Grámizza – Amborzasco – Passo della Spingarda – Monte Aiona
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 940 m circa
Tempo: 3.15 – 3.45 ore
Ultima ricognizione: Luglio 2018
Si tratta di un percorso di salita abbastanza lungo ma lineare, dal fondo della Val Grámizza alla panoramicissima e selvaggia vetta del Monte Aiona. Il percorso è interessante soprattutto per gli scorci che offre sullo scosceso versante nord-est della montagna; altri motivi di interesse sono le cascate presso il Rio Dragonale e il Rio Ronco del Diavolo e il nudo e desolato altopiano sassoso che si attraversa tra il Passo della Spingarda e la vetta.
Accesso
a) Da Lavagna (attraverso il Passo della Forcella) o Piacenza (per Bobbio e Marsaglia) ci si porta a Rezzoaglio, da cui si imbocca la SP654 per Magnasco, Cerisola e Grámizza.
b) Dal casello di Borgotaro si risale integralmente la Val Taro, fino al Passo della Tabella. Si sale ancora al Passo del Chiodo, dove si gira a sinistra, passando per la Casa Forestale del Penna e scendendo fino a Grámizza (764 m).
Itinerario
Il percorso è stato segnalato dai volontari della FIE con un rombo giallo vuoto. Poco ad oriente rispetto al bivio per Amborzasco si trova l’imbocco del percorso segnalato, che sale per una rampa tra le case e poi per una mulattiera nel bosco. Raggiunta la provinciale per Amborzasco, la si segue verso destra per poche decine di metri, quindi si riprende a sinistra la vecchia mulattiera che sale più direttamente tagliandone un tornante. Si attraversa la strada, si risale un altro tratto di mulattiera e infine si rimonta la rotabile fino a giungere davanti alla chiesa di Amborzasco (875 m).
Amborzasco si trova in bella posizione, su un ampio spallone erboso in vista dell’elegante Monte Penna. Il toponimo dovrebbe derivare da ambros, termine ligure che probabilmente significa “uomo” (con “ambrones” gli antichi Liguri indicavano se stessi), con l’aggiunta del suffisso -asco, comune nei toponimi di paesi e villaggi.
Lasciando a sinistra il segnavia “triangolo giallo pieno“, che sale al Monte Penna, si imbocca sulla destra una stradina secondaria che si addentra nel paese, e subito dopo si svolta ancora a destra lungo un’ampia mulattiera acciottolata. Superate le ultime case la mulattiera sale tra muretti a secco, lungo un costone con campi coltivati e recinti per il bestiame; si raggiunge una cappelletta (quota 920), in bella posizione panoramica sui monti Penna, Aiona e Maggiorasca.
La mulattiera prosegue in dolce salita e, circa duecento metri dopo, effettua una poco marcata curva verso destra. Poco più in avanti si abbandona la mulattiera per deviare a sinistra lungo un sentiero meno marcato e un po’ rovinato dall’erosione. Il sentiero prende quota lungo un costone poco marcato tra prati e boschetti, passando accanto ad alcuni casoni in pietra. Entrati in un bosco di abeti si supera una recinzione, si passa accanto ad un masso con una piccola croce (quota 1005) e si inizia a salire più ripidamente con alcuni tornanti. Il sentiero, a tratti poco marcato, piega poi sulla destra e, tra i primi faggi, si porta a costeggiare un rio che scorre in un alveo sassoso.
Si contorna a ovest il piccolo rilievo del Monte Rocchette, quindi si attraversa un pianoro arbustivo e si ritrova l’ampia pista abbandonata in precedenza. La si segue, in salita costante tra boschetti e radure arbustive, quindi si effettua un tratto in piano entrando nella faggeta. Superata una recinzione (quota 1250 circa), si guada un fosso e si piega a destra, salendo ripidamente in diagonale; dopo circa duecento metri si abbandona nuovamente la pista per prendere a sinistra un sentiero meno evidente (attenzione: bivio ben segnalato ma poco intuitivo). Il sentiero, a tratti rovinato dall’erosione e invaso da alberelli, sale con ripidi tornanti tra i faggi, quindi si riporta nuovamente sull’ampia pista (quota 1330 circa).
Si percorre ora un costone quasi pianeggiante, scosceso sul lato sinistro, che offre una bellissima vista sui monti Penna, Cantomoro e Aiona e sulle vaste foreste che ne ammantano le pendici. Con una breve salita nel bosco si raggiunge la bella radura di Moglia Negretta, percorsa da un rio, e si supera il Riparo omonimo. Subito oltre si incontra la sterrata proveniente dalla Casermetta del Penna, in località Quadrivio del Dragonale (o Re di Coppe; quota 1389).
Seguendo verso sinistra la sterrata in lieve discesa per qualche minuto si può raggiungere il ponticello sul Rio Dragonale, che subito sotto precipita con un’alta cascata.
Dal Quadrivio del Dragonale si può anche intraprendere un percorso ad anello: invece che seguire il rombo giallo vuoto si continua sulla destra lungo la sterrata forestale che sale al Passo del Cerighetto (segnavia: due quadrati gialli vuoti). Dal passo è possibile risalire la cresta nord del Monte Aiona (difficoltà: EE) fino alla vetta; per la discesa è meglio percorrere l’itinerario descritto qui di seguito.
Si va a destra per pochi metri, quindi si lascia a destra la diramazione per il Passo del Cerighetto per imboccare la pista forestale che sale al Passo della Spingarda. La sconnessa sterrata effettua qualche tornante, poi inizia a salire a mezza costa nel fitto bosco di abeti. Proseguendo si attraversa il Rio Ronco del Diavolo.
Poco più in basso il torrente forma una bella cascata alta una ventina di metri. La cascata è visibile solo scendendo nel bosco prima del masso sulla sinistra, raggiungendo il fondo della gola e risalendo brevemente il corso d’acqua.
Si prosegue lungo la sterrata che si innalza con varie svolte nel bosco di faggi e abeti. Poi esce dal bosco e sale fino al crocevia del Passo della Spingarda (1546 m), dove è situato un grosso masso con indicate le direzioni dei sentieri. Qui si incontrano l’Alta Via dei Monti Liguri, proveniente dal Passo dell’Incisa, e il segnavia “triangolo rosso vuoto”, che sale da Prato Sopralacroce.
Il Passo della Spingarda è un’ampia insellatura cosparsa di massi posta tra il Monte Nero e il Monte Aiona, sullo spartiacque principale dell’Appennino Ligure. Scendendo verso sud (segnavia: triangolo rosso vuoto) si può raggiungere in pochi minuti il Rifugio Monte Aiona, dotato di 40 posti letto e servizio di alberghetto d’estate e nei week-end di primavera ed autunno.
Si piega a destra in comune con l’AVML, risalendo un ampio versante cosparso di massi. Superato un boschetto di faggi si scavalca un dosso e si sbuca nell’ampio Pian dell’Aiona (quota 1617), che si attraversa lasciando a sinistra una traccia con segnavia bianco-verdi. Salendo dolcemente a zigzag tra i massi affioranti, si raggiunge un bivio; si abbandona l’AVML per seguire a destra il rombo giallo e il triangolo rosso, e in breve si raggiunge la vetta del Monte Aiona (1701 m).






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