Montoggio – Costa – Brava di Piani – Monte Liprando

Caratteristiche

Difficoltà: E/EE
Dislivello in salita: 720 m circa
Dislivello in discesa: 50 m circa
Tempo: 2.30 – 2.45 ore
Ultima ricognizione: Dicembre 2019

Itinerario che si svolge prevalentemente tra folti boschi di latifoglie; ad una prima parte piuttosto ripida, segue una seconda parte più dolce nei pressi dello spartiacque tra la Val Brevenna e la Val Pentemina. Le uniche difficoltà del percorso sono rappresentate da brevi passaggi su roccia nel tratto finale, molto facili ma scivolosi in caso di terreno bagnato. Su questi sentieri pare sia transitato il re longobardo Liutprando che, nel 725, visitò Savignone per accogliere le spoglie di Sant’Agostino; per questo, l’itinerario è stato rinominato “Sentiero di Sant’Agostino”.

Accesso

Si esce al casello autostradale di Busalla e si risale la Valle Scrivia fino al paese di Montoggio.

Poco sopra al paese si trovano i ruderi del castello della famiglia Fieschi, fatto saltare nel 1547 dai Doria per vendicarsi della congiura che i Fieschi avevano ordito contro di loro.

Itinerario

Il percorso, segnalato con un punto e una linea gialli, ha inizio presso l’imbocco della diramazione per le frazioni Costa e Gorretta (446 m). Si prende la stradina (via dell’Insurrezione di Aprile) e si giunge in breve ad un bivio; si va a destra, seguendo le indicazioni per Costa e Gorretta, ma poco dopo si prende a sinistra una mulattiera che permette di tagliare un tornante. Ritornati su asfalto, si attraversano i due nuclei di Costa; presso Costa Superiore (483 m) si passa accanto ad una cappella recentemente restaurata. Subito a monte del paese, si abbandona l’asfalto per imboccare a sinistra una vecchia mulattiera.

Originariamente il segnavia seguiva ancora la rotabile fino a Gorretta, da cui una mulattiera portava alla sovrastante Costa di Lavaggio. Durante le operazioni di manutenzione del 2017 il percorso è stato modificato perchè la mulattiera a monte di Gorretta risultava interessata da alcune piccole frane.

La mulattiera sale nella boscaglia e si biforca; si lascia a destra la diramazione per Gorretta e si continua a sinistra, raggiungendo la casa abbandonata in località Maglioni (538 m). Si sorpassa un rio, quindi si prosegue su un sentierino che si innesta sul ripido contrafforte detto Costa di Lavaggio. Lo si rimonta in salita, incontrando poco più in alto la vecchia mulattiera proveniente da Gorretta. Dopo un tratto fiancheggiato da muretti a secco la si abbandona per girare a destra lungo una traccia meno evidente. Il sentiero sale alternando strette svolte a tratti lungo la massima pendenza, mantenendosi sempre nei pressi del filo dell’ampio costone, marcato da muretti a secco. Man mano che si sale il costone si fa più dolce; aggirata una gobba sul versante occidentale, si rimonta un tratto panoramico di cresta orizzontale e si giunge ad un bivio (quota 910).

Da qui la traccia principale prosegue a sinistra, portando al Passo della Banca. Da lì è possibile proseguire alla volta del Monte Banca oppure scendere in breve a Frassineto.

Si va a destra, scendendo in diagonale per pochi metri, per poi innestarsi in un’altra mulattiera proveniente da Casale. La si segue in dolce salita, attraversando tutto il versante sud-est del Monte Castelletto (o Garegò). Tra boschetti di latifoglie, macchie di pini e rocce affioranti, si trovano alcuni punti panoramici sul Monte Badriga e sul sottostante vallone del Rio del Fossone. Il lungo diagonale porta all’ampia sella boscosa della Brava di Piani (984 m), posta sullo spartiacque tra Brevenna e Pentemina.

Il valico separa il Monte Castelletto dal Monte Badriga, ed un tempo era un crocevia di mulattiere di collegamento tra le due valli. Una diramazione segnalata porta alla boscosa cima del Monte Castelletto. Un’altra scende al paese di Piani, mentre la terza segue fedelmente il crinale scavalcando il Monte Badriga.

Si attraversa la sella e ci si congiunge con l’ampia mulattiera proveniente da Piani (attenzione: procedendo in senso inverso il bivio è mal segnalato, e si è portati a scendere verso Piani invece che verso Montoggio; bisogna invece piegare a sinistra subito prima di raggiungere la sella pianeggiante). La si segue per alcune decine di metri, sorpassando un cancelletto, poi la si abbandona per imboccare a destra un sentierino poco evidente. Si contorna il Monte Badriga sul versante settentrionale, procedendo a saliscendi in un bosco a prevalenza di noccioli; in alcuni tratti la traccia tende a perdersi, quindi bisogna seguire con attenzione i segnavia.
Passati sotto ad un elettrodotto, si giunge alla selletta della Brava di Crosi (1040 m), dove si incontra un sentiero proveniente dal sottostante paese di Crosi. Si continua dritti per alcune decine di metri e si trova un altro bivio. Si prende la diramazione di destra che, salendo in diagonale, si riporta sullo spartiacque tra Brevenna e Pentemina. L’esile traccia segue fedelmente il crinale in ripida salita, superando alcuni saltini rocciosi. Si scavalca un’anticima (1084 m), quindi si riprende a salire giungendo alla base dell’esile cupola sommitale. Superate le ultime elementari roccette, si raggiunge la croce di vetta del Monte Liprando (1122 m).

Il Monte Badriga visto dalla Costa di Lavaggio
Il Monte Badriga visto dalla Costa di Lavaggio (30 novembre 2019)
Panorama dal versante nord del Monte Badriga: in primo piano i monti Suia e Proventino, dietro le Alpi Graie
Panorama dal versante nord del Monte Badriga: in primo piano i monti Suia e Proventino, dietro le Alpi Graie (30 novembre 2019)
Il dosso sommitale del Monte Liprando
Il dosso sommitale del Monte Liprando (30 novembre 2019)
L’alta Val Brevenna e il Monte Àntola dal Monte Liprando
L’alta Val Brevenna e il Monte Àntola dal Monte Liprando (30 novembre 2019)

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