Mazzi – Torre Piezometrica – Passo dell’Incisa – Monte Penna
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 810 m circa
Tempo: 2.30 – 2.45 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2018
Percorso poco frequentato, che sale al Monte Penna dal versante meridionale. Nel primo tratto si percorre il panoramico contrafforte che divide le vallette del Taro e del Torrente Incisa, quindi si arriva al Passo dell’Incisa e si raggiunge la vetta attraverso il frequentato sentiero nella faggeta. Fino al Passo dell’Incisa non ci sono difficoltà, ma i sentieri sono privi di indicazioni e segnavia: come per molti altri percorsi segnalati sul versante parmense del Monte Penna, anche in questo caso i segnavia esistono solo sulle carte escursionistiche.
Accesso
a) Dal casello autostradale di Lavagna ci si porta a Carasco, quindi si prosegue per Borzonasca. Giunti a Mezzànego si prende a destra la strada che sale al Passo del Bocco, quindi scende a Santa Maria del Taro; qui si gira a sinistra, attraversando il paese e proseguendo per Grondona, Torri e Mazzi. Lasciata a sinistra la diramazione per Pianazzo, si superano Grondona e Torri e si sale a Mazzi, dove si parcheggia.
b) Dal casello autostradale di Borgotaro si risale la Val di Taro, superando Borgo Val di Taro e Bedonia. Si prosegue quindi in direzione del Passo del Bocco, raggiungendo Santa Maria del Taro; qui si gira a sinistra, attraversando il paese e proseguendo per Grondona, Torri e Mazzi. Lasciata a sinistra la diramazione per Pianazzo, si superano Grondona e Torri e si sale a Mazzi (926 m), dove si parcheggia.
Itinerario
Si continua lungo la strada asfaltata, che gira a sinistra e giunge in breve ad un tornante da cui, tra gli alberi, si intravedono le case di Torri. Pochi metri più avanti si abbandona l’asfalto e si sale a sinistra lungo una mulattiera non segnalata. Con una breve rampa in diagonale ci si va a congiungere con un’altra mulattiera, più marcata, che si segue verso destra in dolce salita. Si taglia comodamente tra fasce terrazzate abbandonate, costeggiando una canaletta dell’acqua e passando sotto alla condotta forzata proveniente dal Lago della Sega. La mulattiera va infine a confluire nuovamente nella strada, ora sterrata, che piega a sinistra e passa sotto alla Torre Piezometrica (1010 m).
La caratteristica torre, ben visibile anche da lontano, raccoglie le acque del vicino Lago della Sega. Da qui l’acqua viene convogliata in una condotta forzata che, con un dislivello di circa 260 metri, giunge alla sottostante centrale elettrica di Strinabecco.
Poche decine di metri dopo si trova un incrocio, segnalato da alcune paline escursionistiche. Si continua dritti lungo una mulattiera pianeggiante, ma poco dopo la si abbandona per deviare a destra lungo un ripido sentiero ghiaioso (attenzione, non ci sono segnavia; sulle carte questo è il percorso 865a). Il sentiero sale ripido tra prati e radi arbusti, quindi si restringe e attraversa un piccolo avvallamento dove si trova un affioramento di rocce scistose. Si prosegue in salita decisa sul largo contrafforte erboso che fa da spartiacque tra la valletta del neonato Fiume Taro e quella del suo affluente Incisa; più in alto ci si tiene sulla destra, per aggirare il cocuzzolo del Monte Quatese sul ripido versante orientale.
Ci si riporta sul contrafforte presso la selletta successiva (quota 1258), quindi si continua in salita lungo il panoramico dorso erboso, che man mano si fa più dolce e inizia a coprirsi delle prime macchie di faggi. Si supera un lungo tratto di costone ondulato, quindi si sale brevemente e, ormai nella faggeta, si aggira sulla destra una cima tondeggiante. Più avanti il contrafforte si esaurisce nel versante sud del Monte Penna; si trascura una diramazione che sale a destra e, continuando dritti, si sale ripidamente fino a raggiungere la strada sterrata che collega il Faggio dei Tre Comuni al Passo dell’Incisa (quota 1440 circa).
Se si vuole tornare indietro lungo il percorso dell’andata bisogna fare attenzione: l’imbocco del sentiero dalla strada sterrata non è per niente evidente, ed è segnalato solo da una solitaria bandierina rosso-bianco-rossa.
Si segue la strada verso sinistra, scavalcando un piccolo contrafforte nei pressi di un affioramento roccioso. La strada taglia tra i faggi con un breve saliscendi, quindi sale dolcemente in diagonale fino al Passo dell’Incisa (1471 m).
Si tratta di una marcata insellatura boscosa posta tra i monti Penna e Cantomoro. Il nome Incisa (con i suoi derivati Lencisa e Cisa) è frequente nell’Appennino Ligure, e fa riferimento a valichi profondi e malagevoli.
Si gira a destra (freccia indicatrice) lungo un sentiero che lascia a destra uno spiazzo sterrato ed entra nel bosco misto di faggi e abeti, aggirando un dosso, e guadagnando l’ampio costolone occidentale del Monte Penna. Il sentiero quindi segue il costolone in salita costante nella fitta faggeta che lo ricopre. Giunti nei pressi della vetta si esce dal bosco e, seguendo il sentiero che sale tra erba e rocce, si giunge in cima al Monte Penna (1736 m).
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