Ponte Calchéira (Livigno) – Val Saliente – Fòrcola Tropione
Caratteristiche
Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 980 m circa
Tempo: 3 – 3.30 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2016
La risalita della Val Saliente, diramazione di sinistra idrografica della Val Federia, è uno dei percorsi più spettacolari che si possono effettuare nei dintorni di Livigno. Il vallone, nel tratto mediano, è costituito da una vera e propria gola, che il sentiero percorre con qualche tratto esposto. Meta dell’escursione è la selvaggia e desolata Fòrcola Tropione, da cui si osserva un vasto panorama.
Accesso
Attraverso la Fòrcola di Livigno si raggiunge il paese omonimo. Giunti quasi in fondo si gira a sinistra in direzione della Val Federia, e si parcheggia a Ponte Calchéira (1859 m); oltre il ponte c’è divieto di accesso alle auto.
Itinerario
Si attraversa il ponte, quindi si prosegue dritti lungo la stradina asfaltata per la chiesa di Federia e poco dopo si trova sulla destra l’imbocco di un sentiero segnalato. Effettuato un tornante tra i larici, si sbuca in un prato accanto ad una staccionata. Si piega a destra e ci si congiunge ad una stradina asfaltata, che si segue in salita effettuando qualche tornante. In corrispondenza delle poche case di Camposc’tin (1950 m) si trova una palina segnavia; si gira a destra lungo un sentiero segnalato (percorso 175) che in breve entra nel lariceto. Si sale dolcemente tra bosco e radure, percorrendo l’ampio tratto inferiore della Val Saliente. In una bella radura si guada un piccolo ruscello, poi si taglia in piano un versante ghiaioso.
Sulla destra si nota già l’imbocco del tratto superiore della Val Saliente, profondo e incavato; sulla sinistra invece si vede la gola di un piccolo affluente (sulle cartine non è nominato, ma è noto come Rio del Saliente Alto), che più in alto forma una spettacolare cascata.
Si guada il piccolo affluente del Rio Saliente (quota 2080), poi si risale a tornanti un ripido versante erboso. Si traversa quindi a destra e, con alcuni facili passaggi su roccia (catene), si entra nel tratto superiore della Val Saliente. Il sentiero si porta a doppiare uno speroncino roccioso, oltre il quale il vallone diventa una vera propria gola; se ne taglia il fianco destro idrografico, prima in lieve salita, poi quasi in piano, con alcuni passaggi un po’ esposti che richiedono attenzione. Più in alto il sentierino si porta a guadare il torrente, per poi risalire ripidamente sul versante opposto. Con altri tratti un po’ esili ed esposti si ritorna sul torrente, dove si trova un bivio (quota 2406).
Si trascura la diramazione che sale alla Bocchetta del Cantone e si va a sinistra, guadando il rio e salendo ripidamente al rudere del Baitél da la Sascia (2411 m), addossato ad un grosso masso. In breve si ritorna sul torrente, e lo si risale brevemente, poi si ritrova il sentierino che sale sul fianco sinistro idrografico. Il sentierino si fa a tratti troppo esile e sdrucciolevole; conviene quindi risalire direttamente l’alveo del torrente, con percorso decisamente più agevole. Ad un certo punto il sentiero risale sulla sinistra, allontanandosi definitivamente dal rio e sbucando in un’ampia conca erbosa, ai piedi dei versanti superiori del Piz Trupchun e del Piz Saliente. Attraversato il pianoro inclinato, l’ultima ripida salita tra erbe magre e ghiaie guida alla Fòrcola Tropione (2779 m), dove si trova un cippo di confine.
Ampia sella detritica e desolata, posta sullo spartiacque tra Inn e Spöl, a dividere il Piz Saliente dal Piz Trupchun, anticima orientale del Pizzo Cassana. Pochi luoghi in questa catena montuosa danno lo stesso senso di solitudine e isolamento. Il passaggio è consentito solo dalla Svizzera all’Italia, e non viceversa.
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