Lago delle Lame – Passo Prè de Lame – Monte Aiona – Foresta delle Lame – Lago delle Lame
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 700 m circa
Tempo: 4 – 6 ore a seconda della variante di discesa (intero anello)
Ultima ricognizione: Giugno 2020
Si propone qui un interessante percorso ad anello con partenza al Lago delle Lame, visita alla Foresta delle Lame e alla desolata vetta del Monte Aiona. La salita si svolge lungo l’antica mulattiera che saliva da Magnasco al Passo Prè de Lame; per la discesa invece ci sono varie possibilità, che permettono di attraversare angoli diversi della Foresta delle Lame.
Accesso
Da Genova (attraverso il Passo della Scoglina), da Chiavari (attraverso la Forcella) o da Piacenza (per Bobbio, Marsaglia e la bassa Val d’Áveto) si raggiunge Rezzoaglio. Qui si imbocca la SP654 in direzione di Magnasco e, subito oltre quest’ultimo paese, si trova a destra la deviazione per il Lago delle Lame (1048 m).
Il laghetto, dalle acque di un bel colore turchese, è situato in una conca parecchio incavata, la cui origine potrebbe essere legata all’interazione tra movimenti franosi e processi periglaciali e nivali. Sulla soglia che lo chiude a valle sorge l’omonimo albergo-ristorante. Il lago si estende per 3580 mq e raggiunge una profondità massima di circa 8 m. È alimentato da sorgenti sublacustri, da un piccolo rivoletto stagionale e da un canale artificiale che capta le acque di una vicina sorgente. Secondo una leggenda locale, si sarebbe originato per uno sprofondamento, avvenuto per punizione divina contro alcuni valligiani che avevano osato ingannare la Madonna. Il toponimo “lama”, comune a tutta la zona circostante, è abbastanza diffuso tra Liguria orientale, Emilia e Toscana settentrionale, e ha il significato di “conca” o “piccola valle”.
Dalla strada asfaltata, qualche decina di metri sotto il Lago delle Lame, guardando a valle si può scorgere la Moggia Lunga (o Lago delle Libellule), un altro laghetto con superficie di 3000 mq e profondità di 2,3 m, creato artificialmente negli anni ’70 allagando una preesistente zona umida.
Itinerario
Seguendo il segnavia “linea gialla”, si costeggia il Lago delle Lame sul lato dell’albergo e si inizia a scendere dolcemente nel bosco, raggiungendo subito dopo un crocevia (quota 1042).
Il sentiero segnalato con una linea gialla prosegue dritto in direzione del Torrente Rezzoaglio e della Cascata della Ravezza. Da sinistra invece sopraggiunge il segnavia “uguale giallo” proveniente da Magnasco.
Da qui alla vetta il percorso è segnalato con un uguale giallo. Si gira a destra su un ripido sentiero che sale tra boschetti e radure, poi entra in una fitta faggeta. Si prosegue lungo una mulattiera acciottolata che alterna tratti ripidi a tratti più dolci passando accanto a piccole conche che ospitano pozze stagionali. Dopo un tratto ripido si raggiunge un grosso masso con la scritta “la montagna è fede”, poi si giunge ad un bivio. Lasciando a destra il sentiero che sale al Lago Agoraie di Fondo si prosegue in costante salita passando accanto ad un poggio panoramico. Rientrati nel bosco si raggiunge un bivio con panca (quota 1425), dove si lascia a destra il percorso PNX che guida al Re della Foresta e ai Laghi delle Agoraie. Subito dopo si trova un altro bivio.
Il sentiero di sinistra (segnavia A1) taglia in piano il versante nord-ovest del Monte Aiona, transitando dallo spettacolare “Canyon dell’Aiona” e giungendo al Passo del Cerighetto, dove si incontra il percorso che sale da Cerisola.
Si sale a destra lungo un ripido sentiero che sale tra i faggi passando accanto ad una sorgente. Lo sconnesso sentiero guida al Passo Prè de Lame (1537 m), dove si incontrano l’Alta Via dei Monti Liguri e il segnavia “rombo rosso pieno” che sale da Bertigaro. Si prosegue a sinistra nella faggeta, risalendo un piccolo impluvio; in breve si sbuca sullo spartiacque in corrispondenza di una radura (località Pian delle Pumme; 1618 m).
A destra si diparte il sentierino che guida alla vetta del Poggio delle Lame (1634 m), una cima minore affacciata sul versante tirrenico della catena montuosa. La cima principale è completamente coperta dai faggi, ma, poco prima di arrivarci, si nota sulla destra un’anticima rocciosa che offre un vasto panorama verso occidente.
Si gira a sinistra e si attraversano gli ampi e panoramici pianori tra boschetti e radure, in direzione del vastissimo dorso del Monte Aiona. Giunti al termine dell’ultima macchia di faggi sulla sinistra, si abbandona l’AVML e si piega a sinistra, seguendo i segnavia “uguale giallo” e “rombo rosso” (poco evidente). Dapprima si costeggia la macchia di faggi, poi si gira a destra salendo per un ampio versante erboso. Più in alto l’erba lascia il posto a massi e rocce affioranti, e si giunge alla croce di vetta del Monte Aiona (1701 m; 2.15 – 2.30 ore dal Lago delle Lame).
