Imperia Oneglia – Colla Bassa – Monte Acquarone – Passo delle Ville – Passo Coppetti
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 1050 m circa
Dislivello in discesa: 360 m circa
Tempo: 4.30 – 5.30 ore
Ultima ricognizione: Aprile 2018
Lunghissima cavalcata sul crinale che chiude a ovest la Valle Impero. L’escursione si svolge lungo le tracce dell’antichissima Via Marenca, percorso di crinale che collegava la zona di Limone al mare di Imperia, e che pare fosse noto fin dai tempi degli antichi Liguri. Durante il percorso si scavalcano numerose piccole vette, che offrono bei panorami sul mare e sui monti circostanti. L’escursione è assai faticosa per via della lunghezza e dei continui saliscendi; inoltre lunghi tratti sono completamente privi di segnavia, anche se l’orientamento è facile perchè basta seguire il crinale. Dal Passo Coppetti si può scendere a Pantasina per prendere la corriera che riporta a Imperia, oppure, se si è particolarmente allenati, si può proseguire alla volta del Monte Moro.
Accesso
In treno fino alla stazione ferroviaria di Imperia (11 m).
Itinerario
Si esce dalla stazione in via Argine Destro, che si segue in direzione nord costeggiando il Torrente Impero. Passati sotto al viadotto autostradale si continua ancora per un centinaio di metri, quindi si prende a sinistra via Calvi. La viuzza scalinata (segnavia della “Via della Costa”, frecce gialle) gira a sinistra e sale decisamente tra le case. Si supera un tratto in diagonale tra terrazze con ulivi, quindi si sale con alcuni tornanti fino a raggiungere la strada dei Francesi. Si segue la stradetta in salita verso destra, tagliando tra villette isolate e trascurando alcune diramazioni laterali. Giunti presso il Frantoio di Sant’Agata d’Oneglia (149 m) ci si congiunge con la strada provinciale che collega Oneglia a Sant’Agata.
La si rimonta verso destra per poco più di cento metri, quindi si piega a sinistra in via Fontana Rosa (indicazioni per l’azienda agricola dei Bardellini). Oltre una curva verso sinistra, i segnavia guidano verso destra lungo una mulattiera scalinata che sale più direttamente. La mulattiera diventa quindi carrareccia e guida in breve al crocevia di Colla Amadeo (237 m), proprio accanto all’azienda agricola dei Bardellini. Si prosegue a destra su asfalto (via Cason della Guardia) salendo dolcemente. Ad un bivio si va a destra e, trascurando tutte le diramazioni laterali, si continua lungamente aggirando il Monte Rosa e scavalcando il Monte Loro (331 m), tra boschetti e villette isolate.
Giunti alla sella successiva si trova un importante crocevia: si trascura la Via della Costa, che scende verso sinistra, e anche tutte le altre stradette asfaltate, per seguire direttamente il crinale lungo un sentiero con segnavia tricolore verde-bianco-rosso. Con alcuni saliscendi si percorre il costone boscoso del Monte Pozzu, per poi approdare ad una selletta presso una grossa costruzione in cemento (quota 372).
Scendendo sulla destra su una bella mulattiera acciottolata con segnavia gialli si può giungere in breve al suggestivo borgo di Sant’Agata.
Si continua dritti lungo il costone (segnavia gialli e tacche tricolori) con una ripida salita tra gli arbusti, quindi si sbuca su una stradina asfaltata in località Pilone del Colle (398 m). Si segue la strada verso sinistra, poi si imbocca sempre a sinistra una diramazione sterrata. Tuttavia, quasi subito la si abbandona per deviare a destra sul sentiero segnalato. Si sale ripidamente tra gli arbusti costeggiando una recinzione, quindi si supera un tratto più dolce tra i resti di una pineta massacrata dagli incendi. La salita conduce quindi ad un panoramico poggio coperto dagli arbusti (quota 514).
Il poggio, ultimo avancorpo dell’allungata dorsale del Monte Croce, offre una bella vista sul mare, con Oneglia e Porto Maurizio, sulla catena dei monti Faudo e Moro e sul Pizzo d’Evigno.
