Moneglia – Lemeglio – Cà Marcone – Bocca di Vasca – Monte San Nicolao

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 950 m circa
Dislivello in discesa: 120 m circa
Tempo: 3.30 – 4.15 ore
Ultima ricognizione: Novembre 2016

Itinerario lunghissimo e molto interessante, che prima si tiene lungo il panoramico contrafforte che delimita a est la conca di Moneglia, poi si addentra tra le selvagge montagne rocciose che contornano il Passo del Bracco. Nell’aggirare l’impervia Pietra di Vasca ci sono due possibilità: o la si contorna sul versante meridionale, per un sentiero abbastanza comodo, oppure se ne taglia il versante settentrionale; in questo caso bisogna prestare molta attenzione, perché il sentiero, ormai non più mantenuto, presenta numerosi tratti in frana e passaggi esposti.

Accesso

In treno fino alla stazione ferroviaria di Moneglia (16 m).

Il borgo di Moneglia ha origini antichissime: in epoca preromana era abitato dai Liguri Lapicini, mentre in epoca romana era un centro importante per la sua posizione strategica lungo la Via Aurelia. Il toponimo deriva appunto dall’antico toponimo romano, Monilia.

Itinerario

Dalla stazione ferroviaria si scende lungo viale Ammiraglio Gerolamo Botto, raggiungendo in breve corso Libero Longhi, parallelo al lungomare. Lo si segue verso sinistra fino ad una rotonda presso il Torrente Bisagno; si imbocca a sinistra la strada per il Bracco, ma dopo poche decine di metri la si abbandona per attraversare il torrente su un ponte che conduce ad uno spiazzo. Sul lato opposto ha inizio il segnavia “quadrato rosso pieno”, che guida lungo una mulattiera scalinata che sale in diagonale passando accanto alla ferrovia. Ci si congiunge in breve alla ripida strada asfaltata per Lemeglio, che sale dritta, poi piega a destra. Ad un bivio si va a sinistra, effettuando uno stretto tornante, poi, dopo alcune decine di metri, si riprende a destra la mulattiera, che sale più direttamente. Si lascia a destra una diramazione e in breve si sbuca sul piazzale all’inizio dell’abitato di Lemeglio (193 m).

Il piccolo paese si trova in bellissima posizione panoramica, letteralmente appeso ad un ripido costone a picco sul mare, ultima propaggine del sovrastante Monte Crocetta. Secondo una leggenda popolare, nel medioevo Lemeglio fu assalito dai pirati, che ne uccisero tutti gli abitanti maschi per poi rapire più di venti fanciulle.

Ci si addentra nell’abitato per una mulattiera; subito prima di un archivolto si gira a sinistra, passando accanto alla chiesa parrocchiale e giungendo in breve all’estremità superiore del paese. Qui si trova un importante bivio: si lascia tempo-raneamente a destra il quadrato rosso (chiuso per pericolo caduta massi) per imboccare a sinistra una mulattiera cementata (segnavia: quadrato, due cerchi e punto e linea blu). Salendo in diagonale si lascia a sinistra il quadrato blu che guida a Littorno, e, al termine del tratto in cemento, si giunge ad un trivio. Si imbocca il sentiero più a destra, che sale decisamente prima costeggiando un elettrodotto, poi addentrandosi nel bosco di lecci. Al primo bivio si va a sinistra, mentre al secondo ci si tiene a destra, passando accanto ad un’aia carbonile. Salendo costantemente si guadagna infine il contrafforte divisorio tra le vallette di Moneglia e di Déiva Marina, in corrispondenza di un rudere. Qui si ritrova il segnavia “quadrato rosso pieno” e, seguendolo verso sinistra, in pochi metri si è alla grande croce in legno del Monte Crocetta (448 m; area picnic).

Il Monte Crocetta è l’ultima vetta di questo contrafforte, che subito oltre precipita verso il mare con scarpate e alte falesie. Nei pressi della vetta si trovava la postazione di un telegrafo.

Il sentiero si tiene ora sul contrafforte, prima quasi pianeggiante, poi in lieve discesa; la fitta lecceta si apre ogni tanto in bellissime viste panoramiche su Moneglia, su tutta la Riviera Ligure e sui monti Treggin, Pù e Alpe di Maissana. Dopo alcuni saliscendi si scavalca il panoramico Monte Incisa (516 m), sulla cui vetta si trova una panca in legno, quindi si prosegue ancora lungamente sul filo di cresta boscoso, superando anche il poco marcato Monte Mézzema (509 m). Si passa accanto ad alcuni tavolini e panche in legno, quindi si giunge ad una selletta dove si lasciano a sinistra e a destra le diramazioni per Comeglio e Mézzema. Si sale ora più ripidamente, per poi portarsi sul versante destro del costone e contornare le boscose cime gemelle del Monte Pian del Lupo e del Monte Salto del Cavallo. Con una discesa breve ma ripida si va a confluire nella strada statale del Bracco in località Ca’ Marcone (o Tagliamento; quota 562).

