Mergozzo – Montórfano – Monte Orfano – Mergozzo
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 700 m circa
Tempo: 4 – 4.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Settembre 2022
Si tratta di un percorso ad anello piuttosto frequentato, forse il più completo per visitare il rilievo del Monte Orfano. Partendo da Mergozzo, si segue il cosiddetto “Sentiero Azzurro”, che taglia a mezza costa il versante nord-est della montagna fino al minuscolo paese di Montórfano. Un ripido sentiero, a tratti un po’ malagevole, porta alla vetta, transitando tra resti di antiche cave. La discesa è molto più comoda, prima per una vecchia mulattiera militare, poi per stradine sterrate all’interno di boschi misti.
Accesso
a) In treno fino a Mergozzo.
b) In automobile, si segue l’autostrada A26 in direzione di Gravellona Toce, poi si imbocca lo svincolo per Verbania. Attraversato il Fiume Toce, si prende a sinistra la diramazione per Mergozzo. Al termine della strada si svolta a destra e, subito sulla destra, si trova un parcheggio (204 m).
Itinerario
Dalla stazione ferroviaria, si percorre via alla Stazione e si sbuca nella strada provinciale (via Sempione). La si segue verso destra in piano: si incontra un primo parcheggio, poi si attraversa via Leonardo da Vinci e si trova un secondo parcheggio (è quello a cui fa riferimento la variante “b” del paragrafo “Accesso”).
Si gira a destra e si attraversa il parcheggio, poi si va a sinistra e ancora leggermente a destra per imboccare il Vicolo Undicesimo. Procedendo dritti, in breve si entra nel centro storico di Mergozzo e si inizia a scendere verso la sponda del lago omonimo.
Il Lago di Mergozzo è un lago naturale dalla forma vagamente rettangolare, allungato nella valle tra il Monte Orfano e la dorsale del Monte Castello. Si estende per circa 1,84 kmq, e raggiunge la profondità massima di 74 metri. In origine costituiva l’estrema propaggine nord-occidentale del Golfo Borromeo del Lago Maggiore; con il passare del tempo, i sedimenti portati dal Fiume Toce hanno separato i due laghi e formato la piana di Fondotoce.
Subito prima di raggiungere il lungolago, si imbocca a destra via C. Nostrani, indicata dai cartelli del Sentiero Azzurro di Montórfano (segnavia: striscia azzurra). Si segue la stradina in salita tra le case per alcune decine di metri, poi si devia a sinistra in via Montórfano, che all’inizio è una bella mulattiera acciottolata, poi diventa asfaltata. Ad un bivio davanti ad una villetta si va a destra, poi al bivio successivo si prosegue ancora a destra su stradina sterrata che entra nel castagneto. Si incontra una mulattiera proveniente da destra, poi si taglia quasi in piano fino ad un’altra biforcazione.
Qui si abbandona la stradina principale, diretta ad alcune vecchie cave, per proseguire a sinistra lungo il Sentiero Azzurro. Si segue una bella mulattiera acciottolata che, con alcuni saliscendi, percorre tutto il versante nord-est del Monte Orfano, alta sul Lago di Mergozzo che di tanto in tanto compare tra gli alberi. Dopo poco più di 1 km, una breve rampa ripida in salita porta su una stradina asfaltata. In breve la rotabile sale al terrazzo pianeggiante su cui sorge il paese di Montórfano (315 m); all’inizio del pianoro la strada si biforca diventando sterrata: si segue la diramazione di destra che taglia tra le case.
Al centro della piana di Montórfano sorge la bella chiesetta di San Giovanni Battista, che ha origini antichissime. Scavi archeologici hanno portato alla luce i resti di un battistero risalente al V secolo e di una chiesetta probabilmente costruita nel VIII secolo, già citata in documenti dell’885.
Al termine di un rettilineo, quando la sterrata piega a sinistra verso il centro del borgo, la si abbandona: si prosegue dritti seguendo le indicazioni per “Montorfano Vetta” (segnavia CAI A56). Si segue una pista assai sconnessa che effettua alcune svolte e poi si biforca. Si va a destra e, dopo alcune centinaia di metri, si giunge nei pressi delle pareti del Sasso del Magnano, che si intravedono tra gli alberi (quota 450 circa).
