Bocca d’Irghiriai – Códula Manna
Caratteristiche
Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 120 m circa
Tempo: 35 – 50 minuti
Ultima ricognizione: Agosto 2015
La Códula Manna, bella montagnetta vulcanica che sovrasta la baia di Cala Gonone, si raggiunge con una breve camminata dalla Bocca d’Irghiriai. Si segue prima il marcato sentiero per Cartóe, poi si taglia il piccolo tavolato basaltico della Nurra per malagevoli tracce tra gli arbusti.
Accesso
Da Cala Gonone si imbocca la strada per Cartóe e Osalla, che sale diventando cementata. Con alcuni stretti tornanti si varca la Bocca d’Irghiriai (o Passo di Littu; 321 m). Si parcheggia subito dopo, in corrispondenza del primo tornante della discesa verso Cartóe.
La Bocca d’Irghiriai è una stretta e impervia sella rocciosa che divide il muraglione del Monte Bárdia dal massiccio castello del Monte Irveri. Doveva essere un valico frequentato anche nell’antichità: nei pressi dello spuntone che sovrasta ad est la sella si trovano i pochi resti di un nuraghe monotorre in pietra calcarea.
Itinerario
Dal tornante si diparte una sterrata che sale dolcemente nel bosco di lecci. La si percorre per pochi metri, trovando la targhetta che indica sulla destra il sentiero per Cartóe. Lo si imbocca (segnavia: triangoli cerchiati incisi su pietre e ometti) e si sale in diagonale nel bosco, passando sotto ad un curioso arco di roccia e scavalcando il sovrastante costone. Si esce così all’aperto sul sassoso versante che scende su Cala Gonone, e lo si percorre con un panoramicissimo tratto in diagonale.
Giunti presso una grande pala di calcare che risale tutto il versante, il sentiero piega a sinistra e sale a tornanti a fianco della pala rocciosa, sbucando poco sopra al tavolato basaltico della Nurra. Qui si abbandona il sentiero principale e si scende a destra su terreno calcareo, seguendo alcuni radi ometti di pietre. Si attraversa il pianoro della Nurra (quota 380 circa) in direzione dell’evidente cresta basaltica della Códula Manna, lasciando a destra una piccola cima calcarea e superando fastidiosi arbusti invadenti che ostacolano il cammino.
In dialetto sardo, il termine “nurra” indica una voragine, cioè una grotta a sviluppo verticale. Effettivamente, da qualche parte in mezzo al ripiano, si apre una piccola voragine che sprofonda per pochi metri, costituita da due salette scavate tra basalti rotti. Nei pressi della voragine, si trova anche un piccolo nuraghe monotorre, visibile dalla cima della Códula Manna.
Badando a non perdere gli ometti si giunge ai piedi delle rocce sommitali, che si risalgono per un facile canalino alto una decina di metri. Si sbuca quindi sulla cima occidentale della Códula Manna (412 m), dove si trovano pochi resti di un nuraghe monotorre. Seguendo la rocciosa cresta sommitale, a tratti affilata e un po’ impegnativa, si può raggiungere l’ampia cima orientale (413 m), direttamente affacciata sul mare.
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