GRAN CRATERE – 389 m

Arcipelago: Isole Eolie
Isola: Vulcano

Descrizione

Il Gran Cratere (389 m), detto anche Vulcano della Fossa o più semplicemente Vulcano, rappresenta l’apparato vulcanico attualmente attivo dell’isola di Vulcano. Si eleva subito a sud rispetto all’abitato di Vulcano Porto, sorgendo proprio nel mezzo dell’enorme caldera di Lentia. A sud e ovest è bordato dall’ampia valle di Grotta dei Palizzi, a est è confinato dal canyon della Valle Roja, mentre a nord i suoi versanti si inabissano direttamente in mare. Visto da nord appare come una scodella rovesciata, appiattita in cima, mentre da sud assume una sagoma più regolare, a forma di cupola.
Il cono del Gran Cratere si è formato a partire da 5500 anni fa, ed è costituito principalmente da piroclastiti e lave viscose. Fin dall’antichità (Tucidide ne parlava già nel V secolo a.C.) si ha notizia di eruzioni violente, intervallate da lunghi periodi di quiescenza. Nel XVIII secolo l’attività riprende a intervalli piuttosto ravvicinati: nel 1727 si forma il cono parassita della Forgia Vecchia, oggi parzialmente collassato, nel 1739 invece è la volta della colata di ossidiana delle Pietre Cotte, che caratterizza il versante nord.
Altre eruzioni sono documentate nel 1771 e nel 1783, fino ad arrivare all’ultima eruzione del 1888-1890, riportata anche dal noto sismologo Mercalli. Da allora il Gran Cratere è ritornato in uno stato di quiescenza, comunque con cospicua attività fumarolica sia intorno al cratere che sui suoi versanti. Negli anni ’90 le temperature delle fumarole si sono innalzate fino oltre i 700°C, e ciò fece temere che un’altra eruzione fosse imminente. La crisi si è però conclusa senza conseguenze, e i fenomeni sono ritornati sotto i livelli di guardia.
L’area sommitale è piuttosto complessa. Il cratere principale, formatosi durante l’ultima eruzione, ha una forma quasi circolare con un diametro massimo di circa 600 metri ed è profondo, dal punto più alto al punto più basso, circa 170 metri.
Il cratere principale è circondato da almeno altre due creste ad anello, che indicano la presenza di crateri più ampi e antichi, all’interno dei quali il cratere attuale si è sviluppato. Il punto più alto del vulcano, segnalato da un paletto e da una piramide di pietre, si trova sul lato sud-orientale del cratere. Il bordo si presenta però decisamente asimmetrico, con la parte settentrionale circa 110 metri più bassa rispetto alla sommità.
Su questo lato si trova un grande campo di fumarole, che sgorgano ad una temperatura media intorno ai 300°; i gas delle fumarole sono composti in grandissima parte da vapore acqueo, ma anche da CO2 (anidride carbonica), SO2 (anidride solforosa), H2S (acido solfidrico) e HCl (acido cloridrico). Se si inspirano i gas delle fumarole, questi reagiscono con il liquido presente nei polmoni, formando acido carbonico e acido solforico; si sente quindi un forte bruciore all’interno delle vie respiratorie. Per questo motivo, nell’attraversare la zona delle fumarole è meglio procedere spediti e non inspirare a fondo nei pressi di una delle bocche. Inoltre, è consigliabile avere occhiali da sole per proteggere gli occhi.
Il fondo del cratere è costituito da un piccolo pianoro, in parte fangoso. È assolutamente sconsigliabile scendere sul fondo: l’anidride carbonica, essendo più pesante dell’atmosfera, tende ad accumularsi nelle depressioni, formando un ambiente anossico in cui è impossibile sopravvivere. Non è raro che piccoli animali ignari muoiano sul fondo del cratere; di tanto in tanto, purtroppo, capita anche a qualche turista.
In ogni modo, conoscendo i pericoli e prendendo le necessarie precauzioni, la salita al Gran Cratere è probabilmente la più bella escursione che si può fare a Vulcano: l’ambiente è lunare, spettacolare, e in un certo senso è “vivo”, e il cratere è davvero maestoso. Dalla sommità del vulcano si osserva un bellissimo panorama, comprendente tutte le Isole Eolie, buona parte della Sicilia settentrionale, con l’enorme sagoma dell’Etna in evidenza, e, se la giornata è limpida, anche parte della Calabria.

​Vie d’accesso

Vulcano Porto e il cono del Gran Cratere, visti dal Vulcanello
Vulcano Porto e il cono del Gran Cratere, visti dal Vulcanello (3 giugno 2019)

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