Ponte Calchéira (Livigno) – Bocchetta del Cantone – Corna Cavalli

Caratteristiche

Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 1200 m circa
Dislivello in discesa: 60 m circa
Tempo: 3.30 – 4.15 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2017

Si tratta della via più breve e semplice per salire all’elegante vetta della Corna Cavalli. L’escursione si svolge su sentieri segnalati fino alla Bocchetta del Cantone: si segue l’impervio percorso che risale la spettacolare Val Saliente, attrezzato con catene nei punti più ostici. Dalla bocchetta prende origine la “via normale” alla Corna Cavalli, un sentierino ghiaioso segnalato con rari ometti di pietre, non proprio agevole ma neanche terribile. Il panorama dalla vetta è spettacolare.

Accesso

Attraverso la Fòrcola di Livigno si raggiunge il paese omonimo. Giunti quasi in fondo si gira a sinistra in direzione della Val Federia, e si parcheggia a Ponte Calchéira (1859 m); oltre il ponte c’è divieto di accesso alle auto.

Itinerario

Si attraversa il ponte, quindi si prosegue dritti lungo la stradina asfaltata per la chiesa di Federia e poco dopo si trova sulla destra l’imbocco di un sentiero segnalato. Effettuato un tornante tra i larici, si sbuca in un prato accanto ad una staccionata. Si piega a destra e ci si congiunge ad una stradina asfaltata, che si segue in salita effettuando qualche tornante. In corrispondenza delle poche case di Camposc’tin (1950 m) si trova una palina segnavia; si gira a destra lungo un sentiero segnalato (percorso 175) che in breve entra nel lariceto. Si sale dolcemente tra bosco e radure, percorrendo l’ampio tratto inferiore della Val Saliente. In una bella radura si guada un piccolo ruscello, poi si taglia in piano un versante ghiaioso.

Sulla destra si nota già l’imbocco del tratto superiore della Val Saliente, profondo e incavato; sulla sinistra invece si vede la gola del Rio del Saliente Alto, che forma una spettacolare cascata.

Si guada il Rio del Saliente Alto (quota 2080), poi si risale a tornanti un ripido versante erboso. Si traversa quindi a destra e, con alcuni facili passaggi su roccia (catene), si entra nel tratto superiore della Val Saliente. Il sentiero doppia uno speroncino roccioso, oltre il quale il vallone si rinserra in una vera propria gola; se ne taglia il fianco destro idrografico, prima in lieve salita, poi quasi in piano, con passaggi un po’ esposti che richiedono attenzione. Più in alto il sentierino guada il torrente, per poi risalire ripidamente sul versante opposto. Con altri tratti esposti si ritorna sul torrente poche decine di metri a valle della piccola costruzione in pietra del Baitél da la Sascia. Qui si trova un bivio (quota 2406); si abbandona il sentiero 175, che sale alla Fòrcola Tropione, e si gira a destra lungo il sentiero 176.
Il sentierino risale con erti tornanti una ripidissima china erbosa, passando accanto ad alcuni pinnacoli rocciosi e costeggiando un piccolo rio. Attraversato il ruscello, la salita continua in direzione di un’evidente fascia rocciosa, da cui scende una cascata filiforme. Giunti ai piedi della fascia rocciosa, si traversa a sinistra, quindi si sale per una cengetta incavata di rocce gradinate (catena); si guadagna così la piccola conca superiore ai piedi della Bocchetta del Cantone (quota 2625). Si lascia a destra il poco evidente sentiero 177, che guida al Motto, quindi si taglia verso sinistra attraversando alcuni ruscelli. Si effettuano ancora tornanti tra erba e ghiaietto, poi si traversa a destra attraversando alcuni canaloni con passi lievemente esposti. Il pendio si fa infine più dolce e guida alla Bocchetta del Cantone (2750 m).

Ampia sella detritica posta tra il Piz Saliente e la Corna Cavalli, costituisce l’unico collegamento (non troppo agevole) tra la Val del Cantone e la Val Saliente, due delle valli più selvagge e sperdute del livignasco. Già da qui il panorama è notevole, e comprende Livigno, la Cima Piazzi e il gruppo del Bernina.

Si abbandona ora il sentiero segnalato, che scende verso la Baita del Cantone, per prendere a destra un sentierino abbastanza evidente che sale ripido verso un dosso sormontato da un ometto. Superato il dosso, ci si inerpica sul ripido pendio ghiaioso e sdrucciolevole che scende dall’anticima della Corna Cavalli (attenzione a non scaricare sassi). Giunti alla base di alcuni pinnacoli rocciosi, si taglia a destra per imboccare una cengia ascendente. Si supera un passo esposto (attenzione al ghiaietto), quindi la cengia prosegue più larga e agevole e porta sul contrafforte a monte dei pinnacoli rocciosi.
Seguendo gli ometti si arriva in breve su un’anticima della Corna Cavalli (2930 m circa), posta a metà strada tra la cima nord e l’imponente guglia della cima principale. Dirigendosi verso quest’ultima, si scende fino ad una larga sella, quindi si percorre un tratto di cresta rocciosa ma ampia e comoda, arrivando alla base del testone sommitale. Con un’ultima salita per tracce di sentiero a zigzag e facili roccette, si raggiunge la cima della Corna Cavalli (2992 m), dove si trovano: la piccola croce di vetta, un monumento metallico e la palina segnaletica del CAI di Livigno.

L’enorme masso presso il Baitél da la Sascia
L’enorme masso presso il Baitél da la Sascia (4 agosto 2017)
Il tratto attrezzato salendo alla Bocchetta del Cantone
Il tratto attrezzato salendo alla Bocchetta del Cantone (4 agosto 2017)
I pinnacoli rocciosi lungo la via normale; dietro il Piz Saliente
I pinnacoli rocciosi lungo la via normale; dietro il Piz Saliente (4 agosto 2017)
Il testone della Corna Cavalli visto dall’anticima
Il testone della Corna Cavalli visto dall’anticima (4 agosto 2017)
La croce di vetta della Corna Cavalli
La croce di vetta della Corna Cavalli (4 agosto 2017)

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