Rifugio Monte Maccione – Scala ‘e Pradu – Punta sos Nidos
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 660 m circa
Tempo: 2.15 – 2.30 ore
Ultima ricognizione: Settembre 2016
Si tratta del percorso più breve per salire alla panoramicissima Punta sos Nidos, seconda vetta del Supramonte di Oliena. L’ultima parte di percorso si svolge fuori sentiero e, nonostante non presenti particolari difficoltà, non va sottovalutata a causa del terreno calcareo, scomodo e malagevole. Visto che sugli altopiani sommitali ci sono pochissimi punti di riferimento, si sconsiglia vivamente di rinunciare in caso di nebbia.
Accesso
a) Da Núoro ci si porta in breve a Oliena. Qui si imbocca la SP22 in direzione di Orgósolo, ma poco dopo la si abbandona per girare a sinistra lungo la ripida strada cementata che sale con innumerevoli tornanti al Rifugio Monte Maccione.
b) Da Dorgali si va in direzione di Olbia, poi si gira a sinistra arrivando a Oliena. Qui si imbocca ancora a sinistra la SP22 per Orgósolo e si prosegue come per la possibilità “a” fino al Rifugio Monte Maccione (697 m).
La struttura (albergo a tre stelle) è grande ma ben nascosta nella bella foresta di lecci che copre il versante nord-ovest della Punta Ortu Camminu. È di proprietà della Cooperativa Turistica Enis di Oliena.
Itinerario
Dal piazzale-parcheggio subito ad ovest del rifugio si diparte una bella mulattiera (segnavia 401 CAI), che inizia subito a salire ripida nel bosco di lecci, con alcuni tornanti. Si traversa a sinistra attraversando un ripido canalone, quindi si giunge alla base di una parete rocciosa verticale dove si trova un bivio. Si trascura il sentiero di sinistra, marcato dal segnavia 406, e si costeggia la parete verso destra, passando attraverso un caratteristico arco di roccia artificiale. La mulattiera, a tratti scalinata, ritorna nel ripido canalone e ne attraversa il fondo sassoso, poi risale a tornanti il suo versante sinistro idrografico.
Salendo nella bella foresta ci si allontana man mano dal canalone, poi si va a scavalcare un piccolo costone presso una selletta pianeggiante. La mulattiera traversa quindi in leggera salita, tra gli alberi ora più radi che lasciano spazio a panorami aerei su Oliena, Núoro e il Monte Ortobene. Superato un altro costone ci si congiunge con una sterrata (quota 1025), anch’essa proveniente dal Rifugio Monte Maccione, e la si segue in dolce salita. La stradetta, parecchio dissestata, sale con lunghi tornanti sul versante man mano più spoglio e ripido, passa sotto la verticale parete ovest della Punta Carabidda e poi traversa fino al valico di Scala ‘e Pradu (1214 m).
Il valico, posto tra la bianchissima Punta Carabidda e il più scuro Monte Corrasi, immette sull’altopiano sommitale del Supramonte di Oliena. Qui il paesaggio cambia completamente: dal ripido versante umido e ombroso che il sentiero ha appena risalito si passa ad ampi pianori aridi, dove magre praterie e piccoli arbusti stentano a crescere tra le placche di calcari bianchi e dolomie grigiastre.
Qui si imbocca sulla sinistra (nord-nord-est) il sentiero con segnavia CAI 405, che taglia pressochè in piano i versanti rocciosi della Punta Carabidda.
In giornate di bel tempo stabile è possibile effettuare una bella variante panoramica. Si abbandona il sentiero e si sale a vista verso sinistra, risalendo le facili placche rocciose inclinate sovrastanti per vaghi sentierini. Giunti nei pressi della cresta, che a ovest precipita con mille metri di pareti verticali verso Oliena, si sale in breve alla sovrastante Punta Carabidda (1321 m), sormontata da un ometto di pietre. Si scende alla selletta successiva e, in pochi minuti, si sale agevolmente alla panoramicissima Punta Ortu Camminu (1330 m; cippo in pietre cementate), da cui la vista si apre verso nord. Si scende ora verso est per placche inclinate e campi solcati, giungendo con marcia un po’ faticosa all’ampio ripiano carsico che separa le due punte appena salite dalla Punta sos Nidos. Piegando a destra, ci si riporta sul sentiero segnalato.
Si giunge in breve al ripiano carsico che separa la Punta Ortu Camminu dalla Punta sos Nidos. Il sentiero taglia ora verso est e, con brevi saliscendi, supera alcuni dossi rocciosi. Giunti presso un palo in legno (quota 1230 circa), si scorge un ometto di pietre sulle rocce a monte, a poche decine di metri di distanza. Qui si abbandona il sentiero segnalato per seguire gli ometti, che guidano lungo un piccolo contrafforte arrotondato. Ci si porta quindi alla base del versante superiore di Punta sos Nidos, che si risale per sentierini, con percorso un po’ contorto tra le rocce. Ci si immette poi in un sentiero più marcato che traversa in piano verso sinistra; a metà del traverso però lo si abbandona e si sale a destra per facili rocce. Si scavalca un’anticima e, superata una selletta pianeggiante, si arriva sull’ampia vetta della Punta sos Nidos (1348 m).
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