Galleria Nuova di Buca Entu – Conca de Donnu – Monte Bárdia
Caratteristiche
Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 450 m circa
Tempo: 1.30 – 1.45 ore
Ultima ricognizione: Settembre 2015
Si tratta della via più corta e frequentata per salire al Monte Bárdia, anche se è più impervia rispetto a quella che parte dalla Bocca d’Irghiriai. Si segue un sentierino segnalato con ometti di pietra che, passando per ambienti spettacolari, riesce a farsi strada per le impervie bastionate meridionali della montagna e a raggiungerne la cresta sommitale.
Accesso
a) A piedi da Cala Gonone o da Dorgali.
b) Da Cala Gonone o da Dorgali si sale alla Galleria Nuova che passa sotto al valico di Buca Entu, e si parcheggia nell’ampio piazzale sul lato di Cala Gonone (444 m).
Itinerario
Si imbocca l’ampia strada sterrata che si diparte dal piazzale e sale dolcemente con alcuni tornanti. In corrispondenza di una curva verso sinistra si abbandona la strada principale, diretta al Monte Tului, e si va a destra, giungendo in breve ad un bivio. Proseguendo ancora a destra si raggiunge in breve la Galleria Vecchia (540 m circa).
La Galleria Vecchia era il passaggio originario tra Dorgali e Cala Gonone: voluta dal generale Alberto della Marmora nel 1836, e iniziata dal cavalier Mameli due anni dopo, venne completata solo nel 1860 per mancanza di fondi. È stata aperta a picconate nella viva roccia, e conserva le pareti naturali; al giorno d’oggi il soffitto basso e accidentato farebbe a malapena passare un’automobile. Nel 1928 venne però costruita la Galleria Nuova (oggi sostituita da un altro traforo più ampio subito accanto), e da allora la Galleria Vecchia è utilizzata solo per transito pedonale.
Si lascia a sinistra la galleria, continuando dritti lungo un’ampia mulattiera che guida ad una cabina elettrica. Sulla sinistra si diparte la mulattiera acciottolata che scende a Dorgali attraverso l’Iscala Omines, mentre sul retro della cabina inizia il sentiero per il Monte Bárdia, che taglia in lievissima salita nei pressi del crinale (segnavia CAI 200 e Sentiero Italia). Ad un bivio si lascia a destra una traccia indicata da segni rossi e si va a sinistra, puntando ad un evidente masso con in cima un paletto.
Il sentiero si porta sul versante di Dorgali e taglia in diagonale in un ghiaione popolato da radi arbusti; in questo tratto si incontrano due bivi dove bisogna andare a destra. Infine gli ometti salgono più decisamente verso destra, portando a scavalcare un dosso che immette in una conca allungata. Si piega a destra e, scavalcato un altro costoncino, si sbuca nella valletta sospesa detta Conca de Donnu (quota 720 circa).
L’erosione operata dal vento e dall’acqua ha modellato in curiose forme le grandi rocce calcaree affioranti nella valletta.
Si traversa in piano superando il fondo della valletta, poi la si risale tenendosi sul versante destro (rispetto al senso di marcia), ai piedi della verticale parete sud dell’anticima del Bárdia. Dopo una ripida salita il sentiero attraversa un colletto poco marcato, riportandosi sul versante di Dorgali, e sale ripidamente in diagonale tra ghiaioni e lecci fino alla base di una parete rocciosa dove si trova incisa nella roccia un’indicazione per il Monte Bárdia. Si costeggia la paretina verso sinistra, poi si piega a destra, risalendo una decina di metri di terreno ripido e sdrucciolevole che obbliga a mettere le mani per terra.
Giunti su una cengetta, la si percorre verso sinistra, poi si salgono altre facili roccette e si sale in diagonale nel fitto bosco di lecci. Con un tornante il sentierino si porta sulla cresta sommitale del Monte Bárdia, e la percorre scavalcando un’anticima poco pronunciata. Si continua poi lungo lo stretto e impervio contrafforte, alternando tratti tortuosi per farsi strada tra i lecci fittissimi a brevi passaggi su roccia. Dopo una salita più decisa, improvvisamente, si sbuca sulla vetta del Monte Bárdia (882 m), dove si trova una grande croce di metallo.
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