Diga del Lagastrello – Rifugio Sarzana – Sella di Monte Acuto – Diga del Lagastrello
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 670 m circa
Tempo: 4.15 – 5 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Giugno 2015
Anello tra i più frequentati nel massiccio dell’Alpe di Succiso. La salita si svolge tra folte faggete che nascondono laghi di origine glaciale, mentre la discesa percorre un panoramicissimo costone erboso prima di rientrare nel bosco.
Accesso
a) Dal casello autostradale di Berceto si va in direzione di Monchio delle Corti, superando il Passo del Sillara, il Passo di Ticchiano e il detto paese, da cui si prosegue per Rigoso. Poco dopo Rigoso si trova a sinistra la deviazione per Miscoso e Succiso. La si imbocca e, oltre un ponte, si trova a destra una piazzola-parcheggio.
b) Dal casello di Aulla si procede in direzione Licciana Nardi (SS665) e, superato il paese si sale al Passo del Lagastrello. Si continua sul versante emiliano per pochi km, fino a costeggiare il Lago Paduli, chiuso a valle dalla cosiddetta Diga del Lagastrello. Si imbocca quindi a destra la deviazione per Miscoso e Succiso, superando un ponte e parcheggiando subito oltre (piazzola sulla destra; 1159 m).
La Diga del Lagastrello, coperta dall’erba, è alta circa 15 m e trattiene l’ampio Lago Paduli, l’unico lago artificiale della zona e, ovviamente, anche il più ampio. Le acque del lago vengono utilizzate per produrre energia idroelettrica.
Itinerario
Si imbocca un ampio sentiero (segnavia 659 e “Sentiero dei Ducati”) che, costeggiando una recinzione, gira a sinistra ed entra nel bosco. Subito si raggiunge una radura con cippo dove il sentiero si biforca. Si va a sinistra (la deviazione di destra verrà seguita in discesa) e si prende quota dolcemente nella faggeta. Aggirato un avvallamento che ospita una pozza stagionale, si scende brevemente per attraversare il Rio Garzoli. Si risale nel bosco, poi si lascia a sinistra il “Sentiero dei Ducati”, che si dirige verso Miscoso. Poco più avanti si incontra una pista forestale, che si segue in salita verso destra, sbucando poi in una radura con crocevia (località Quattro Fagge; 1353 m). Si continua a destra lungo la pista forestale, che rientra nella faggeta, ma presto la si abbandona per deviare a destra sul sentiero segnalato. Il sentiero si porta sul filo di un costone boscoso poco marcato, poi piega a sinistra quando questo si fa troppo ripido. Più in alto si sbuca all’aperto, continuando a salire tra boschetti e radure di erba e massi, ai piedi del Monte Acuto. A quota 1564 si valica un contrafforte, poi si taglia pressochè in piano alti sulla conca del Lago Gora, visibile a tratti tra gli alberi. Con alcuni saliscendi ci si porta a superare un secondo contrafforte, da cui una brevissima ma ripida discesa porta al Rifugio Sarzana (1581 m).
Nascosto nel bosco nei pressi del Lago di Monte Acuto, è stato costruito dal CAI di Sarzana nel 1980 dapprima come due prefabbricati in lamiera, poi ricostruito in legno nel 1998. È aperto in estate e nei fine-settimana, ed è dotato di 24 posti letto. Negli altri periodi è aperto il locale invernale, che conta di 6 posti letto.
Seguendo le indicazioni per la Sella di Monte Acuto, si scende fino sulle rive del Lago di Monte Acuto (1574 m).
È uno dei laghi più belli dell’Appennino Tosco-Emiliano, di origine glaciale. Si estende per circa 8000 mq e ha una forma allungata, che si protende verso i sovrastanti versanti di erba e rocce del Monte Acuto e della Piastrazza.
Si attraversa l’emissario del lago, poi si lascia a sinistra il segnavia 659 che prosegue alla volta dei Ghiaccioni per imboccare a destra il sentiero 657, che sale in breve ad un ripianetto boscoso.
Nella poco incavata valletta subito a sinistra scorre un rio, che, poche decine di metri più a valle, forma un piccolo laghetto, circondato da una bella e vasta torbiera. Il laghetto tende ad andare in secca in estate inoltrata.
Si sale decisamente nel bosco, girando gradualmente verso destra, poi si esce all’aperto e si piega a sinistra, tagliando in diagonale il versante sud-est del Monte Acuto, con bellissima vista sull’Alpe di Succiso. Con un’ultima salita tra erba e massi si raggiunge la Sella del Monte Acuto (1721 m).
Dalla selletta, che divide la valletta del Lago di Monte Acuto dal grande circo glaciale che dà sulla valle del Lagastrello, sono possibili due deviazioni:
Deviazione n. 1: Monte Acuto. Si supera una breve pietraia di massi accatastati a destra, poi si prosegue lungo un costone pianeggiante. Il costone si impenna bruscamente, e con arei zigzag tra rocce affioranti si raggiunge la vetta del Monte Acuto (1755 m; difficoltà: E/EE), che offre un bellissimo panorama.
Deviazione n. 2: Piastrazza. Si imbocca a sinistra il percorso 00, ma dopo qualche decina di metri di salita per prati e vaccinieti, lo si abbandona per salire brevemente a destra e raggiungere il cippo di confine posto in vetta alla Piastrazza (1743 m), da cui la vista si apre anche sulla Lunigiana e, se si è fortunati, sul mare.
Si prosegue dritti lungo il sentiero 00, che scende in diagonale lungo il versante nord della Piastrazza, poi si porta sul suo costone occidentale, detto Costaccia. Il sentiero si tiene sul filo arrotondato del costone, che offre bellissimi panorami, poi piega a sinistra e scende ripidamente fino ad un bivio. Si trascurano i segnavia sbiaditi dello 00 per proseguire lungo il sentiero principale (segnavia 659a) che in breve entra nel bosco, e scende a tornanti. Si supera una stretta fascia disboscata, poi si lasciano a sinistra due deviazioni per la Foce di Torsana. Il sentiero piega a destra e percorre lungamente un ripido versante boscoso, effettuando alcuni saliscendi. Doppiato un costone si scende decisamente fino all’amena radura erbosa dei Laguestri (1206 m). Si attraversa su un ponticello il rio che la percorre, poi si riprende a scendere su un ripido sentiero reso malagevole dall’erosione. Il sentiero riporta alla radura con cippo già incontrata all’andata; seguendo il percorso già noto verso sinistra, in pochi metri si torna all’auto.
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