Grámizza – Amborzasco – Rifugio Casermette del Penna – Monte Penna
Caratteristiche
Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 1010 m circa
Dislivello in discesa: 40 m circa
Tempo: 3.30 – 4 ore
Ultima ricognizione: Giugno 2023
Si tratta del percorso classico, oggi un po’ in disuso almeno nella prima parte, per salire al Monte Penna dal versante nord. Seguendo le tracce di un’antica mulattiera, si sale attraverso il grazioso paese di Amborzasco e i nuclei rurali dei Casoni, per poi entrare nella Foresta Demaniale del Penna e raggiungere il Rifugio Casermette del Penna. Fino alle Casermette, i segnavia sono poco evidenti, e si possono avere problemi di orientamento. Passate le Casermette, il sentiero è frequentatissimo: si sale attraverso la faggeta fino alla forcella tra il Penna e il Pennino, quindi si rimonta una cengia attrezzata che attraversa la parete fino alla vetta.
Accesso
a) In corriera fino a Grámizza (linee bus provinciali AMT).
b) Dal casello di Lavagna (autostrada Genova-Livorno) si segue la strada per la Val d’Áveto che scavalca il Passo della Forcella. Giunti a Rezzoaglio, si gira a destra e si sale a Magnasco e Cerisola, poi si scende a Grámizza.
c) Da Genova, si segue la strada per Piacenza fino alla frazione Eo di Bargagli, quindi si gira a destra per attraversare il tunnel che immette in Val Fontanabuona. Si scende fino a Monleone, dove si imbocca a sinistra la strada che scavalca il Passo della Scoglina ed entra in Val d’Áveto. Raggiunto Rezzoaglio, si gira a destra e si sale a Magnasco e Cerisola, poi si scende a Grámizza.
d) Da Piacenza, si segue la strada per Genova fino a Marsaglia, quindi si imbocca a sinistra per rimontare la Val d’Áveto. Giunti a Rezzoaglio, si gira a sinistra e si sale a Magnasco e Cerisola, poi si scende a Grámizza (764 m).
Per abbreviare l’escursione, da Grámizza si può imboccare a destra la strada che porta ad Amborzasco.
Itinerario
Il percorso è indicato dal segnavia “rombo giallo vuoto”. Da Grámizza, poco ad oriente rispetto al bivio per Amborzasco, si trova l’imbocco del percorso segnalato, che sale per una rampa tra le case e poi per una mulattiera nel bosco. Si segue la provinciale per Amborzasco verso destra per poche decine di metri, quindi si riprende a sinistra la vecchia mulattiera che sale più direttamente, tagliandone due tornanti. Infine si segue la rotabile fino alla chiesa di Amborzasco (875 m).
Amborzasco si trova in bella posizione, su un ampio spallone erboso in vista dell’elegante Monte Penna. Il toponimo dovrebbe derivare da “ambros”, termine ligure che dovrebbe significare “uomo” (con “ambrones” gli antichi Liguri indicavano se stessi), con l’aggiunta del suffisso -asco, comune nei toponimi di paesi e villaggi.
Lasciando a destra il segnavia “rombo giallo vuoto” per il Monte Aiona, si continua a seguire la strada principale che scende dolcemente. Effettuata una curva, si lascia l’asfalto: si prende a sinistra una mulattiera che scende dolcemente nel bosco, passando accanto ad un casone e ad una cappelletta. Si attraversa il Torrente Grámizza su un ponticello (quota 815) poco sopra alla confluenza con il Torrente del Bandito. La mulattiera si innalza quindi lungo un ripido costone boscoso, fiancheggiando una recinzione.
A quota 895 si sbuca sulla strada asfaltata che sale da Amborzasco alle Casermette del Penna e la si attraversa. Si imbocca una stradina cementata privata, ma subito si svolta a sinistra lungo la vecchia mulattiera, qui poco evidente. Ad un bivio si va a sinistra e si ritorna sulla rotabile. Seguendo l’asfalto in salita, si contorna l’abitato dei Casoni di Sotto (930 m), poi si prende a sinistra un bel viottolo acciottolato che taglia due curve della strada. In corrispondenza di un piccolo pilone sacro posto dall’A.S.C.I. di Nervi, si imbocca una mulattiera inerbita che poco dopo si biforca: si gira a destra e si attraversa un boschetto, poi si sale tra terrazze fino ad un crocevia (996 m) sotto al nucleo principale dei Casoni.
