Baitèl dal Gras di Agnégl – Passo del Fieno – Laghi della Fórcola – Piz Minor
Caratteristiche
Difficoltà: E fino al Lej Grand, poi EE
Dislivello in salita: 950 m circa
Tempo: 3 – 3.30 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2024
È la via più diretta e logica per salire al Piz Minor, ed eventualmente all’adiacente Piz dals Lejs. Una ripida e malagevole salita porta al Passo del Fieno, da cui si prosegue più comodamente fino ai Laghi della Fórcola. Lì termina il sentiero: salendo tra scarpate ghiaiose, ripiani sospesi e nevai residui, si arriva in vetta. La parte fuori sentiero può presentare problemi di orientamento in caso di nebbia.
Accesso
a) Dall’Engadina ci si porta a Pontresina e si scavalca il Passo del Bernina; dopo pochi minuti di discesa, si trova sulla sinistra la diramazione per Livigno, che sale in breve alla Fòrcola. Si scende verso Livigno per circa 3 km, fino al parcheggio autorizzato nei pressi del Baitél del Gras degli Agnelli.
b) Da Sondrio si sale a Poschiavo e si risale la valle in territorio svizzero verso il Passo del Bernina. Si devia poi a destra salendo alla Fòrcola di Livigno; si scende verso Livigno per circa 3 km, fino al parcheggio autorizzato P9 nei pressi del Baitèl dal Gras di Agnégl (Baitello del Grasso degli Agnelli; 2099 m).
Itinerario
Dal parcheggio si sale lungo la strada asfaltata verso la Fòrcola di Livigno per circa 200 metri, quindi si imbocca a destra il sentiero con segnavia 154, che supera una recinzione e inizia a salire in diagonale verso sud. Usciti dalla recinzione, e attraversati alcuni ruscelletti, il versante si fa più ripido, e si incontrano i primi con gradini di legno – purtroppo l’erosione ha molto rovinato alcuni di questi tratti, scardinando alcuni gradini e rendendo il percorso malagevole (agosto 2024). In salita man mano più dura, il sentiero scalinato risale con piccole svolte il versante di erba e rocce affioranti, fino a sbucare improvvisamente sul pianeggiante valico del Passo del Fieno (detto anche la Colma o la Stretta; 2466 m).
È un piatto valico allungato, posto al termine dell’ampio vallone quasi pianeggiante che divide il Piz dals Lejs dal più alto Monte Breva (Val dal Fain). È sempre stato un passaggio importante in quanto è l’unico collegamento diretto tra la valle di Livigno e la valle del Bernina.
Trascurando il sentiero che sale a destra verso il Monte Breva e quello che continua dritto in Val dal Fain, si segue a sinistra il segnavia 151, con indicazioni per la Fórcola di Livigno e i Laghi della Fórcola. Si lascia a destra una casermetta e, procedendo tra dossi tondeggianti e piccole pozze, si giunge ad un altro bivio (quota 2520), dove si incontra il sentiero proveniente dalla Fórcola di Livigno. Si imbocca a destra il sentiero con segnavia 153, che si innalza con regolari tornanti lungo un ripido versante di erba e sfasciumi. Più in alto diminuisce la pendenza e, contornata una spalla, si sbuca nella bella conca dei Laghi della Forcola (2650 m circa).
Posti sul versante nord del Piz dals Lejs, sono quattro piccoli laghetti posti a breve distanza l’uno dall’altro; due di essi sono praticamente collegati. Il laghetto più settentrionale presenta una cospicua popolazione di eriofori, che lo colorano con i loro piumini bianchi.
Qui il sentiero si biforca, ma seguire il ramo di destra o quello di sinistra è indifferente: in ogni caso si sale dolcemente a superare un dosso (dove passa il confine Italia-Svizzera) e si sbuca nell’ampia conca del Laj Grand (2657 m).
Come dice anche il nome, è lo specchio d’acqua più ampio della zona (circa 22000 mq), posto in una bella conca di origine glaciale e alimentato da un abbondante ruscello, che ha formato un ampio delta nella zona sud-orientale del lago.
Senza scendere al lago, si taglia a sinistra, sui dossi che delimitano il lago ad est, in direzione della parete rocciosa del Piz Minor. Appoggiando a destra, si attraversa una conca detritica da cui nasce un rio, per imboccare un’evidente rampa diagonale che sale sempre verso destra (ometti di pietre). La rampa porta sul dosso sovrastante, dove si trova un laghetto (2749 m), spesso ingombro di neve e ghiaccio fino a stagione inoltrata.
Lasciando a destra il laghetto, ci si dirige verso la ripida scarpata detritica sovrastante. Questa scarpata è incisa da un evidente solco, spesso ingombro di neve. Si sale sull’argine destro (in senso di marcia) del solco, per ripidissime tracce di passaggio, quindi si sbuca nella conca superiore, ai piedi del Piz Minor (quota 2830 circa).
Deviazione n. 1 – Muot Arduond. Si gira a destra e, con un’ulteriore breve salita, si monta su un costone morenico che delimita un valloncello con un rio e alcune pozze. Si scende brevemente e si guada il rio, quindi si monta sull’ampio crinale di rocce rotte situato poco oltre. Piegando ancora a destra, si rimonta l’ampia dorsale senza via obbligata fino alla cima del Muot Arduond (2879 m; 10-15 minuti dalla quota 2830). Il Muot Arduond offre una bella vista sulla sottostante Val dal Fain.
Si gira leggermente a sinistra e si rimonta il dolce valloncello terminale situato tra il Piz Minor e il Piz dals Lejs, per detriti e nevai residui. Un breve tratto ripido finale, spesso coperto dal nevaio, porta all’ampia sella ghiaiosa situata tra le due cime (2922 m).
Deviazione n. 2 – Piz dals Lejs. Si percorre la sella verso sinistra, quindi, per tracce di sentiero, si rimonta la ripida china ghiaiosa che porta sulla cresta nord-ovest del Piz dals Lejs. Giunti sul crinale, lo si risale verso destra. Man mano la pendenza diminuisce, fino ad un’ampia spalla sormontata da un ometto. Si percorre un tratto pianeggiante, quindi si effettua una breve salita tra lastroni rotti fino ad un dosso con un altro ometto. Poco più avanti, si guadagna la cima del Piz dals Lejs (o Punta dal Plata; 3045 m; 20-25 minuti dalla sella).
Si percorre la sella verso destra, quindi si attacca la ripida cresta sud-est del Piz Minor. Seguendo vaghe tracce, si raggiunge un torrione e lo si aggira sulla sinistra. Dopo un breve tratto quasi in piano, si rimonta il tratto superiore della cresta. In breve si giunge ai piedi di una balza rocciosa, che va aggirata a sinistra per cengette ed elementari gradini. Si ritorna a destra e, percorrendo l’ultimo tratto di cresta, si arriva sull’ampia cima del Piz Minor (3049 m).
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