Passo di Fregarolo – Passo del Fante – Passo di Értola – Montarlone
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 540 m circa
Dislivello in discesa: 240 m circa
Tempo: 2.30 – 2.50 ore
Ultima ricognizione: Dicembre 2016
Interessantissimo percorso di crinale tra le valli Trebbia e Áveto, tra ambienti rupestri e maestose faggete. Meta dell’escursione è la panoramicissima cima del Montarlone, che si eleva solitario a guardia di un’ampia zona pressochè disabitata. Con brevi deviazioni si possono raggiungere però anche le altre cime del crinale: il Monte Castello del Fante, il Monte Gifarco e la Rocca Bruna.
Accesso
a) A piedi da Barbagelata.
b) Da Genova o Piacenza si segue la SS45 fino a Loco, in val Trebbia, da cui si sale a Fontanigorda e si prosegue verso Cabanne, salendo al Passo di Fregarolo.
c) Da Chiavari si sale a Borzonasca e al Passo della Forcella scollinando in Val d’Áveto. Giunti a Cabanne si sale a sinistra per Fontanigorda fino al Passo di Fregarolo (1203 m).
Itinerario
Fino al Passo di Vallersone si segue il segnavia “cerchio giallo pieno”. Dal passo, si imbocca in direzione nord-est il sentiero di crinale, segnalato con un cerchio giallo pieno. Superata una cappelletta, si scavalcano due dossi, poi si sale più decisamente alla poco marcata cima boscosa del Monte Garba (1328 m). Il sentiero scende lungo il crinale, prima ripido, poi più dolce, fino ad un’ampia sella (1268 m). Si piega a destra e si taglia il versante sud-est del Monte Castello del Fante, effettuando brevi saliscendi per attraversare alcuni impluvi. Lasciato a sinistra il sentierino con segnavia “due punti e linea gialli”, che sale al Monte Castello del Fante, si scende in breve al Passo del Fante (1259 m).
Si tratta di un’ampia sella situata tra il Monte Castello del Fante e il Monte Gifarco, un tempo frequentata via di comunicazione tra la Val Trebbia e la Val d’Áveto. Sulla sinistra si diparte il segnavia “triangolo giallo vuoto” che scende a Fontanigorda, mentre a destra il segnavia “punto e linea gialli” prosegue alla volta di Brignole.
Si prosegue dritti su un sentiero che taglia pressochè in piano nel bosco portando in breve al Passo Gifarco (1268 m), dove sopraggiunge un altro sentiero proveniente da Fontanigorda. Da qui si piega a destra e si raggiunge un bivio, dove si va a sinistra su un sentiero rovinato dall’erosione. Si sale tra bosco e radure panoramiche passando sotto la parete est del Monte Gifarco, poi si raggiunge un secondo bivio.
Da qui, seguendo il segnavia “tre punti gialli”, prima tra faggi e arbusti, poi per un malagevole canalino roccioso, si può raggiungere in un quarto d’ora l’aerea vetta del Monte Gifarco (1381 m; difficoltà: EE).
Continuando lungo il sentiero principale, si giunge in breve ad un terzo bivio.
Il sentiero segnalato con un cerchio giallo vuoto sale a sinistra tra i faggi, poi sbuca su un ampio versante detritico e raggiunge in breve la cima della Rocca Bruna (1420 m).
Si va a destra, risalendo la valletta boscosa tra la Rocca Bruna e la Rocca del Mago. Si va a destra, risalendo il valloncello boscoso tra la Rocca Bruna e la Rocca del Mago. Attraversato l’alveo di un piccolo rio, si guadagna una selletta (1397 m), da cui si scende in diagonale a sinistra. Si supera un tratto ripido, quindi si procede più dolcemente in una bella faggeta, aggirando alcuni dossi ora sul lato del Trebbia, ora su quello dell’Áveto. Si giunge così al Passo di Ésola (1307 m).
Un tempo, anche il Passo di Ésola aveva una discreta importanza: era attraversato dalla mulattiera che collegava Rezzoaglio con Fontanigorda. Oggi l’antica mulattiera, purtroppo assai rovinata, è ricalcata dal segnavia “croce gialla”.
L’ampio sentiero continua pressochè in piano, aggirando il tondeggiante Groppo Seghere, poi scende in breve al Passo di Értola (1287 m); qui si incontrano una strada sterrata proveniente da Casanova e il segnavia “rombo giallo pieno” che sale da Rezzoaglio. Si effettua una breve salita, poi si aggira una gobba e si perviene al Passo di Vallersone (1305 m), dove da sinistra arriva il segnavia “quadrato giallo pieno” proveniente da Canfernasca.
Procedendo dritti per alcune decine di metri, si giunge ad un bivio. Qui si abbandona il sentiero principale, segnalato con il cerchio giallo pieno e diretto al Passo Prato di Foppiano, per girare a sinistra (segnavia: rombo e quadrato gialli pieni). La traccia si innalza lungo lo spartiacque boscoso, contornando alcuni roccioni. Sbucati su un’ampia spalla prativa, si incontra un sentiero più marcato (attenzione a non sbagliare strada in discesa!). Lo si segue verso destra e in breve si guadagna la cima del Montarlone (1501 m).
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