Colle del Melogno – Giogo di Giusténice – Monte Carmo
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 480 m circa
Dislivello in discesa: 100 m circa
Tempo: 3.20 – 3.45 ore
Ultima ricognizione: Giugno 2015
Lunga traversata che si svolge sul percorso dell’Alta Via dei Monti Liguri, nei pressi dello spartiacque principale della catena alpina. La prima parte si snoda tra bellissime faggete, con lievi saliscendi, mentre la seconda è una ripida salita che porta alla panoramica vetta del Monte Carmo.
Accesso
a) Si esce al casello di Finale Ligure e si svolta a destra in salita. Lasciata a destra la diramazione per Osiglia si raggiunge il Colle del Melogno.
b) Dal casello di Millesimo si risale la Val Bormida fino a Calizzano, dove si gira a sinistra per salire a Frassino e al Colle del Melogno (1031 m).
È un importante valico sullo spartiacque principale alpino, posto tra l’ampio Monte Settepani e il Bric Tortagna; è attraversato dalla strada provinciale che collega Finale Ligure a Calizzano. Il valico è occupato dal grande Forte Centrale (e la strada lo attraversa mediante due archivolti), parte di un sistema difensivo costruito nel XIX secolo, di cui facevano parte anche i vicini forti Tortagna e Merizzo.
Itinerario
Si imbocca una strada sterrata che si dirige verso sud e subito giunge ad un bivio. Trascurando il “Sentiero Terre Alte” si va a destra, seguendo le bandierine bianco-rosse dell’AVML. La sterrata sale dolcemente in una bellissima faggeta, aggirando il Bric Tortagna, poi si biforca; si va a destra, aggirando anche il Bric Merizzo, fino ad un contrafforte boscoso dove si trova un bivio.
La sterrata di sinistra porta in un quarto d’ora sulla vetta boscosa del Bric Merizzo (1275 m), dove si trovano i ruderi dell’omonimo forte.
Si va a destra, superando un cancello ed entrando nella Foresta Demaniale Barbottina, una bellissima faggeta d’alto fusto. La sterrata taglia pressochè in piano tra i faggi fino ad una sella erbosa poco marcata, dove si trova una casetta in legno del Corpo Forestale (Casa della Giàire; 1171 m). Poco oltre la strada si biforca e si va a sinistra, aggirando anche il Bric Bedò ed il Monte Grosso. Passati accanto ad un’antica cava di calcare abbandonata, il bosco si apre a tratti, offrendo belle viste sul versante marittimo della catena montuosa. Si lascia a destra una diramazione per “Monte Mezzano”, poi si piega a destra e, con un tornante, si scende nell’ampio pianoro boscoso detto Conca dei Carbonari, dove si incontra il sentiero segnalato con una X gialla, che sale da Bardineto (quota 1117). La sterrata ricomincia a salire e, oltre una costola, giunge ad un bivio.
Il sentiero di sinistra (segnavia: X gialla e variante AVML) sale direttamente nel bosco, poi, oltre un rudere, piega a destra e raggiunge la cima del Bric Agnellino (1335 m; 1.45 – 2 ore dal Colle del Melogno). Scendendo per la boscosa cresta meridionale della montagna ci si ricongiunge al percorso principale dell’AVML.
Si passa nei pressi della radura dove si trova la Casa Catalano (1159 m), poi si lascia a destra una diramazione che scende verso Bardineto. Ad un bivio successivo si abbandona la sterrata principale per salire a sinistra in diagonale. La carrareccia presto si biforca di nuovo; si va a destra, scendendo dolcemente fino ad una selletta sullo spartiacque (1111 m) dove si ritrova la variante proveniente dalla vetta del Bric Agnellino. Qui transita la sterrata che collega Bardineto a Giusténice; la si segue verso sinistra, salendo in breve al Giogo di Giusténice (1143 m).
Si tratta di un valico posto su un costone secondario, che si protende sul versante marittimo della catena alpina. Il termine “giogo” è sinonimo di “giovo”, e significa “passo, valico”.
Si abbandona la sterrata per seguire il sentiero AVML, che sale ripido sul crinale, prima prativo, poi boscoso. Giunti sotto ad una balza rocciosa si trova un trivio; si imbocca la diramazione di sinistra (“Sentiero delle Scalette”), che supera un ripido tratto scalinato tra le rocce, attrezzato con cavo metallico. Si taglia poi in salita dolce tra faggi, piccoli ghiaioni e spuntoni rocciosi fino a sbucare sulla sella tra le due vette del Carmo. Qui si incrociano vari sentieri; si piega a destra e, con una ripida salita tra erba, radi arbusti e qualche faggio, si raggiunge la croce di vetta del Monte Carmo (1389 m).