Si continua quasi in piano nella macchia fino ad incontrare una stradina asfaltata, che costeggia le casette sparse del Villaggio San Giacomo, in parte terminate e in parte no. Si lascia poi a destra l’asfalto e, passati accanto ad una cisterna, si risale l’arrotondata sommità del Monte Croce (539 m), da cui il panorama è coperto dagli arbusti. Continuando lungo il sentiero principale si scavalca anche il successivo Monte del Cannone (512 m) e un’altra gobba meno elevata. Un tratto in discesa porta ad incontrare un sentiero segnalato con tacche bianco-rosse proveniente da Bestagno, quindi conduce al marcato valico della Colla Bassa (454 m).
Il sentiero segnalato incontrato poco prima si stacca a sinistra e scende verso Montegrazie, raggiungibile in 20 minuti di cammino. Nella valletta che si apre a nord del valico si trova un poligono di tiro (ben distante dal sentiero), quindi non bisogna spaventarsi se si sente rumore di spari.
Si continua dritti lungo il costone principale, su sentiero non segnalato, scavalcando una collina allungata che è utilizzata come campo di addestramento per cani da presa. Si prosegue lungo una carrareccia che effettua dolci saliscendi, quindi, presso una piatta sella, si incrocia la strada asfaltata che collega Vasia a Villa Guardia (quota 495). Il successivo tratto di salita tra gli arbusti porta a scavalcare la vetta del Monte Pian Cavalle (578 m), segnalata da un grosso ometto di pietre; sorpassata un’altra selletta si riprende la salita, sempre abbastanza dolce, fino ad incontrare la rotabile asfaltata che sale da Vasia alla Cappella del Monte Acquarone. Si cammina lungo la strada in salita per circa 300 metri, fino sul sommo di un costone secondario; qui si sale a destra per tracce fino alla piatta cima del Monte Acquarone (733 m; 3 – 3.15 ore da Imperia), dove si trova un ometto di pietre.
Si scende brevemente sul versante nord e, sorpassata una recinzione, si trova la Cappella del Monte Acquarone (693 m) e si incontra nuovamente l’asfalto.
La cappella, ben riconoscibile anche da lontano per le dimensioni e il colore bianco, è stata edificata per la prima volta tra il 1730 e il 1735. Dopo essere stata devastata più volte a fine ‘700, venne recuperata tra il 1816 e il 1818, per poi venire restaurata a più riprese fino all’intervento finale nel 1888.
Si attraversa l’asfalto e si prosegue lungo il sentiero non segnalato che percorre l’ampia dorsale erbosa offrendo vasti panorami. Scavalcata la poco rilevata sommità del Monte Pissibinelli (742 m), riconoscibile solo per la presenza di un ometto di pietre, si continua lungamente tra i pascoli e gli arbusti con brevi saliscendi. Una salita più cospicua porta a scavalcare anche il panoramico Monte dei Prati (780 m), anch’esso segnalato da un ometto, quindi si scende brevemente e si aggira una gobba sul versante settentrionale. Giunti ad una piccola sella, poche decine di metri prima di incontrare una stradina asfaltata, si gira a sinistra in discesa e si giunge ad un bivio.
Il sentiero che si abbassa a sinistra, segnalato come percorso MTB, può essere utilizzato per raggiungere le frazioni di Prelà (tra cui la più importante è Pantasina). Nel caso non ci si fosse organizzati con una seconda macchina al Passo Coppetti, a Pantasina si può prendere la corriera per ritornare ad Imperia.
Si continua dritti tagliando in piano tra arbusti e radi alberi, quindi si incontra la stradina asfaltata presso il Passo delle Ville (709 m). Continuando lungo la stradina verso ovest per quasi 1 km si raggiunge la strada provinciale che collega Pantasina a Ville San Pietro e alla Colla d’Oggia, che attraversa la dorsale montuosa presso il Passo Coppetti (721 m).
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