Passo di Gavia – Monte Gaviola
Caratteristiche
Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 407 m
Tempo: 1 – 1.20 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2022
La via normale al Monte Gaviola segue le tracce di un camminamento militare, che si eleva con numerosi tornanti sul versante nord-ovest della montagna. Nella parte alta alcuni tratti del vecchio sentiero sono franati, e quindi necessitano di un minimo di esperienza ed attenzione.
Accesso
a) Da Sondrio si sale a Bórmio, da cui si gira a destra risalendo la Valfurva. Superato il paese di Santa Caterina Valfurva si prosegue per la lunga salita che porta al Passo di Gavia.
b) Proveniendo da Bergamo o da Brescia, ci si porta sul Lago d’Iseo, poi si risale la Val Camonica fino a Ponte di Legno. Poco dopo, si imbocca a sinistra la diramazione che sale al Passo di Gavia (2618 m).
Marcata sella che divide l’elevata catena dell’Ortles-Cevedale dal sottogruppo del Monte Sobretta, mettendo in comunicazione la Valfurva con l’alta Val Camonica. Si apre tra il Monte Gaviola e il più alto e severo Monte Gavia. Il versante sud del valico è piuttosto ripido, mentre il versante nord si apre verso la Valfurva con un ampio vallone poco pendente, caratterizzato da dossi di rocce montonate. Subito a nord del passo si trova il suggestivo Lago Bianco.
Il valico era utilizzato come via di comunicazione fin dal Medioevo, anche se era assai pericoloso a causa della quota e della variabilità delle condizioni meteo. La prima strada carrabile venne costruita in occasione della Prima Guerra Mondiale, per poi venire ampliata e migliorata a più riprese nella seconda metà del secolo. Oggi il valico è poco importante come via di comunicazione, ma è molto noto per i frequenti passaggi del Giro d’Italia.
Itinerario
Dal parcheggio sul valico, si imbocca un sentiero che sale sull’adiacente dosso. Qui si incontra una larga strada sterrata ex-militare, che si segue verso sinistra (indicazioni per Belvedere e Monte Gaviola). Si procede in piano tra dossi di erba e rocce per alcune centinaia di metri, fino ad un bivio (quota 2630 circa). Qui si abbandona la strada principale per prendere a destra la vecchia mulattiera per il Monte Gaviola. Salendo dolcemente, si giunge in breve al piede del versante nord-ovest della montagna. La mulattiera lo risale con regolari tornanti, tra detriti e rocce affioranti.
A quota 2850 circa si piega a sinistra, superando alcuni grossi massi ed un breve traverso scavato nella roccia (cavo come corrimano). Si superano gli ultimi tornanti della vecchia mulattiera, che poi scompare, cancellata dalle frane. Si prosegue quindi su un sentierino, che attraversa un ripido versante detritico con passaggi lievemente esposti. Giunti ad una forcelletta a monte di una lama rocciosa, si piega a destra, salendo lungo la massima pendenza. Superati alcuni facili gradini, si piega nuovamente a sinistra e, doppiato un costone, si scende brevemente in una conca ingombra di massi; da qui finalmente appare la croce di vetta del Monte Gaviola.
Ripresa la salita, si guadagna in breve una selletta (2974 m) sul contrafforte nord-est del Monte Gaviola, a monte di un dosso sormontato da grossi ometti. Il sentiero gira a destra e, rimontando l’ampio contrafforte di sfasciumi, porta in breve alla cima del Monte Gaviola (3025 m).
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