Si attraversa la strada asfaltata e si prosegue lungo il viottolo che sale attraverso i Casoni, quindi prosegue tra coltivi e prati a sfalcio con bella vista sui monti Cantomoro e Aiona. Riattraversata la rotabile, lo stradello segnalato passa accanto ai Casoni di Sopra (1045 m), poi gira a destra. Poco più avanti si ritrova la provinciale, e la si segue in salita effettuando un tornante. Si imbocca quindi a sinistra una pista che taglia il tornante successivo; si riattraversa l’asfalto e si continua dritti sulla pista che taglia tra i faggi. Tenendo la destra, si taglia quasi in piano e si attraversa un rio, quindi si entra in un’area a ceduo dove il percorso si fa meno evidente.
Seguendo attentamente i segnavia, si seguono le piste di esbosco, trascurando le varie diramazioni laterali. Attraversato un piccolo impluvio, bisogna fare molta attenzione a imboccare una svolta a sinistra mal segnalata. La ripida salita porta ad una sorta di pilone diroccato, oltre il quale si entra nella Foresta Demaniale del Penna. Il sentiero effettua alcune svolte, tocca un tornante della provinciale e prosegue a destra. Ritornati sulla rotabile asfaltata, si è ormai in vista del Rifugio Casermette del Penna (1396 m), raggiungibile con una breve deviazione a sinistra.
Come dice il nome, il rifugio è stato ricavato dalla ristrutturazione dei due edifici delle casermette forestali del Penna. Nell’edificio più grande (Rifugio Penna) si trovano il bar-ristorante e 13 posti letto. Altri 12 posti letto sono situati nell’edificio più piccolo (Rifugio Pennino). Il rifugio è aperto per tutta la stagione estiva; nel resto dell’anno rimane aperto nei week-end, e su prenotazione durante la settimana.
Lasciando a sinistra il rifugio, si prosegue dritti lungo la strada asfaltata. Si trascura la diramazione a destra per il Passo dell’Incisa e si gira a sinistra, dirigendosi verso il parcheggio del rifugio. Dopo poche decine di metri, i segnavia si staccano a destra (indicazioni) su un sentiero che sale dolcemente nella faggeta. Si incontra un sentiero pianeggiante e lo si segue verso sinistra per pochi metri, quindi si svolta a destra in ripida salita. Si aggira un affioramento roccioso e si giunge ad un ripianetto dove si piega bruscamente a sinistra. Con un tornante, si guadagna un costone boscoso dove si incontra il sentiero con segnavia 831, proveniente dalla Nave. Proseguendo a destra, il ripido sentiero sassoso passa per un intaglio tra le rocce e raggiunge la Sella del Penna (1603 m).
Il sentiero di sinistra taglia prima nel bosco con alcuni saliscendi, poi esce all’aperto e, risalito un caratteristico passaggio tra le rocce, arriva in cima al Monte Trevine (1661 m; 0.45 – 1 ora dalla Casa Forestale, difficoltà: E), che offre un bel panorama, con una visuale inconsueta del Monte Penna.
Si piega a destra, salendo prima tra i faggi, poi all’aperto, fino alla Forcella del Pennino (1655 m), stretta e aerea selletta posta tra i monti Penna e Pennino.
Il Monte Pennino (1680 m) può essere raggiunto salendo a destra prima per un sentierino, poi per un canalino roccioso che porta alla cupola erbosa che ne costituisce la vetta. Dal Pennino si gode un bel panorama aereo sulla foresta sottostante e una veduta ravvicinata del roccioso versante nord-est del Monte Penna.
Si imbocca l’aerea cengia ascendente che taglia in diagonale la parete nord del Monte Penna. La cengia, abbastanza larga, è interrotta da elementari gradini rocciosi, ed è attrezzata per quasi tutta la sua lunghezza con una catena. Al suo termine, si sale una balzetta rocciosa verticale, poi si taglia a sinistra su una cengetta un po’ scomoda (catene). Un ultimo breve tratto di sentiero porta in cima al Monte Penna (1736 m).
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