Qui il sentiero segnalato piega a sinistra e taglia in orizzontale passando alla base di uno sperone roccioso. Si gira poi a destra in ripida salita, passando a monte dello sperone (punto panoramico). Il sentiero diventa più ripido e malagevole, e, dopo alcune svolte giunge ad un bivio. Si va a sinistra e in breve si confluisce in un sentiero più ampio, ugualmente proveniente da Montórfano. Lo si segue verso destra per pochi metri, quindi si riprende a sinistra il sentiero segnalato che si inerpica tra boscaglia e rocce affioranti.
Più in alto, il sentiero tocca due volte una caratteristica “via di lizza”, lasciandola entrambe le volte a destra. Si prosegue lungamente nella boscaglia con alcuni passaggi malagevoli, incontrando di tanto in tanto alcuni punti panoramici. Man mano che si sale, la salita si fa più dolce, fino a che il sentiero non si sposta a sinistra e raggiunge un grosso pannello ripetitore (quota 780 circa). Procedendo ora quasi in piano, si giunge ad un crocevia subito sotto alla cima boscosa del Monte Orfano (794 m); la cima, occupata da opere militari in rovina, è raggiungibile con una breve deviazione.
Si gira invece a sinistra, seguendo il segnavia A58, e si imbocca la cosiddetta “mulattiera Cadorna”: una bella mulattiera ex-militare che si abbassa con numerosi tornanti sul fianco sud-ovest del Monte Orfano. Più in basso, la mulattiera si innesta sull’ampio contrafforte sud-occidentale della montagna, e lo percorre fino ad una selletta (quota 614). Si va a sinistra per aggirare un dosso, poi si piega a destra, percorrendo un piccolo avvallamento dove si trova un rudere. In breve si sbuca su un terrazzo (quota 610 circa) che offre un notevole panorama su Gravellona Toce.
Qui si incontra una sterrata e la si segue verso destra, scendendo con due tornanti. Poco dopo si incontra un bivio dove si lascia a sinistra il percorso segnalato per Gravellona Toce.
Imboccando la diramazione di sinistra, e poi proseguendo dritti lungo la traccia principale (quindi trascurando la deviazione per Gravellona Toce) si possono visitare i ruderi di una casermetta e l’ingresso dell’adiacente polveriera, realizzata completamente in sotterraneo.
Si continua dritti lungo la sterrata principale, che scende con due lunghissimi tornanti nel bosco di latifoglie. Presso il secondo tornante si lascia a sinistra l’attacco della via ferrata del Montórfano. Poco dopo il terzo tornante, si giunge su un ripiano dove si trova un bivio (quota 430 circa). Si abbandona la sterrata principale per girare a destra (poco evidente), lungo una diramazione assai dissestata e rovinata dall’erosione. Scendendo dolcemente, si raggiunge la Cava dei Graniti Verdi (363 m).
Nelle grandi cave situate sul versante sud del Monte Orfano si estrae una varietà di granito bianca, nota appunto come “bianco Montorfano”. Sul versante ovest, invece, affiora una lente di graniti verdi, che venivano estratti in questa grande cava, ormai abbandonata ma ancora imponente.
Superati due tornanti, bisogna abbandonare la pista principale per imboccare a destra una diramazione. Si percorre un curioso passaggio intagliato nelle rocce, quindi si continua nel bosco fino ad incontrare una traccia più larga che taglia verso destra. In località Robianco (quota 220 circa) si incontra una strada sterrata: la si segue per pochi metri verso sinistra, poi si prende a destra una bella mulattiera che passa accanto ad una cappelletta.
Si procede tra cascine isolate e boschetti, quindi si confluisce in una stradina asfaltata ai margini dell’abitato di Mergozzo. Si segue la strada per circa 200 metri, poi, in corrispondenza di una curva a gomito, si imbocca a destra un viottolo che taglia tra le case. Infine, si sbuca in via Poletti che, verso destra, riporta nel centro storico di Mergozzo.
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