Anellino del Groppo della Rocca di Varsi
Caratteristiche
Difficoltà: T l’anello, EE la salita alla vetta
Dislivello in salita: 80 m circa (+ 90 m circa se si sale alla vetta)
Tempo: 30 – 40 minuti (solo l’anello)
Ultima ricognizione: Dicembre 2018
Tra le ampie e dolci pendici occidentali del Monte Dosso sorge un imponente roccione, ben visibile dalla strada provinciale della Val Ceno: si tratta del Groppo della Rocca, cospicuo affioramento ofiolitico alto quasi un centinaio di metri e dalla caratteristica forma a panettone. Si tratta di un luogo frequentato fin da tempi antichissimi: scavi archeologici hanno permesso di individuare reperti risalenti fino all’Età del Bronzo in numerosi siti nei pressi del roccione.
Nel medioevo, sull’impervia e inespugnabile cima del Groppo, sorse invece una torretta di avvistamento, di cui oggi rimangono pochi resti; il fortino è citato in un documento del 1206, e venne abbandonato già nel XVI secolo. Qui si propone un breve e facilissimo giro ad anello intorno alla rupe, per osservarne tutti i versanti; i più esperti possono anche salire alla vetta, attraverso una “via normale” breve ma piuttosto impervia. Visto che il percorso non riempie neanche mezza giornata, si consiglia di accorparlo alla visita di altri luoghi in zona: ad esempio il Lago di Varsi, le cascate del Rio Golotta, il suggestivo Castello di Bardi, o, se si ha più tempo, il sovrastante Monte Dosso.
Accesso
Si esce al casello autostradale di Fornovo di Taro, quindi si gira due volte a sinistra imboccando la strada provinciale della Val Ceno (indicazioni per Varsi e Bardi). Giunti a Varsi, si imbocca a sinistra la strada per Valmòzzola e la si segue fino al piccolo nucleo di Rocca Vecchia (626 m). Qui si parcheggia (c’è posto nei pressi della chiesa).
La piccola chiesa di Rocca Vecchia conserva ancora un grazioso campanile databile intorno al 1300.
Itinerario
Dalla chiesa si ritorna indietro lungo la strada provinciale, passando alle pendici orientali del Groppo della Rocca ed effettuando una curva verso destra. Si scende per ancora 200 metri, superando il cartello del km 24, quindi, presso una poco marcata curva verso destra, si trova a sinistra l’imbocco di un sentiero fiancheggiato da una recinzione (segnavia CAI 814; non ci sono indicazioni all’imbocco, ma c’è un segnale bianco-rosso poco più in basso). Il sentiero scende dolcemente nel bosco, passando sotto all’enorme masso in cui si apre la Tana della Volpe.
La stretta spaccatura è indicata da una scritta bianca in vernice; si apre sulla destra del ciclopico masso, e si sviluppa al suo interno per alcuni metri.
Proseguendo in discesa, si sbuca su una stradina asfaltata che si segue verso sinistra. La stradina scende dolcemente alla base del versante occidentale del Groppo della Rocca, quindi giunge ad un trivio presso le Case Manganini (546 m). Si imbocca a sinistra una pista sterrata piuttosto sconnessa, che sale dritta tra boschetti e campi coltivati ai piedi delle pareti meridionali del Groppo. Costeggiata la recinzione di una casa ci si immette in una stradina asfaltata che, in pochi metri verso sinistra, riporta sulla provinciale a Rocca Vecchia.
“Via normale” al Groppo della Rocca
Dalla curva della provinciale ai piedi del versante orientale del Groppo, si attraversa un piccolo spiazzo prativo dirigendosi verso la base del versante stesso. Sulla sinistra, a fianco di un palo della linea elettrica, si individua l’imbocco di un sentierino che costeggia una recinzione, quindi sale tra gli alberi con alcune svolte. Giunti ai piedi delle rocce si trova un masso con la sbiadita scritta “difficile”; bisogna piegare a destra, poi subito a sinistra, imboccando una rampa in parte rocciosa che porta sul versante meridionale del Groppo.
Seguendo con attenzione gli sbiaditi segnavia (cerchio bianco vuoto), si taglia quasi in piano, passando subito a monte di alcuni caratteristici pinnacoli rocciosi. Si attraversa un canalino detritico con un passaggio esposto, quindi si prosegue per cengette e pianerottoli rocciosi (a tratti esili) attraversando tutto il versante. Doppiato uno spigoletto, un traverso un po’ esposto deposita nel ripido pendio erboso che interrompe la parete occidentale del roccione. Un esile sentierino si inerpica tra erba, rocce e radi alberelli fino alla vetta del Groppo della Rocca (708 m; 10 – 15 minuti dalla base).
Su un masso che sporge a strapiombo sul versante di Rocca Vecchia si trova una croce. Poco a sinistra, sulla vera cima del Groppo, sorgono i pochi resti dell’antica fortificazione. Il panorama, assai aereo, spazia sulla Val Ceno fino al Monte Maggiorasca, con il paese di Bardi e il suo castello in bell’evidenza; intorno si riconoscono i monti Barigazzo e Carameto; verso est invece si ha un bella vista ravvicinata di Rocca Vecchia, sovrastata dal cupolone boscoso del Monte Dosso.
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