Forotondo – Monte Carmo – Monte Bagnolo – Forotondo
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 750 m circa
Tempo: 4.45 – 5.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Settembre 2019
La salita al Monte Bagnolo dalla Val Curone è lunga ma non particolarmente faticosa, lungo piste e ampi sentiero in gran parte immersi nel bosco. Il percorso proposto della discesa è invece piuttosto monotono, lungo una frequentata strada sterrata; tuttavia si tratta dell’unica possibilità di compiere un anello senza fare troppi chilometri.
Accesso
a) Dal casello autostradale di Vignole-Arquata si svolta a destra e si rimonta la Val Borbera fino a Pertuso, dove si gira a sinistra per Vigoponzo e Dernice. Si scende poi verso San Sebastiano Curone, dove si gira a destra seguendo la valle omonima. Superata Fabbrica Curone si imbocca a sinistra la diramazione per Selvapiana e Forotondo.
b) Dal casello autostradale di Tortona ci si porta a Castellar Guidobono, dove si imbocca a destra la SP100 che rimonta la Val Curone. Superata Fabbrica Curone si imbocca a sinistra la diramazione per Selvapiana e Forotondo (838 m). Possibilità di parcheggio nell’ampia piazza davanti alla chiesa.
Si tratta di una frazione di Fabbrica Curone, composta da numerose borgate sparse in un’ampia conca esposta a ovest, ai piedi dei monti Bagnolo e Bogleglio. Il toponimo significa “faggio rotondo”.
Itinerario
Si prosegue a piedi lungo la stradina asfaltata, lasciando a destra la diramazione che porta a Ca’ della Ca’ e giungendo ad un bivio. Si prende la rotabile di destra, che effettua una curva e sale alla borgata Caldini (894 m). Al termine dell’asfalto, si imbocca a destra una strada sterrata indicata da una palina escursionistica (segnavia CAI 111, punto e linea gialli); la rotabile procede in lievissima salita nella boscaglia, poi attraversa il Rio Grande e prende quota più decisamente con due tornanti. Si taglia lungamente in diagonale e si attraversa anche il Torrente Arisola (quota 1008), quindi si prosegue sul versante opposto della valle alternando brevi salite a tratti in falsopiano e lievissima discesa. Lasciata a destra una diramazione, si piega decisamente a sinistra, salendo con stretti tornanti fino ad un bivio.
Si trascura l’indicazione per il “percorso benessere” e si gira ancora a sinistra, lungo una pista ripida e sconnessa che sale tra boschetti e radure. La pista percorre quindi un crinale alberato quasi pianeggiante, scavalcando la poco pronunciata cima del Poggio (1145 m). Subito oltre, si incontra il sentiero con segnavia 110, proveniente da Lunassi, e si prosegue dritti fino al successivo bivio. Qui si abbandona il segnavia 111, diretto a Bruggi, per continuare a sinistra seguendo il 110 (indicazioni per Monte Carmo e Colle della Seppa; anche segnavia “due rombi gialli”).
L’ampio sentiero inizia subito a salire decisamente; lasciata a sinistra una diramazione, si sposta sul versante destro del contrafforte e prende quota con alcune svolte, attraversando piccole radure. Una ripida rampa nel bosco misto di faggi e conifere porta ad uno spallone pianeggiante coperto di pini (quota 1370 circa). Si scende brevemente fino ad una selletta, poi si sale ripidamente in diagonale verso sinistra, tra bellissimi faggi di alto fusto. Un lungo traverso pianeggiante e una breve rampa portano ad una selletta erbosa (quota 1446).
Piegando decisamente a destra e percorrendo il crinale lungo una carrareccia inerbita, si sale in pochi minuti alla tondeggiante cima del Monte Carmo (1466 m), sormontata da un pannello ripetitore. Si tratta di un bel balcone panoramico sulla Val Curone, sui colli e sulla pianura tortonese.
Si gira a sinistra e si segue l’ampio crinale, scavalcando un dosso. Lasciata a destra una diramazione poco evidente per il Colle della Seppa, si attacca l’ultima salita, attraversando una macchia di faggio. Si costeggia una recinzione, poi si piega a destra e, per ripidi prati, ci si porta sull’ampia cima del Monte Bagnolo (1548 m; 2.15 – 2.30 ore da Forotondo).
Si scende brevemente lungo il versante opposto, incontrando quasi subito l’ampia strada sterrata percorsa dalla “Via del Mare” o “Via del Sale”. La si segue verso sinistra, raggiungendo in pochi minuti il Rifugio Laguione (1521 m).
Si tratta di una bella costruzione in legno, sempre aperta, con tavoli e panche per il picnic, nascosta in un boschetto sul crinale. In questo luogo nel 1928 Paolo Toso, abitante di Forotondo, costruì l’albergo “Belvedere”. Durante la Resistenza l’albergo divenne covo di partigiani, e quando i nazifascisti lo scoprirono lo diedero alle fiamme.
La sterrata prosegue in dolce discesa lungo l’ampia dorsale, costeggiando un lariceto e poi attraversando alcune macchie di faggio. Si giunge quindi ad un importante bivio (quota 1476), dove si abbandona la sterrata di crinale per imboccare a sinistra la “strada consorziale Forotondo-Monte Boglelio”, chiusa da una sbarra metallica. La sterrata scende con alcuni tornanti, fino a raggiungere due grosse stalle in legno (quota 1365).
Secondo il sito dei sentieri della Provincia di Alessandria, e anche secondo alcune carte escursionistiche, da qui dovrebbe dipartirsi il sentiero CAI 112 diretto a Forotondo. In realtà tale sentiero non esiste sul terreno.
Si prosegue lungo la strada sterrata, effettuando un lunghissimo tratto in diagonale verso nord-ovest. La rotabile effettua poi una lunga serie di tornanti, perdendo quota più rapidamente. Si giunge quindi ad un tornante aperto e panoramico dove si nota, poco più avanti, una costruzione metallica (quota 1055); si lascia a sinistra la costruzione, effettuando il tornante, ma pochi metri dopo bisogna abbandonare la strada sterrata per abbassarsi a sinistra lungo una mulattiera sassosa. La vecchia mulattiera non è segnalata ma è evidente: scende rapidamente tra alberelli e arbusti, a tratti fiancheggiata da muretti a secco in rovina. In questo modo si giunge in vista delle case di Caldini; ad un bivio si va a sinistra e si entra nella borgata. Da qui, seguendo la strada asfaltata già percorsa all’andata, si ritorna in breve alla chiesa di Forotondo.
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