Colle dei Gaggi – Colla di Nascio – Monte Roccagrande

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 565 m
Tempo: 1.30 – 2 ore
Ultima ricognizione: Febbraio 2017

Si tratta del percorso più breve per salire in vetta al Monte Roccagrande. Prima si segue una comoda strada sterrata che aggira l’isolato rilievo del Monte Bianco, quindi si risale più o meno fedelmente il costolone nord-ovest della montagna, con panorami sempre più vasti.

Accesso

Si esce al casello autostradale di Sestri Levante, da cui si seguono a destra le indicazioni per Santa Vittoria e Montedomenico. Si gira ancora a destra e si risale la valletta del Torrente Gròmolo, superando varie frazioni. Sorpassato Montedomenico, la strada sale al Colle dei Gaggi (o Passo di Iscioli; 406 m).

Si tratta di una sella molto marcata, che separa il Monte Bianco dalla modesta altura del Monte Domenico. È attraversato dalla strada provinciale che collega Sestri Levante alla Val Graveglia. Riguardo al toponimo c’è una certa confusione: molte carte sembrano affibbiare il toponimo “Colle dei Gaggi” all’altura di quota 495 m immediatamente ad ovest del valico. Su Openstreetmap è denominato “Passo dei Sciolli” (storpiatura di Iscioli, località sul versante nord). Altre fonti lo nominano “Colle della Chiappa”. Qui, rifacendomi alla guida Appennino Ligure di E. Montagna e A. Sabbadini, utilizzo il toponimo “Colle dei Gaggi” per definire il valico.

Itinerario

Sul lato orientale del valico si imbocca una strada sterrata (rari segnavia “rombo rosso vuoto”), che inizia a salire dolcemente tra radi pini e arbusti. Doppiato un costolone appaiono alla vista i monti Treggìn e Roccagrande, e poco dopo si giunge ad un bivio. Si va a sinistra, in direzione del sovrastante Monte Bianco, quindi lo si contorna sul versante meridionale, lasciando a sinistra due diramazioni che conducono ad una cava abbandonata e sorpassando una costruzione in rovina. Giunti al termine della sterrata si continua dritti lungo un sentiero non segnalato, parecchio rovinato dall’erosione, che sale più decisamente in diagonale fino all’ampia Colla di Nascio (701 m), che si apre a est del Monte Bianco. Qui si trova un crocevia, dove si incontra l’ampio sentiero proveniente da Nascio.

Da qui è possibile salire in 20-25 minuti alla cima del Monte Bianco (difficoltà: EE). Si svolta a sinistra di quasi 180 gradi, seguendo un sentierino segnalato con ometti di pietre, che si tiene sull’ampio crinale in direzione dell’inizio della cresta sud-est del Monte Bianco. Giunti alla base delle rocce ci si tiene a destra, passando accanto ad una capanna in lamiera. Seguendo tracce poco evidenti, si sale in diagonale nel bosco, attraversando un’area di rocce calcaree. Dopo alcune decine di metri si passa alla base di un dirupo di diaspro e si lascia a destra una teleferica diroccata. Subito oltre bisogna piegare bruscamente a sinistra e portarsi in cresta, in corrispondenza di una spalla. Seguendo gli ometti di pietre si segue la cresta, poi ci si tiene leggermente a destra, salendo tra alberi e massi calcarei. Infine si sbuca all’aperto sulla panoramica vetta del Monte Bianco (877 m).

Bisogna quindi risalire lo spallone di arbusti e rocce sulla destra, percorso da varie tracce sassose, dirigendosi verso una curiosa impalcatura in legno. Subito oltre, le varie tracce si riuniscono in un buon sentiero che taglia in piano giungendo sul fondo di una valletta. Qui si trova un bivio; si abbandona il sentiero principale e si sale a destra (freccia nera su un alberello), lungo una traccia ripida e sconnessa, che guadagna velocemente quota, fino ad una selletta sul contrafforte nord-ovest del Monte Roccagrande (quota 798). Si piega a sinistra e si aggira un dosso con un ampio semicerchio pianeggiante sul versante settentrionale, quindi, con una ripida rampa, si scavalca la gobba successiva, chiamata su alcune carte Cima Costalunga (841 m).
Si scende brevemente, giungendo ai piedi dell’arrotondata anticima rocciosa detta Rocca del Sasso; si risalgono per pochi metri i lastroni di diaspro che la formano, quindi si piega a destra su un buon sentiero, che doppia un piccolo costone, poi la aggira sul lato di Sestri Levante tra rocce e arbusti. Salendo in diagonale, si giunge al piccolo colletto ai piedi del Monte Roccagrande (quota 892). Qui si abbandona il sentiero, che taglia a sinistra verso gli Stagni della Roccagrande, per risalire direttamente l’ampio dorso settentrionale della montagna. Con una ripida salita per prati e lastroni rocciosi, con panorami man mano più vasti, si giunge senza difficoltà alla piccola cima del Monte Roccagrande (971 m), segnalata da un ometto di pietre.

Vista sui monti Roccagrande e Treggìn dalla prima parte del percorso
Vista sui monti Roccagrande e Treggìn dalla prima parte del percorso (26 febbraio 2017)
Il Monte Roccagrande visto dalla Cima Costalunga
Il Monte Roccagrande visto dalla Cima Costalunga (26 febbraio 2017)
Panorama dal Monte Roccagrande verso est
Panorama dal Monte Roccagrande verso est (26 febbraio 2017)
Panorama su Sestri Levante e il mare
Panorama su Sestri Levante e il mare (26 febbraio 2017)

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