Si tratta di una larga sella boscosa che mette in comunicazione i bacini di Sestri Levante e Déiva Marina; proprio in questo punto, dalla strada statale si diparte la diramazione che scende a Déiva.

Si attraversa la strada asfaltata e si va a riprendere il sentiero segnalato, che si diparte all’estremità sinistra del piccolo gruppo di case. Si piega a destra e in breve ci si porta sul versante settentrionale della cresta; l’ampio sentiero taglia in piano nel bosco, sorpassando un’altra area picnic e aggirando alcuni piccoli rilievi. Si arriva infine al crocevia di Sella Merelle (590 m), da cui si presentano due possibilità:

a) Si continua a destra lungo la carrareccia principale (segnavia: croce rossa), che si porta sul versante marittimo. Bisogna poi abbandonare la carrareccia, che scende al Baracchino, per prendere a sinistra il sentiero segnalato (imbocco poco evidente, indicato da ometti di pietre). Esso percorre il solare versante sud della tormentata Pietra di Vasca, salendo in diagonale tra arbusti e rocce affioranti. Sorpassati alcuni piccoli contrafforti rocciosi, ci si riporta sul crinale presso la Bocca di Vasca.

b) Si imbocca a sinistra il vecchio sentiero segnalato con il quadrato rosso, da qui non più mantenuto. La traccia, poco evidente, sale in diagonale nel castagneto fino ad un panoramico dosso roccioso con panca in legno, posto all’inizio dell’imponente bastionata settentrionale della Pietra di Vasca. Ci si tiene alla base delle rocce, quindi si attraversa un piccolo impluvio roccioso (passaggio esposto su roccia umida che richiede parecchia attenzione). Si continua lungo uno stretto sentierino che taglia in piano il versante a picco; anche se ci si tiene nel bosco, sono numerosi i passaggi esposti. Più avanti il versante si fa meno pendente; si attraversa allora un ampio accumulo di massi franati, dove la traccia tende a perdersi, complici i numerosi alberi caduti. Si riprende quindi il sentierino, che attraversa un altro tratto di versante molto ripido e in parte roccioso (numerosi punti in frana), poi si riporta sul crinale. Con una breve discesa si è alla Bocca di Vasca (737 m), dove si ritrova la variante “a”.

Trascurando il sentiero che sale in cresta, si segue l’ampia mulattiera segnalata con una croce rossa, che si innalza dolcemente sul boscoso versante settentrionale. Passati accanto alle rovine dell’antico hospitale di San Nicolao, si giunge alla Foce di San Nicolao (799 m).

Nell’area archeologica sottostante si riconoscono ancora bene le piante del ricovero per viandanti e dell’annessa chiesetta, a forma di croce con tre absidi semicircolari. Ricoveri come questo erano frequenti lungo le strade medievali; in particolare, dalla Foce di San Nicolao transitava un importantissimo itinerario di collegamento tra la Liguria, l’Emilia e la Lunigiana, esistente già in epoca romana (l’antica via Aemilia Scauri). L’hospitale di San Nicolao ebbe il periodo di massimo splendore tra XII e XIII secolo, e sicuramente rimase in funzione fino al 1590, anno in cui venne distrutto da un incendio. La chiesa venne poi ricostruita, ma in breve venne abbandonata e ricadde in rovina.

Si piega ora a destra lungo un’ampia strada sterrata, che effettua una breve salita, poi taglia in piano e confluisce nella stradetta asfaltata di servizio ai ripetitori del San Nicolao. Seguendola verso destra si arriva in breve alla panoramicissima cima del Monte San Nicolao (847 m).

Moneglia e il monte omonimo visti dal Monte Incisa
Moneglia e il monte omonimo visti dal Monte Incisa (30 novembre 2016)
Spuntoni della Pietra di Vasca
Spuntoni della Pietra di Vasca (30 novembre 2016)
Verso la vetta del San Nicolao
Verso la vetta del San Nicolao (30 novembre 2016)
Le rovine dell'hospitale di San Nicolao
Le rovine dell’hospitale di San Nicolao (4 febbraio 2016)
Panorama sulle Apuane dal San Nicolao
Panorama sulle Apuane dal San Nicolao (30 novembre 2016)

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