Gavi – Monte Sant’Agostino – Monte Capra – Poggio Vaccari – Gavi
Caratteristiche
Difficoltà: E/EE
Dislivello in salita: 500 m circa
Tempo: 3.30 – 4 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Dicembre 2019
Percorso ad anello poco faticoso, che si svolge sul versante occidentale del massiccio del Monte Capra. Nonostante le quote modeste, l’ambiente è singolare: creste rocciose alternate a pendii dolcissimi, vaste pinete e laghetti naturali. Bisogna prestare un minimo di attenzione nel percorrere le creste del Monte Capra e del Poggio Vaccari, a tratti aeree e impervie. Inoltre, gran parte del percorso si svolge su piste non segnalate.
Accesso
a) Da Piacenza ci si porta a Perino, da cui si sale a Boioli, Filipazzi e infine Gavi. Si parcheggia poco dopo il paesino, presso l’ampia sella ai piedi del Monte Gavi.
b) Da Genova si segue la SS45, che attraverso la Val Bisagno e la Val Trebbia porta fino a Bobbio. Qui si devia a destra salendo a Coli, da cui si gira a sinistra in direzione di Fontana e del parco avventura. Ad un bivio si va a sinistra e, superato il parco avventura, si continua ancora in direzione del vicino paese di Gavi. Si parcheggia poco prima di arrivarvi, presso l’ampia sella ai piedi del Monte Gavi (quota 935).
Itinerario
Si percorre a piedi la strada asfaltata in direzione di Coli e, in pochi minuti, si giunge alle poche case di Fonte di Gavi. Si prosegue per altri 200 metri circa, quindi si imbocca a sinistra una strada sterrata. La pista sale ripida, poi si inoltra in un dolce avvallamento ai piedi del tondeggiante Monte Parrocchiale. Giunti ad un bivio si va a destra: si scavalca un intaglio nei pressi di un dosso brullo, poi si scende brevemente per superare un rio. Procedendo quasi in piano, si contorna una conca, quindi si effettua una brusca curva a sinistra e si trova un bivio (quota 961). Si va a destra e, salendo in diagonale, si trova un altro bivio.
Si svolta ancora a destra, procedendo con brevi saliscendi nel bosco, nelle vicinanze di un ghiaione. Subito prima di un rio, si abbandona la sterrata principale, che continua in direzione del Monte Tre Abati, e si svolta a sinistra su una diramazione che risale un vallone boscoso. Si trascurano alcune diramazioni secondarie, quindi si piega a destra tagliando la testata del vallone. La pista giunge infine ad un intaglio (1158 m) sulla cresta nord-ovest del Monte Sant’Agostino, dove si incontra il segnavia CAI 159 proveniente da Fontana di Coli.
Si prende a sinistra il sentierino segnalato che rimonta il costone. Dopo un traverso un po’ malagevole, il sentiero diventa comodo, e contorna i tratti più impervi della cresta sulla sinistra. Un tratto assai panoramico conduce su un piccolo dosso roccioso. Si piega a sinistra, rientrando nella pineta, poi, con un breve saliscendi, si raggiunge la cima boscosa del Monte Sant’Agostino (1254 m).
La vera e propria cima della montagna, costituita da un ripiano coperto dai pini, non offre panorama; la vista è invece molto ampia dal dosso appena superato e dall’anticima orientale. Il nome della montagna deriva dal Santuario di Sant’Agostino, chiesetta seicentesca posta alla base del versante meridionale, lungo la strada che collega Coli al Passo di Santa Barbara.
Si attraversa il ripiano sommitale, quindi si scende una breve rampa e si scavalca anche la panoramica anticima est (1241 m). Poco dopo, si confluisce in un sentiero più marcato, che va seguito in discesa verso destra. In questo tratto le tracce sono piuttosto contorte: il sentiero principale è ostruito da tronchi caduti e arbusti, e ci sono numerose traccette che lo aggirano in vari modi. In ogni caso, si raggiunge una comoda carrareccia e la si segue verso sinistra in dolce discesa per circa 200 metri. Si riprende quindi a sinistra il sentierino segnalato, che sorpassa una sella boscosa e giunge all’inizio della cresta del Monte Capra.
