Lanna – les Flanmayens – Artsinol – la Meina – le Vernec – Lanna

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 750 m circa
Tempo: 3.50 – 4.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Ottobre 2023

Percorso assai suggestivo, che partendo da Lanna, frazione di Evolène, porta a visitare numerosi insediamenti rurali. La salita, piuttosto faticosa, si svolge in ambiente più antropizzato, tra gruppi di baite, terrazzamenti, pascoli e (purtroppo) qualche impianto di risalita. In discesa, invece, si attraversa un bosco misto di conifere. Visto che l’itinerario si svolge a quote non particolarmente elevate, ed è in gran parte esposto a sud, è adatto anche alle mezze stagioni.

Accesso

Si esce dall’autostrada a Sion Est e si seguono le indicazioni per Val d’Hérens. In breve si entra nella valle, e la si rimonta seguendo la strada principale. Giunti alla rotonda al margine superiore di Evolène, si gira a destra per entrare nel paese, ma quasi subito si svolta a sinistra: si attraversa un ponte sulla Borgne e in breve si giunge a Lanna (o Lannaz; 1406 m).

Il piccolo villaggio di Lanna è situato su un terrazzo pianeggiante compreso tra la riva sinistra idrografica della Borgne e il vallone del Merdechon, suo affluente. È composto da edifici in gran parte risalenti al XVII-XVIII secolo, con alcune costruzioni più antiche datate addirittura al XV secolo. Il toponimo potrebbe derivare da anel, cioè “anello”, in riferimento alla curiosa disposizione ad anello delle case.

Itinerario

Si parte dal più basso dei parcheggi accanto a Lanna, e, sul lato opposto rispetto alla strada asfaltata, si imbocca una pista sterrata che scende dolcemente. Svoltando a sinistra, si passa accanto alla partenza della seggiovia che sale a la Meina, quindi si attraversa il torrente Merdechon su un ponticello. Subito oltre, ad un bivio, si va a sinistra: si prende una mulattiera, a tratti acciottolata, che rimonta con alcuni tornanti il pendio terrazzato sovrastante.

Il versante compreso tra il Merdechon e il paesello di Flanmayen ha una morfologia molto particolare. Ad est è delimitato da un costone roccioso modellato da antichi ghiacciai, detto l’Âla, che sul lato opposto precipita verticalmente sulla Borgne. Si tratta di uno dei pochissimi versanti esposti a sud (in realtà sud-est) dell’intera Val d’Hérens. Per via di questa sua esposizione favorevole, è caratterizzato dalla presenza di numerosi terrazzamenti che erano utilizzati per coltivare i cereali.

La mulattiera rimonta un costoncino dove si trovano alcuni casoni, poi traversa a destra e si porta al centro del versante terrazzato. Salendo ripidi, con bei panorami su Evolène, si guadagna la spalla dove sorge les Flanmayens (1625 m). Si attraversa il gruppo di case, in parte diroccate, e si incontra una carrareccia che sale verso sinistra. Rimontandola, ci si congiunge con una strada sterrata più larga. La si segue a destra per pochi metri, quindi si imbocca a sinistra il sentiero segnalato che sale a tornanti tra boschetti di larici e radure. Voltandosi, si hanno bei panorami sul torrione squadrato della Maya; inoltre, inizia ad intravedersi la testata del vallone del Merdechon, occupata dal Glacier de la Vouasson.
Attraversata ancora due volte la strada, un ripido tratto in diagonale porta alle case più basse di Barati (1840 m circa). In breve si ritrova la rotabile che, verso sinistra, guida al nucleo di case più alto. Si prosegue a sinistra in piano e si giunge ad un bivio ai margini di un boschetto. Salendo a destra, si giunge ad una baita isolata. La mulattiera piega ancora a destra e sale ripida per alcune decine di metri tra i pascoli; curvando di nuovo a destra si giunge a Chalet Vieux (1988 m).
Giunti ad un incrocio tra le case, si continua dritti lungo il sentiero segnalato, che sale in diagonale verso nord-ovest. Attraversato un piccolo rio, bisogna trascurare le tracce più evidenti, che continuano in piano a mezza costa, per imboccare un sentiero inerbito che taglia un po’ più in alto. Questo sentiero punta direttamente ad una croce in legno, oltre la quale si trovano le baite semidiroccate di Artsinol (2072 m).
Si passa a destra del nucleo rurale, quindi si piega a sinistra e lo si aggira a monte. Il sentiero taglia quindi tra aperti pascoli, con bei panorami sull’alta Val d’Hérens fino alla Dent Blanche. Il traversone porta ad un bivio in località la Meina (2130 m), poco prima dell’arrivo della seggiovia che sale da Lanna (2.10-2.30 ore da Lanna).

