Difficoltà: E
Dislivello in salita: 350 m circa
Tempo: 2.15 – 2.40 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Aprile 2025

Itinerario ad anello breve e rilassante, per stradine e sentieri solo in parte segnalati. Partendo da Marmassana, si taglia fino al caratteristico paese abbandonato di Casissa, quindi si sale ripidi fino alla panoramica dorsale prativa dell’Alpe di Casissa. Il ritorno a Marmassana avviene per un più breve sentiero segnalato. L’anello è tranquillamente effettuabile in mezza giornata; si consiglia di effettuarlo nel senso descritto perchè, in senso inverso, è molto difficile individuare l’imbocco del sentiero che scende dall’Alpe a Casissa.

Usciti dall’autostrada a Isola del Cantone, si va a destra per imboccare la strada che risale la Val Vóbbia. Passati sotto all’autostrada stessa, si devia a sinistra lungo la strada per Roccaforte Ligure, che sale al Passo della Serra. In corrispondenza del valico, si imbocca a destra la stretta diramazione che porta a Marmassana (631 m).

Il paese si trova su un ampio dorso erboso pianeggiante, proteso tra i valloni del Rio di Lavaggio e del Rio Fregata. Si trova in bella posizione panoramica sulla bassa Val Vóbbia e sul Monte Reale, che sorge proprio di fronte. Poco fuori dal paese, all’estremità del dorso erboso, sorge la cappella della Madonna della Guardia. Il toponimo “Marmassana” è di origine controversa: potrebbe indicare una pietra da costruzione, una proprietà terriera o un terreno ricco d’acqua.

Partendo dalla chiesa di Marmassana, si ritorna brevemente indietro lungo la strada asfaltata, fino al bivio per Casissa. Si imbocca a destra la strada asfaltata per Casissa, che in breve sale al piccolo nucleo di Ca’ di Sopra (660 m). Poco più avanti l’asfalto termina, in corrispondenza di un casone in pietra: si lascia a sinistra il segnavia “cerchio giallo vuoto”, che sale direttamente all’Alpe di Casissa (lo seguiremo al ritorno), per continuare dritti lungo la strada sterrata principale.
Procedendo in dolce salita, si attraversa un valloncello, quindi si taglia un panoramico versante in parte roccioso, dove si passa sotto a due elettrodotti. A quota 759 si scavalca un costone boscoso, da cui la strada inizia a scendere. Passati nuovamente sotto ai due elettrodotti, si attraversa il piccolo Rio Fregata. Salendo brevemente, si guadagna un secondo costone in corrispondenza del Valico dell’Incisa (751 m), dove si trova un’edicola sacra.
Qui compare alla vista il contrafforte su cui sorge il paese abbanonato di Casissa. Si taglia quasi in piano per attraversare un vallone poco incavato dove si trova un caratteristico trogolo. Poco più avanti si incontra un bivio. Salendo a sinistra, si raggiunge la chiesetta della Madonna della Salute, situata all’estremità superiore del paese di Casissa (o Cascissa; 784 m).

Se al bivio si va a destra, si raggiunge l’estremità meridionale di Casissa. Da lì bisogna piegare a sinistra, passando tra i ruderi delle case, per raggiungere comunque la bella chiesetta della Madonna della Salute. La chiesa è l’unico edificio ancora manutenuto del paese, e ogni tanto vi si svolgono feste e celebrazioni.

Si passa a sinistra della chiesetta e si imbocca, sempre a sinistra, il sentiero non segnalato per l’Alpe di Casissa. Il sentiero si innalza in diagonale tra erba, rocce affioranti e radi alberi, poi entra nel bosco. Un tratto rovinato dall’erosione porta su un piccolo costone; si piega a destra e si rimonta un breve tratto ripido con rocce affioranti, poi si rientra nella boscaglia. Più in alto il sentiero piega a sinistra e taglia quasi in piano nel bosco. Attraversato un piccolo rio, la traccia riprende a salire e man mano tende a perdersi. Proseguendo dritti in salita, si esce dal bosco e si sbuca sullo spartiacque erboso tra Vóbbia e Spinti (quota 947).
Qui si incontra l’ampio sentiero segnalato con un cerchio giallo vuoto, che collega Marmassana al Bric delle Camere. Lo si segue verso sinistra, aggirando una gobba erbosa. Entrati in un boschetto, si incontra un bivio. Una breve deviazione a sinistra porta sul panoramico dosso prativo dell’Alpe di Casissa (950 m), sormontata da un pilone sacro.

Dalla cima si osserva un vasto panorama sulla Val Vóbbia e su gran parte dell’Appennino Ligure occidentale. Nelle giornate limpide si vede anche il mare. Il pilone sacro è stato eretto il 9 giugno 1999.

Ritornati sul sentiero principale, lo si segue in discesa verso sinistra. Ad un certo punto il bosco si apre lasciando spazio al prato. Poche decine di metri più in basso si incontra un bivio (paline; quota 820 circa): si abbandona il sentiero principale, che scende verso il Passo della Serra, per piegare a sinistra lungo il percorso segnalato per Marmassana. All’inizio poco marcato, il sentiero man mano si allarga diventando una mulattiera.
Si contorna la testata del vallone del Rio Ronco Cravì, poi si scende nel bosco con percorso man mano più ripido. Ormai a poca distanza da Marmassana, si esce dal bosco; qui la mulattiera è sbarrata dai rovi, ma il tratto infrascato è comodamente evitabile passando nel prato a sinistra. Poche decine di metri più in basso, si sbuca sulla strada per Casissa seguita all’andata, nel punto in cui inizia l’asfalto. Scendendo verso destra, si oltrepassa Ca’ di Sopra e si ritorna in breve a Marmassana.

Le case di Casissa fanno capolino tra la vegetazione
Le case di Casissa fanno capolino tra la vegetazione (21 aprile 2025)
La chiesetta di Casissa
La chiesetta di Casissa (21 aprile 2025)
Il pilone sacro sull'Alpe di Casissa
Il pilone sacro sull’Alpe di Casissa (21 aprile 2025)
Panorama su Marmassana e il Monte Reale
Panorama su Marmassana e il Monte Reale (21 aprile 2025)

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