Difficoltà: E
Dislivello in salita: 620 m circa
Dislivello in discesa: 30 m circa
Tempo: 2.30 – 3 ore
Ultima ricognizione: Febbraio 2025

Percorso piuttosto lungo, ma vario e piacevole, che porta dal fondovalle della Bórmida di Spigno alla panoramica cima del Bric Puschera. Seguendo sentieri e carrarecce, si attraversano suggestive zone di calanchi e si visitano alcuni caratteristici muriòn, per poi salire lungamente tra boschetti e radure panoramiche. Unico difetto, il lungo tratto di asfalto che porta da San Sebastiano al piede sud-est del Bric Puschera, per fortuna lungo strade non molto trafficate.

a) In treno fino alla stazione ferroviaria di Merana.
b) In automobile, si esce al casello autostradale di Altare e si scende lungo la Val Bórmida di Spigno, superando Cairo Montenotte, Rocchetta Cairo, Dego e Piana Crixia e giungendo a Merana.
c) Da Alessandria o da Asti ci si porta ad Acqui Terme, da cui si imbocca la SP30 per Savona. Superato Spigno Monferrato, si giunge a Merana (257 m).

Il toponimo (in dialetto “meirana”) significa probabilmente “torrente impetuoso”, analogamente a Merano e Màira. Curiosamente, il toponimo “Bórmida” ha lo stesso significato. Probabilmente infondate sono le interpretazioni che lo fanno derivare dal patronimico Marius.

Dalla stazione ferroviaria di Merana, si percorre la breve strada di accesso, quindi si prende a destra via della Liberazione, che si addentra nel paese. Svoltando nuovamente a destra, si attraversa un passaggio a livello e si giunge alla grande chiesa di Merana. La stradina prosegue dritta attraverso la piana alluvionale, passando accanto all’edificio della pro loco e giungendo alle Case Casorano (265 m). Qui si lascia a sinistra la strada principale per proseguire dritti (segnavia CAI 575) lungo una diramazione che passa tra le case. Salendo tra i campi, si giunge alle pendici delle colline al margine della piana, dove sorgono le Case Rinotti (288 m).
Poco più avanti, in corrispondenza di un tornante, si abbandona l’asfalto per imboccare a sinistra una carrareccia sbarrata da una catena. La pista, rovinata dall’erosione, sale ripida tra suggestivi crinali calanchivi, fino a sbucare su un costone pianeggiante (quota 430 circa). Percorrendo il costone, caratterizzato da profondi calanchi su entrambi i versanti, si hanno belle viste sulla bassa Val Bórmida di Spigno. La pista entra poi nel bosco e, salendo dolcemente, guida ad un primo affioramento di muriòn.

I murión sono strane formazioni rocciose a forma di fungo, che si trovano numerosissime nelle vallecole intorno a Merana. Sono formate da un “cappello” di conglomerato fine, più resistente all’erosione, e da un “gambo” di arenarie grossolane, che è più tenero e facilmente erodibile. A differenza di molte altri funghi e piramidi di terra, i murión hanno forme molto irregolari e caratteristiche.

Effettuato un tornante, si incontra un bivio: si lascia a sinistra il segnavia 575 per continuare a destra lungo la pista principale (segnavia 575a). Si incontrano altri muriòn, si lascia a sinistra un raccordo con il sottostante sentiero 575, e si prosegue rimontando un costone boscoso. Dopo un primo tratto relativamente ripido, la pendenza diminuisce, e si percorrono anche alcuni tratti pianeggianti. Ad un bivio si va a destra, mantenendo sempre il filo del costone; dopo una breve salita, si percorre un altro lungo tratto quasi in piano.
Aggirata una gobba, il sentiero costeggia il margine di un prato, quindi riceve da sinistra un’incavata carrareccia con segnavia 515 (quota 570 circa; segnavia poco evidenti). Si continua dritti lungo il costone, dove compaiono i primi coltivi; sulla destra si notano le vicine cascine di località Valle delle Vigne. In breve si confluisce in una strada sterrata più larga, che va seguita in salita a sinistra. La stradina si innalza in diagonale, poi ritorna sul costone e lo rimonta fino ad incontrare la strada provinciale che collega Spigno a Serole (quota 632). Seguendo la provinciale verso sinistra per poco più di 300 metri, si raggiunge la chiesetta di San Sebastiano (648 m).

La chiesetta, risalente al XVIII secolo, è situata al margine di una vasta sella a coltivi, sullo spartiacque tra la Val Bórmida di Spigno e la Valle Uzzone, facente parte del bacino della Bórmida di Millesimo. La sella era un’importante crocevia di mulattiere, oggi sostituite da numerose strade asfaltate, di collegamento tra Spigno, Serole, Todocco e Roccaverano. Immediatamente al di là della sella, si trova il piccolo paese di Brallo.

Al crocevia si imbocca a destra la strada provinciale per Roccaverano e Monastero Bórmida, che sale prima al margine tra coltivi e bosco, poi si addentra nel bosco. Percorsi circa 1,5 km da San Sebastiano, in corrispondenza di una vecchia palina in legno, bisogna abbandonare l’asfalto per imboccare a sinistra un sentiero. Dopo i primi metri, il sentiero diventa più largo ed evidente, attraversa un boschetto, poi sale per prati verso una spalla sormontata da un ripetitore.
Lasciato a sinistra il ripetitore, ci si innalza per un panoramico costone e si sbuca sul dorso sommitale del Bric Puschera, percorso da una carrareccia (quota 825). Si piega a sinistra e si percorre un breve tratto pianeggiante, poi si attraversa un boschetto. Subito oltre, compare finalmente la cima, in parte occupata dal caratteristico boschetto di abeti. Superata una cisterna, l’ultima breve salita conduce alla sommità del Bric Puschera (851 m).

La chiesa di Merana
La chiesa di Merana (16 febbraio 2025)
Scorcio dei calanchi sopra a Merana
Scorcio dei calanchi sopra a Merana (16 febbraio 2025)
Il costone di salita, con i contrafforti del Bric Puschera sullo sfondo a destra
Il costone di salita, con i contrafforti del Bric Puschera sullo sfondo a destra (16 febbraio 2025)
Alcuni curiosi muriòn lungo il sentiero
Alcuni curiosi muriòn lungo il sentiero (16 febbraio 2025)
La chiesetta di San Sebastiano
La chiesetta di San Sebastiano (16 febbraio 2025)
Panorama su Brallo
Panorama su Brallo (16 febbraio 2025)
Verso la cima del Bric Puschera
Verso la cima del Bric Puschera (16 febbraio 2025)

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