Grange – Colle di Puriac – Monte Enciastraia
Caratteristiche
Difficoltà: E/EE
Dislivello in salita: 1210 m
Tempo: 3.45 – 4.30 ore
Ultima ricognizione: Luglio 2021
Si risale integralmente il Vallone di Puriac, che alterna dolci praterie ad una suggestiva strettoia rocciosa, per arrivare all’ampio Colle di Puriac, sullo spartiacque principale alpino. Da qui, seguendo la via normale, si guadagna la vetta del Monte Enciastraia. Il percorso non presenta particolari difficoltà con l’eccezione di due tratti leggermente esposti: l’attraversamento della strettoia del Vallone di Puriac e le ultime decine di metri prima della vetta dell’Enciastraia.
Accesso
Da Cuneo ci si porta a Borgo San Dalmazzo e, seguendo le indicazioni, ci si addentra in Valle Stura di Demonte. Si risale integralmente la valle in direzione del Colle della Maddalena; superato il paese di Argentera, si parcheggia presso il primo tornante, in località Grange (1746 m).
Itinerario
Sul lato a valle della strada si diparte una stradina sterrata (indicazioni per il Colle di Puriac e il Monte Enciastraia; segnavia rossi), che taglia in piano tra i larici, poi attraversa a guado il neonato Fiume Stura di Demonte. Si inizia a salire dolcemente, guadando anche il torrentello che scende dal Vallone di Puriac. In breve si esce dal bosco e si inizia a risalire il vallone sul lato destro idrografico, passando accanto ad un alpeggio ricavato sul fianco di una briglia in cemento. Più avanti si attraversa il torrente su un ponticello in legno, quindi si prosegue su sentiero tra vasti pascoli, guadando alcuni piccoli affluenti. A quota 1910 circa si passa accanto ad una presa d’acqua, quindi si supera un breve tratto assai rovinato dall’erosione. Si sbuca quindi in un’ampia conca prativa, sovrastata sulla destra dalla Testa Pè de Jun.
Il sentiero guada nuovamente il torrente, quindi prosegue in dolce salita in direzione della sovrastante strettoia del vallone. Quando la valle inizia a restringersi, la salita si fa più decisa; si effettuano alcune svolte, con belle viste sul rio che scorre su lastroni di arenaria, formando cascatelle, scivoli e belle pozze cristalline. Una ripida serie di tornanti porta alla base di una parete rocciosa fittamente stratificata. Qui si piega a destra e si taglia in piano un ripido versante ghiaioso, lievemente esposto sul sottostante torrente. Superato il traverso, si sbuca a monte della strettoia, all’inizio della vastissima conca pascoliva che si trova alla testata del vallone.
Salendo per prati, si incontra una marcata traccia e la si rimonta verso destra; seguendo attentamente i segnavia, si prende quota dolcemente tra dossi e conche, trascurando le tracce di bestiame che si dipartono a sinistra e a destra. Si passa accanto ad un minuscolo laghetto (2420 m), quindi si incontra il marcato sentiero proveniente da Ferrere. Lo si segue verso destra e, in poche decine di metri, si giunge al Colle di Puriac (2506 m).
Valico erboso posto lungo lo spartiacque principale alpino, che separa il Monte Pe Brun dall’isolato blocco montuoso del Monte Enciastraia; mette in comunicazione il Vallone di Puriac con il vallone di Salse Morene. Sul versante francese, una trentina di metri sotto il valico, si trova un piccolo laghetto. Il toponimo deriva probabilmente dal francese pourri, che significa “marcio”, in riferimento alla roccia disgregata dei dintorni.
In corrispondenza del valico si trova un crocevia: si continua dritti lungo il sentiero che rimonta la cresta di confine (segnavia giallo-rossi) in direzione della Rocca dei Tre Vescovi e del Monte Enciastraia. Si aggira un dosso, quindi ci si riporta sull’ampio filo di cresta, affacciandosi sugli spettacolari calanchi che scendono verso il vallone di Salse Morene. Quando la cresta si impenna in direzione della sovrastante Rocca dei Tre Vescovi, il sentiero si sposta a destra, salendo dolcemente. Presto i prati lasciano spazio alle pietraie; si contorna la Rocca dei Tre Vescovi e, giunti sulla verticale del Colle delle Vigne, si trova un evidente bivio (quota 2667).
Sulla sinistra si diparte la via normale alla Rocca dei Tre Vescovi, indicata da segnavia rossi (difficoltà: EE). Si segue un sentierino che si innalza in diagonale per alcune decine di metri, poi piega a sinistra e si inerpica per ghiaie lungo la massima pendenza. Giunti ai piedi delle balze che difendono il Colle delle Vigne, si gira ancora a sinistra. Si sale costeggiando una fascia rocciosa, poco sotto alla cresta nord della Rocca dei Tre Vescovi, su terreno assai ripido e un po’ precario. Più in alto si piega a destra e ci si porta sul filo di cresta. Lo si rimonta per ghiaie e lastroni rocciosi fino alla croce di vetta della Rocca dei Tre Vescovi (2868 m; 25-30 minuti dal bivio).
Si imbocca a destra la via normale per il Monte Enciastraia, indicata da segnavia gialli. Il sentiero effettua un semicerchio per vasti ghiaioni, passando ai piedi dell’imponente parete stratificata dell’Enciastraia. Giunti nei pressi di alcune balze rocciose, si inizia a salire più decisamente per massi e gradini. Si giunge quindi su un ripianetto erboso dove si gira a sinistra, inerpicandosi per ghiaie e magre erbe lungo la massima pendenza. Con una ripida rampa in diagonale si guadagna un costoncino, e lo si rimonta in direzione di un evidente intaglio roccioso posto sul crinale sovrastante. Subito prima di arrivarci il sentiero segnalato piega a sinistra per salire in diagonale sul versante italiano, con alcuni passaggi leggermente esposti. In ultimo, si risale un’ampia rampa diagonale ai piedi di una fascia rocciosa e si guadagna la panoramicissima vetta del Monte Enciastraia (2956 m).
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