Si rimonta un primo dosso, poi si continua con brevi saliscendi tra rocce e pini, seguendo i segnavia che ogni tanto si discostano leggermente dal filo. La cresta all’inizio è comoda, con boschetti di pini, poi si fa man mano più aerea e rocciosa. Superando alcune roccette e qualche passaggio leggermente esposto, si sale gradualmente fino ad un’anticima (1297 m). Con un breve saliscendi, si guadagna la vetta del Monte Capra (1308 m; 2.15-2.30 ore da Gavi).
Si scende per elementari roccette, quindi si continua lungo la cresta quasi orizzontale in direzione nord-est. Ad un certo punto la cresta termina improvvisamente, e le tracce si abbassano per una ripida e malagevole china detritica. Si entra nella faggeta, costeggiando una recinzione, e ci si congiunge con la pista proveniente dal Passo di Santa Barbara (segnavia 151). Una breve discesa porta all’ampia sella erbosa (1184 m) posta tra il Monte Capra e il Poggio Vaccari, dove si trova un crocevia.
La pista di sinistra, non segnalata, può essere utilizzata come scorciatoia per ritornare subito a Gavi: transita nei pressi del Monte Parrocchiale e si congiunge con il percorso qui descritto poche centinaia di metri prima della conclusione.
La pista di destra, diretta ad Aglio, in poche decine di metri porta al grazioso Laghetto di Poggio Vaccari, uno specchio d’acqua naturale esteso per circa 1500 mq e pochissimo profondo. Il laghetto è ben visibile dalle cime del Monte Capra e del Poggio Vaccari; in estate tende a prosciugarsi.
Si continua dritti lungo il sentiero segnalato, che risale un ampio dorso sassoso coperto da magre erbe e arbusti. In breve si raggiunge l’ampia cima del Poggio Vaccari (1226 m).
Si tratta di una cima intermedia tra il Monte Capra e la dentellata dorsale della Concrena; in parte replica le forme del Monte Capra, con una cresta nord-est relativamente rocciosa ed affilata. La vetta principale e l’avancorpo occidentale sono invece ampi e arrotondati.
Il sentiero segnalato aggira una gobba, poi taglia il fianco orientale di una cresta rocciosa, tra erba e sfasciumi. Entrati nel bosco, si supera una selletta, poi si scavalca un’altra gobba. Passati accanto ad una piccola cima rocciosa, si giunge ad una sella più marcata dove si trova un crocevia (1151 m).
Da qui, se si ha tempo, è consigliabile la deviazione al Poggio Alto, raggiungibile in circa venti minuti. Si prosegue sul sentiero segnalato, che scavalca un primo dosso, poi prosegue con brevi saliscendi nella faggeta. Presso uno spuntone roccioso si trova un bivio; si va a sinistra su un sentiero che esce dal bosco, traversando il versante sud-orientale del Poggio Alto in ambiente rupestre. Si sbuca sulla cresta est della montagna presso alcune roccette. Qui si piega a sinistra, abbandonando poi il sentiero segnalato e, rimontando il costone, si giunge in vetta al Poggio Alto (1230 m), massima vetta della Concrena.
Si piega a sinistra su un’ampia pista non segnalata che scende nel bosco. Si passa nei pressi di una pozza, quindi si prosegue alternando brevi rampe ripide a tratti quasi pianeggianti. Ricevuta da destra una pista secondaria, si trova un primo bivio dove bisogna andare a sinistra. Si attraversa il Fosso Marin e si incontra un secondo bivio (996 m), dove si va nuovamente a sinistra.
La diramazione di destra porta al paese di Gavi, mentre la pista di sinistra, qui descritta, è più conveniente perchè porta direttamente al punto dove si aveva parcheggiato l’auto.
Si effettua un traverso con lievissimi saliscendi, quindi si inizia a scendere più decisamente seguendo un costone poco marcato che punta verso l’ormai visibile Monte Gavi. In pochi minuti, si sbuca sull’ampia sella da cui si era partiti.
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