Fòrcola di Livigno – Laghi della Fòrcola

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 360 m circa
Tempo: 1.15 – 1.30 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2013

Percorso abbastanza breve e molto frequentato che raggiunge un bel gruppo di laghetti posti sul versante nord dell’imponente Piz dals Lejs. Nella parte alta del percorso è frequente l’incontro con gruppi di stambecchi.

Accesso

a) Dall’Engadina ci si porta a Pontresina e si scavalca il Passo del Bernina; dopo pochi minuti di discesa, si trova sulla sinistra la diramazione per Livigno, che sale in breve alla Fòrcola.
b) Da Sondrio si sale a Poschiavo e si risale la valle in territorio svizzero verso il Passo del Bernina. Si devia poi a destra salendo alla Fòrcola di Livigno (2314 m).

È una sella stretta e molto marcata posta sullo spartiacque principale della catena alpina, tra i grandi massicci del Piz dals Lejs e del Monte Vago. Il valico è attraversato dal confine italo-svizzero e ospita il posto di dogana italiano. Sul lato italiano, dove prende origine il Torrente Spöl, si trova il Rifugio Tridentina, aperto durante la stagione estiva (per informazioni tel. 0342 997422).

Itinerario

Il percorso, contrassegnato dal segnavia 151, ha inizio dalla piazzola subito a valle del rifugio. Si imbocca il sentiero, che si innalza subito con alcuni tornanti sul ripido versante erboso sovrastante, ricco di piccoli ruscelli e rigagnoli. Passati sotto una paretina da cui una cascatella gocciola come pioggia, si piega a destra e si taglia lungamente il versante alternando tratti in piano a brevi salite. Attraversato un rio che più in alto forma una spettacolare cascata, il sentiero supera alcuni piccoli ghiaioni e poi sorpassa senza difficoltà una più recente frana di rocce rossastre.
Nel tratto successivo il versante si fa più ripido e dirupato (catene come corrimano) ma il sentiero rimane largo e comodo, e sale fino a sbucare su un ampio ripiano dove si trovano alcuni minuscoli laghetti (quota 2520). Qui la traccia si biforca. Si abbandona il sentiero principale e si gira decisamente a sinistra seguendo il segnavia 153 lungo un buon sentiero che si innalza con regolari tornanti lungo un ripido versante di erba e sfasciumi. Più in alto diminuisce la pendenza e, contornata una spalla, si sbuca nella bella conca dei Laghi della Forcola (2650 m circa).

Posti sul versante nord del Piz dals Lejs, sono quattro piccoli laghetti posti a breve distanza l’uno dall’altro; due di essi sono praticamente collegati. Il laghetto più settentrionale presenta una cospicua popolazione di eriofori, che lo colorano con i loro piumini bianchi.

Qui il sentiero si biforca, ma seguire il ramo di destra o quello di sinistra è indifferente: in ogni caso si sale dolcemente a superare un dosso (dove passa il confine Italia-Svizzera) e si sbuca nell’ampia conca del Laj Grand (2657 m).

Come dice anche il nome, è lo specchio d’acqua più ampio della zona (circa 22000 mq), posto in una bella conca di origine glaciale e alimentato da un abbondante ruscello, che ha formato un ampio delta nella zona sud-orientale del lago. Per chi vuole, è interessante attraversare l’emissario del lago e salire al sovrastante Muot dals Lejs (2707 m), un dosso erboso che offre un bel panorama sui laghetti e sui monti circostanti.

Deviazione n. 1 – Piz Minor. Prima di scendere al Lej Grand si taglia a sinistra, sui dossi che delimitano il lago ad est, in direzione della parete rocciosa del Piz Minor. Appoggiando a destra, si attraversa una conca detritica da cui nasce un rio, per imboccare un’evidente rampa diagonale che sale sempre verso destra (ometti di pietre). La rampa porta sul dosso sovrastante, dove si trova un laghetto (2749 m), spesso ingombro di neve e ghiaccio fino a stagione inoltrata. Lasciando a destra il laghetto, ci si dirige verso la ripida scarpata detritica sovrastante. Questa scarpata è incisa da un evidente solco, spesso ingombro di neve. Si sale sull’argine destro (in senso di marcia) del solco, per ripidissime tracce di passaggio, quindi si sbuca nella conca superiore, ai piedi del Piz Minor (quota 2830 circa).
Si gira leggermente a sinistra e si rimonta il dolce valloncello terminale situato tra il Piz Minor e il Piz dals Lejs, per detriti e nevai residui. Un breve tratto ripido finale, spesso coperto dal nevaio, porta all’ampia sella ghiaiosa situata tra le due cime (2922 m). Si percorre la sella verso destra, quindi si attacca la ripida cresta sud-est del Piz Minor. Seguendo vaghe tracce, si raggiunge un torrione e lo si aggira sulla sinistra. Dopo un breve tratto quasi in piano, si rimonta il tratto superiore della cresta. In breve si giunge ai piedi di una balza rocciosa, che va aggirata a sinistra per cengette ed elementari gradini. Si ritorna a destra e, percorrendo l’ultimo tratto di cresta, si arriva sull’ampia cima del Piz Minor (3049 m; difficoltà: EE; 1.15-1.30 ore dal Lej Grand).

Deviazione n. 2 – Piz dals Lejs. Si segue il percorso descritto per il Piz Minor fino alla sella di quota 2922. Si percorre la sella verso sinistra, quindi, per tracce di sentiero, si rimonta la ripida china ghiaiosa che porta sulla cresta nord-ovest del Piz dals Lejs. Giunti sul crinale, lo si risale verso destra. Man mano la pendenza diminuisce, fino ad un’ampia spalla sormontata da un ometto. Si percorre un tratto pianeggiante, quindi si effettua una breve salita tra lastroni rotti fino ad un dosso con un altro ometto. Poco più avanti, si guadagna la cima del Piz dals Lejs (o Punta dal Plata; 3045 m; difficoltà: EE; 1.15-1.30 ore dal Lej Grand).

La Fórcola di Livigno
La Fórcola di Livigno (6 agosto 2014)
Uno dei Laghi della Fórcola, con il Monte Vago sullo sfondo
Uno dei Laghi della Fórcola, con il Monte Vago sullo sfondo (5 agosto 2024)
Il Lej Grand e il Monte Breva
Il Lej Grand e il Monte Breva (5 agosto 2024)
Salendo per detriti e nevai verso il Piz Minor
Salendo per detriti e nevai verso il Piz Minor (5 agosto 2024)
Il massiccio del Bernina visto dal Piz Minor
Il massiccio del Bernina visto dal Piz Minor (5 agosto 2024)
Verso la cima del Piz dals Lejs
Verso la cima del Piz dals Lejs (5 agosto 2024)

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