Val Borbera, tagliando un versante aperto e panoramico, poi si sposta brevemente sul lato opposto per evitare la piccola cima del Monte la Croce. Ritornati sul lato della Val Borbera, si taglia nel bosco con brevi saliscendi per evitare la cima del Monte Osesa. Si giunge poi alla sella sovrastante la chiesa parrocchiale di Roccaforte Ligure, dove si trova un crocevia (quota 810 circa).

La mulattiera di sinistra percorre un breve costone ondulato, giungendo ad una successiva selletta dove si trova un altro crocevia. Proseguendo dritti, con una ripida salita si raggiungono i ruderi del Castello di Roccaforte, situati sulla vetta dell’ardita Rocca di Piè (860 m). Il castello nell’alto medioevo era di proprietà dei monaci dell’Abbazia di Vendèrsi, poi passò di mano in mano fino agli Spinola, che governarono la zona fino al 1797. Già all’epoca del castello rimanevano solo ruderi, su cui fiorirono numerose leggende. Recentemente il rudere è stato sottoposto ad un restauro conservativo: un impalcatura metallica situata al suo interno evita che crollino ulteriori pezzi.

Si va dritti e, dopo una breve discesa, si piega a destra, portandosi al piazzale davanti alla chiesa parrocchiale di Roccaforte Ligure (778 m). Il paese vero e proprio si trova poco più a oriente.

Roccaforte Ligure è un piccolo paese addossato alla base della Rocca di Piè, a guardia del ridente altopiano che si estende sullo spartiacque tra Sìsola e Spinti. Nel municipio di Roccaforte è conservata la cosiddetta “Ara delle Matrone”, rinvenuta nel 1822. Si tratta di un reperto di epoca romana che celebrerebbe lo scioglimento di un voto fatto da Caio Tiberio alle matrone.

Il Torrente Borbera entra nelle "Strette"
Il Torrente Borbera entra nelle “Strette” (10 giugno 2016)
Panorama sulla Val Borbera dalla Croce degli Alpini, con i monti Ebro (a sinistra), Legnà (centro) e Carmo
Panorama sulla Val Borbera dalla Croce degli Alpini, con i monti Ebro (a sinistra), Legnà (centro) e Carmo (estrema destra; 11 marzo 2012)
Lo spuntone della Croce degli Alpini visto da sud
Lo spuntone della Croce degli Alpini visto da sud (10 giugno 2016)
Panorama verso ovest dal Poggio
Panorama verso ovest dal Poggio (11 marzo 2012)
Crepuscolo al Castello di Roccaforte
Crepuscolo al Castello di Roccaforte (12 dicembre 2015)
La chiesa di Roccaforte Ligure
La chiesa di Roccaforte Ligure (11 marzo 2012)

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