Moléson-sur-Gruyères – le Moléson – Plan Francey – Moléson-sur-Gruyères
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 1000 m circa
Tempo: 4.50 – 5.50 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Ottobre 2023
Si tratta del percorso più frequentato per raggiungere a piedi – quindi senza l’aiuto di funicolare e cabinovia – la vetta del Moléson. Partendo dal centro turistico di Moléson-sur-Gruyères, sul versante nord-est della montagna, si effettua un periplo intorno alla stessa, salendo poi alla vetta dal versante sud-ovest. Si scende poi dal versante nord e, passati dalla località Plan Francey, dove arriva la funicolare, si ritorna al punto di partenza. Non vi sono difficoltà, se non un tratto un po’ scomodo a causa delle acque ruscellanti lungo il percorso di discesa. In ogni caso, visto il notevole dislivello, l’itinerario richiede un certo allenamento.
Accesso
Si esce dall’autostrada a Bulle e da lì si seguono le indicazioni per Gruyères. Giunti nei pressi del caratteristico borgo medievale di Gruyères, si svolta a destra e si risale la boscosa valle dell’Albeuve fino a Moléson-sur-Gruyères (1103 m).
Si tratta di un paese nato negli anni ’60, sullo slancio della “valorizzazione” del Moléson come centro turistico locale, con impianti di risalita e piste da sci. A Moléson-sur-Gruyères è situata la stazione di partenza della funicolare che porta a Plan Francey, da cui una cabinovia sale fino alla vetta della montagna.
Itinerario
Dal grande parcheggio all’entrata del paese, ci si dirige verso la stazione di partenza della funicolare per Plan Francey. Poco oltre si incontrano le paline gialle che indicano i percorsi escursionistici. Si svolta a destra e si imbocca una strada sterrata che si addentra nel vallone dell’Albeuve. Passato l’edificio isolato di le Commun (1164 m), si lascia a sinistra una diramazione. Lo stradello affianca un piccolo affluente; in alto a destra compare il Moléson, difeso da alte pareti rocciose.
Fiancheggiato un tratto in cui il rio scorre coperto da una tombinatura in legno, si giunge ad un bivio. Si abbandona la pista principale per imboccare a sinistra una diramazione che attraversa il rio su un ponticello. Attraversato un lembo di bosco, si arriva all’inizio di un ripido costone erboso e lo si rimonta per tracce. La ripida salita guida alla baita di Petit-Moléson (1379 m), situata alle pendici dell’imponente montagna. Trascurando una sterrata che scende a destra, si imbocca una mulattiera che parte dal retro dell’edificio, e sale dolcemente verso destra. Dopo un centinaio di metri si incontra un’altro stradello, proveniente dalla ben visibile stazione di Plan Francey. La si segue in salita: si effettua un tornante, poi si tagliano le erbose pendici orientali del Moléson fino alla baita di Gros-Moléson (1540 m). Qui si trova un importante incrocio.
Ci troviamo nei pressi di un’ampia sella erbosa, situata sul contrafforte che separa il vallone dell’Albeuve da quello della Marive. Qui convergono numerosi sentieri, provenienti da Moléson-sur-Gruyères, Plan Francey, Enney e Albeuve.
Seguendo le indicazioni per il Moléson, si prosegue dritti e si doppia un contrafforte, entrando nel vallone della Marive. Si gira a destra e si taglia il ripido versante sud-sud-est del Moléson con saliscendi brevi ma bruschi. Il sentiero procede tra radi abeti, arbusti e rocce affioranti, offrendo una bella vista sull’imponente Dent de Lys. Dopo circa 1 km si giunge ad un bivio (quota 1577) dove si svolta a destra. Il sentiero segnalato inizia a salire ripido, addentrandosi in un alpestre valloncello limitato da pareti di rocce stratificate. Appoggiando a sinistra, si guadagna una conca pascoliva sospesa dove sorge una malga (Tsuatsau Dessus; 1735 m). La si lascia a sinistra e si effettua un lungo traversone per un ripido pendio di rocce affioranti.
Con alcuni tornanti, si guadagna l’aerea sella (1903 m) che separa la Crête du Moléson dal Moléson vero e proprio. Da qui finalmente appare alla vista la vera cima della montagna. Si gira a destra rimontando il crinale, quindi si taglia a sinistra per evitare l’anticima sud; voltandosi indietro, si inizia a vedere il Lago di Ginevra. Ricevuto il sentiero che sale da Plan Francey (lo si seguirà in discesa), si giunge alla stazione superiore della funivia (1970 m circa). Da qui, risalendo l’ultimo tratto di cresta, si guadagna la panoramicissima vetta del Moléson (2002 m; 2.45-3.10 ore da Moléson-sur-Gruyères).
Si ritorna indietro lungo il percorso dell’andata, superando la stazione della funivia e giungendo subito dopo ad un bivio. Qui si piega a destra, scendendo per il ripido pendio erboso che sovrasta la bella conca sospesa di Bonne Fontaine; è presente una traccia sassosa che taglia dritta, ma è consigliabile seguire il più comodo sentiero che scende a tornanti. In ogni caso, si passa poco sopra al fondo della conca, caratterizzato da una sorgente ed una zona umida, e si attraversa la soglia che la sbarra a valle.
Il sentiero, a tratti acciottolato, si abbassa con ripidi tornanti attraverso una fascia di rocce affioranti. Questo tratto è reso assai scomodo dal ruscellamento e dalla presenza di altre sorgenti. Si passa accanto ad alcuni cavi di metallo (installati per la pista nera da sci che scende dalla vetta del Moléson) e, scendendo in diagonale, si giunge sul poco marcato contrafforte nord-ovest della montagna. Si effettuano due tornanti per ampi prati, quindi si giunge ad un bivio (1615 m).
Continuando a destra, si scende attraverso un boschetto ingombro di massi, quindi si incontra una strada sterrata che taglia in orizzontale (località Petit-Plané; 1481 m). La si segue verso destra e in breve si giunge ad un bivio: si va ancora a destra e, salendo dolcemente ai piedi dell’imponente sperone nord del Moléson, si guadagna la sella di Plan Francey (1495 m; 1.15-1.30 ore dal Moléson).
Con una breve salita verso sinistra si può raggiungere la stazione della funicolare che scende a Moléson-sur-Gruyères.
Si attraversa la sella e si prosegue in discesa lungo la stradina principale, a tratti cementata. Trascurata una diramazione, si taglia in discesa verso destra. In corrispondenza di un tornante si lascia a destra un’altra diramazione che riporta a Petit-Moléson. Si effettua il tornante e ci si abbassa nel ripido vallone dell’Albeuve, tra prati e boschetti. Passato l’edificio di Moléson-à-Baron (1297 m), si effettuano altri due tornanti, quindi si affianca il piccolo affluente dell’Albeuve già incontrato all’andata. In breve ci si ricongiunge con il percorso dell’andata e si ritorna al parcheggio di Moléson-sur-Gruyères (0.50-1.10 ore da Plan Francey).
Torna a: Prealpi di Vaud.