Cala Fuili – Toddeitto – Cumbida Prantas
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 390 m circa
Dislivello in discesa: 60 m circa
Tempo: 1.15 – 1.30 ore
Ultima ricognizione: Settembre 2016
Con una faticosa salita nella macchia mediterranea si guadagna il piccolo altopiano di Toddeitto, dove si trovano resti nuragici e un piccolo cuile abbandonato. Si attraversa l’ombroso vallone della Códula Fuili e si raggiunge la strada comunale per Ghivine in località Cumbida Prantas.
Accesso
Da Dorgali ci si porta a Cala Gonone, da cui si imbocca verso destra la provinciale per Cala Fuili. Subito prima che la strada finisca ci sono ampie possibilità di parcheggio.
Itinerario
Dal termine della strada asfaltata (quota 43), si imbocca la ripida mulattiera scalinata che scende in breve sul fondo della Códula Fuili, poche decine di metri a monte della bellissima spiaggetta di Cala Fuili. Si attraversa il letto del torrente e si imbocca l’evidente mulattiera per Cala di Luna (segnavia verdi, rossi e ometti di pietre), che sale ripida tra rocce e boscaglia. Lasciata a sinistra la deviazione che scende alla Grotta del Bue Marino, si prosegue con brevi saliscendi, attraversando una piccola valletta.
Oltre una breve salita ripida su fondo roccioso si trova un bivio (quota 120 circa); si lascia a sinistra la mulattiera principale e si gira bruscamente a destra lungo un sentiero sbarrato da un muretto. In breve il sentiero si fa più marcato e compaiono alcuni segnavia (ometti di pietre, triangoli cerchiati incisi su roccia e piccole frecce rosse). Dopo un tratto molto comodo, il sentiero effettua un tornante e inizia a salire ripidamente in direzione sud-ovest, offrendo panorami man mano più vasti. Più in alto la salita si addolcisce e il sentiero guida ai resti di una capanna circolare (310 m).
Sul coronamento del muro circolare si trovano ancora resti di legname, segno di un passato utilizzo come ovile o riparo.
Si taglia in piano e si giunge ad un bivio poco evidente, situato subito prima del Cuile Tatanu Marzane Surdu (311 m). Con una brevissima deviazione a sinistra si può raggiungere il cuile, purtroppo in cattivo stato di conservazione. Invece, per continuare verso Cumbida Prantas, bisogna svoltare a destra lungo una traccia a tratti un po’ infrascata, che taglia in piano. Si lascia a destra il caratteristico tavolato basaltico di Toddeitto.
All’interno della fitta macchia si riescono a distinguere le rovine del villaggio nuragico di Toddeitto. Sulla carta IGM il toponimo “nuraghe Toddeitto” è assegnato ad un altro resto nuragico, una specie di misterioso muraglione in rovina, posto su uno sperone affacciato direttamente sul canyon di Códula Fuili, a quota 170.
Si incontra poi una bella mulattiera che scende brevemente, portando sul fondo della Códula Fuili.
Da qui, risalendo direttamente l’alveo del torrente secco per circa 1 km si va a raggiungere la strada cementata che porta ai cuili di Buchi Arta. Il percorso è molto agevole (l’alveo del torrente è ampio, ghiaioso e poco pendente) e decisamente suggestivo.
Si attraversa il letto del torrente e si riprende la mulattiera che entra nel bosco di lecci. In breve ci si porta sulla strada comunale di Ghivine, in località Cumbida Prantas (369 m).
Da qui si può proseguire in direzione di Ghivine e della Punta su Nuraghe, oppure andare verso i Cuili di Buchi Arta e Cala di Luna.
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