Deviazione – Pic d’Artsinol. Si va a destra lungo la sterrata che passa dalla stalla di Chemeuille (2160 m) e poi sale dolcemente verso sud-ovest, con bella vista sul Glacier de la Vouasson. Dopo poco più di 1 km, si effettua un tornante verso destra e si guadagna una conca sospesa (quota 2308) dove, poco più avanti, sorgono alcune baite e impianti di risalita. Qui si trova un bivio dove si gira a sinistra. La pista sale con alcuni tornanti, poi piega a sinistra e passa alla base di alcuni dirupi. Si sbuca quindi su un altro ripiano (quota 2577) dove si abbandona la pista principale per piegare a destra: seguendo i piloni di uno skilift, si attraversa il pianoro, quindi si rimonta il valloncello retrostante. Si segue dapprima una ripidissima pista, poi, passato l’arrivo dello skilift, si continua più dolcemente su sentiero. Effettuando un semicerchio verso sinistra, si giunge su una spalla erbosa (2678 m) ai piedi della cresta sud del Pic d’Artsinol. Qui si incontra il sentiero proveniente dal Pas d’Arpilles. Si gira a destra e si risale uno svasato canalone erboso. La ripida salita porta ad una panoramica sella (2801 m) sulla cresta sud del Pic d’Artsinol. Si gira a destra e, rimontando l’ampio costone tra magre erbe e massi, si raggiunge la panoramica cima del Pic d’Artsinol (2997 m; 2-2.30 ore dalla Meina).

Al bivio si scende verso sinistra, passando accanto alla stazione della seggiovia, quindi si giunge alle baite dell’Alpage la Meina (2122 m). Si prosegue dritti lungo un sentiero che scende in traverso e attraversa un canale artificiale. Poco più avanti si piega a sinistra, e ci si abbassa con numerose svolte lungo un piccolo costone. Entrato nel bosco, il sentiero traversa a sinistra e attraversa un valloncello. Si sbuca quindi su un ripiano erboso dove si trova un bivio (località Fergan, 1950 m circa): si scende a destra e si scende con altri tornanti nel lariceto. Tornati all’aperto, si passa a monte delle baite di le Vernec e si giunge ad un crocevia (1870 m).
Si piega a sinistra e si scende al margine della radura di le Vernec, poi si rientra nel bosco di conifere. Il sentiero effettua alcuni tornanti, poi taglia a destra e attraversa il torrente Merdechon su un ponticello in legno (quota 1783). Per alcune centinaia di metri, si procede con bruschi saliscendi sul lato destro idrografico del vallone, poi si incontra un bivio. Si va a sinistra, scendendo in diagonale nel bosco.

Questo tratto è in comune con il Sentier de la Chasse: lungo il percorso si incontrano pannelli esplicativi sulle varie specie animali e su come e quando vengono cacciate nella valle. Presso i pannelli esplicativi si trovano anche sculture (a grandezza naturale!) degli animali in questione.

A quota 1530 circa, in corrispondenza di un enorme blocco di roccia, si incontra la stradina asfaltata che collega Lanna ad Arbey. La si segue verso sinistra per pochi metri, quindi si riprende a destra il sentiero segnalato. Dopo circa 200 metri si incontra una carrareccia; qui si abbandona il sentiero, che prosegue verso Evolène, e si piega a sinistra. In breve si ritrova la strada asfaltata, e la si segue in discesa fino all’ormai vicino paese di Lanna (1.40-2 ore).

Salendo tra i terrazzamenti verso les Flanmayens
Salendo tra i terrazzamenti verso les Flanmayens (16 ottobre 2023)
Les Flanmayens visto dall'alto
Les Flanmayens visto dall’alto (16 ottobre 2023)
Il sentiero verso Barati
Il sentiero verso Barati (16 ottobre 2023)
Il Glacier de la Vouasson
Il Glacier de la Vouasson (16 ottobre 2023)
Di ritorno a Lanna, vista sui terrazzamenti di les Flanmayens
Di ritorno a Lanna, vista sui terrazzamenti di les Flanmayens (16 ottobre 2023)

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