Discesa
Si ritorna indietro lungo il percorso dell’andata fino al Passo Prè de Lame. Da qui si continua dritti lungo l’AVML in direzione ovest, tenendosi sullo spartiacque ondulato coperto da una bellissima faggeta. In una decina di minuti si giunge ad un bivio, dove si abbandona il percorso attuale dell’AVML per deviare bruscamente a destra lungo il vecchio tracciato (segnavia: due pallini blu e vecchie bandierine bianco-rosse semicancellate).
Il sentiero perde quota con alcune svolte, passando accanto alla caratteristica Pozza della Navazza (1473 m). Si scende ancora nel bosco cosparso di grandi massi, poi, dopo un tratto quasi in piano, si confluisce nel sentiero naturalistico PNX, proveniente dal Re della Foresta. Lo si segue verso sinistra e in breve si giunge ad uno spiazzo con tettoia in legno; si imbocca a destra una sterrata e in breve si giunge ad un bivio dove i due pallini blu si staccano a sinistra. Qui si presentano varie possibilità di discesa:
a) Si continua lungo la strada sterrata, che contorna un piccolo avvallamento boscoso e giunge alla Pozza della Polenta (1369 m).
Si tratta di una piccola zona umida ricoperta totalmente di Caltha palustris, una pianta palustre dai caratteristici fiori gialli. Quando la pianta fiorisce la pozza si ricopre di questi fiori che la fanno sembrare un piatto di polenta appunto. Poco sopra la pozza si trova l’omonima fonte di acqua potabile.
Poco dopo si lasciano: a sinistra una diramazione per il Lagastro e a destra la deviazione PNX per il Lago Agoraie di Fondo; si scende nella faggeta con un lungo tornante. Lasciando a destra il piccolo Lago delle Asperelle, raggiungibile con una breve deviazione nel bosco, si giunge nel piccolo ripiano boscoso percorso dal Rio Asperelle (quota 1270). Qui si ricevono da sinistra due sentieri: il primo è il percorso PNO, proveniente dal Lagastro e dal Lago Code d’Asino, mentre il secondo è una mulattiera proveniente dalla Cappella delle Lame e dal Passo della Gonella (vedi variante “b”). Si prosegue ora sulla sterrata, che scende più decisamente con vari tornanti; ad un bivio si va a destra e, passati accanto ad un rock glacier, si ritorna al Lago delle Lame.
b) Si imbocca a sinistra il sentiero segnalato con due pallini blu, che subito sale brevemente, poi taglia a mezza costa il ripido pendio che sovrasta la conca della Pozza dell’Ortigaro (non visibile). Si passa accanto ad un roccione panoramico, poi si continua con brevi saliscendi fino alla recinzione che racchiude il Lagastro (o Lago Moggetto). Subito dopo si sbuca su una strada sterrata (quota 1328).
Si tratta di un piccolo laghetto naturale che si estende per 2650 mq e raggiunge una profondità massima di 1 m. È completamente recintato, come parte della Riserva Naturale Statale delle Agoraie di Sopra e Moggetto; costituisce una piccola area protetta a sé stante, non collegata con l’area principale dei Laghi delle Agoraie. In passato il laghetto era più ampio, «(…) ma nel corso del tempo si è riempito dei detriti trasportati dall’immissario e dalle acque di dilavamento dei versanti. (…) Solo quando si presenta al massimo livello (lunghezza massima 80 m, larghezza massima 50 m e profondità di poco superiore al metro) si riattiva per breve tempo, all’estremità orientale l’emissario, il cui incile è poco più basso del livello massimo delle acque» (D. Ferrando, Laghi di Liguria e “dintorni”, pagg. 135, 136). Nelle estati più secche il laghetto si asciuga completamente.
Si segue la sterrata verso sinistra fino a che non si trova, sulla destra, una deviazione con cartello in legno per il Lago delle Lame. Il sentiero taglia lungamente in leggera discesa, passando sotto ad un roccione e lasciando in basso a sinistra una pozza temporanea. Si sbuca infine nel ripiano boscoso percorso dal Rio Asperelle; si attraversa il rio grazie ad un ponticello in legno e si confluisce nella sterrata della variante “a”, che si segue fino al Lago delle Lame.
c) Si segue la variante “b” fino alla deviazione poco dopo il Lagastro. La si trascura e si continua lungo la sterrata fino nei pressi del Passo della Gonella (1315 m). Qui si abbandona la sterrata, diretta al Passo delle Lame, per imboccare a destra un sentiero segnalato con strisce bianco-verdi e scritte “A2” rosse. Si scende in diagonale nella faggeta, lasciando a sinistra una zona umida; il sentiero sconnesso prosegue lungamente fino a toccare la sterrata che collega il Lago delle Lame ai Laghi delle Agoraie presso un tornante. La si trascura continuando lungo il sentiero segnalato, che presto si trasforma in carrareccia e costeggia una recinzione. Si passa accanto ad una presa dell’acquedotto e ad una villetta, quindi si taglia verso nord-est e si raggiunge la strada asfaltata subito a valle del Lago delle Lame.
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