Fòrcola di Livigno – Valle Orsera – Punta Orsera – Fòrcola di Livigno

Caratteristiche

Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 705 m
Tempo: 3.40 – 4.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Luglio 2017

La via normale alla Punta Orsera sale attraverso il vallone omonimo, quindi guadagna il contrafforte nord-occidentale della montagna e lo risale fino alla vetta. È un percorso panoramico e spettacolare, tuttavia è abbastanza impervio, poco evidente e mal segnalato. Attenzione: sulle cartine il percorso segnalato sembra guidare al Piz Ursera; in realtà esso sale alla Punta omonima, che sorge poco a nord-ovest ed è più bassa di una decina di metri. Per la discesa si propone un percorso più diretto, per l’ampio vallone tra la cresta nord-ovest della Punta Orsera e il costone che si dirige verso il Monte Vago.

Accesso

a) Dall’Engadina ci si porta a Pontresina e si scavalca il Passo del Bernina; dopo pochi minuti di discesa, si trova sulla sinistra la diramazione per Livigno, che sale in breve alla Fòrcola.
b) Da Sondrio si sale a Poschiavo e si risale la valle in territorio svizzero verso il Passo del Bernina. Si devia poi a destra salendo alla Fòrcola di Livigno (2314 m).

È una sella stretta e molto marcata posta sullo spartiacque principale della catena alpina, tra i grandi massicci del Piz dals Lejs e del Monte Vago. Il valico è attraversato dal confine italo-svizzero e ospita il posto di dogana italiano. Sul lato italiano, dove prende origine il Torrente Spöl, si trova il Rifugio Tridentina, aperto durante la stagione estiva (per informazioni tel. 0342 997422).

Salita

Sul lato orientale del valico, in corrispondenza del cartello stradale che lo indica, si imbocca il sentiero con segnavia 111, che sale dolcemente per dossi erbosi nei pressi del confine italo-svizzero (numerosi cippi). Si effettua una breve discesa per superare una selletta, poi si risale più ripidamente con due tornanti per superare una fascia rocciosa. Si arriva così in un bel ripiano erboso, poi si sale dolcemente attraversando alcuni ruscelli. In questo modo si raggiunge un importante bivio in corrispondenza del principale ramo sorgentizio dello Spöl, proveniente dalla Valle Orsera (quota 2461). Si lascia a sinistra il segnavia 112, diretto al Monte Vago, e si imbocca a destra quello che il cartello indica come segnavia 111 (in realtà sui segnalini bianco-rossi diventerà presto 101).
Il sentierino sale a fianco del torrentello, entrando nell’ampia e poco incavata Valle Orsera. Giunti ad una piccola conca pianeggiante si guada il rio e si continua a salire in diagonale sul lato opposto, per vaghe tracce tra erba e massi. Seguendo attentamente i segnali si prende quota rispetto all’ondulato fondovalle, mentre la vista si apre man mano sulle vette del Massiccio del Bernina. Attraversata un’ampia pietraia senza particolari difficoltà, i segnavia portano a salire più direttamente sulla sinistra, fino a raggiungere il cippo di confine numero 14 (quota 2720).

Da qui si staccano a destra degli ometti di pietre, in realtà ben poco evidenti. Essi guidano attraverso le vaste pietraie della testata della Valle Orsera, superano un minuscolo laghetto e rag-giungono a fatica la sella tra la Punta e il Piz Ursera (2935 m). Da per raggiungere la Punta Orsera bisogna risalire un ripido sperone di rocce infide e friabili (sconsigliato). Invece, seguendo a destra la ripida cresta di lastroni rocciosi, si arriva alla croce di vetta del Piz Ursera (3031 m; difficoltà: F).

I segnavia continuano a salire ripidamente, con vaghi zigzag tra ghaioni e magre erbe senza sentiero, in direzione della bastionata rocciosa sovrastante. Si gira poi a sinistra, lungo un vago sentierino che traversa in diagonale con qualche passaggio aereo. Con alcune svolte tra pietraie e facili rocce si raggiunge l’ampio contrafforte nord-ovest della Punta Orsera (quota 2840 circa) e lo si rimonta verso destra; i segnavia si tengono poco a destra rispetto all’arrotondato filo di cresta, seguendo un’ampio corridoio erboso.
Più in alto la cresta si fa esile e aerea; si percorre il filo per roccette un po’ esposte, quindi si scavalca lo spuntone dove sorge il cippo di confine numero 15 e si giunge alla selletta ai piedi della cuspide sommitale della Punta Orsera (quota 2920 circa). Si risale ripidamente su ghiaiette fino alla base delle rocce, quindi si seguono i segnavia che traversano a sinistra per pietraie a tratti un po’ instabili. Rimontando gli ultimi canalini e facili roccette, si sbuca sul dorso sommitale della montagna. Si piega a destra e, superando l’ultimo tratto di cresta rocciosa, poco pendente ma abbastanza aerea, si arriva in vetta alla Punta Orsera (3019 m; 2.15 – 2.30 ore dalla Fòrcola di Livigno).

Discesa

Si ritorna alla selletta di quota 2920; qui si trascurano i segnavia per scendere senza sentiero lungo il vallone ghaioso che si abbassa verso destra (nord). Presto si trovano alcuni ometti; in ogni modo non c’è via obbligata ed è impossibile sbagliare strada in quanto basta tenersi sul fondo del vallone. Si sorpassano due tratti più ripidi, dove si trova un accenno di sentiero tra il pietrame, quindi si sbuca in un’ampia conca sul cui fondo transita l’evidente sentiero segnalato per il Monte Vago. Con una comoda discesa per prati lo si va a raggiungere e lo si segue verso sinistra, guadando un rio e perdendo quota con alcuni ripidi tornanti. Un lungo traverso riporta quindi al bivio di quota 2461, dove ci si ricongiunge con il percorso dell’andata. Seguendolo in discesa, in 20-30 minuti si è alla Fòrcola di Livigno.

Gregge di pecore in Valle Orsera; sullo sfondo il gruppo del Bernina e il Piz Lagalb
Gregge di pecore in Valle Orsera; sullo sfondo il gruppo del Bernina e il Piz Lagalb (31 luglio 2017)
Lungo l’aerea cresta nord-ovest della Punta Orsera
Lungo l’aerea cresta nord-ovest della Punta Orsera (31 luglio 2017)
Panorama dalla vetta verso il Piz Paradisin e la Corna di Campo
Panorama dalla vetta verso il Piz Paradisin e la Corna di Campo (31 luglio 2017)
La cresta sommitale della Punta Orsera
La cresta sommitale della Punta Orsera (31 luglio 2017)

Torna a: Alpi di Livigno