Difficoltà: E
Dislivello in salita: 350 m circa
Tempo: 2.40 – 3.15 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Marzo 2025

Percorso ad anello classico, forse il migliore per osservare i Sassi di Roccamalatina da diverse angolazioni. Partendo dalla località il Fontanazzo, si attraversa il vallone del Rio delle Vallecchie e si percorre un’ampia dorsale erbosa che offre bellissime viste frontali dei Sassi. Riattraversato il torrente, si va a prendere la frequentatissima stradina che, passando a monte dei Sassi, permette di osservarli da vicino. Gli escursionisti esperti possono inoltre effettuare una breve deviazione (a pagamento) sul Sasso della Croce, il più alto del comprensorio, per una ripida scalinata scavata nella roccia e attrezzata con ringhiere.

I Sassi di Roccamalatina sono uno degli angoli più caratteristici del paesaggio collinare modenese. Si tratta di una serie di torrioni rocciosi che emergono dal versante destro idrografico del vallone del Rio delle Vallecchie, contrastando fortemente con i dolci colli circostanti. I torrioni sono costituiti da arenarie grossolane, risalenti ad una ventina di milioni di anni fa, organizzate in strati massicci e fortemente inclinati. L’erosione ha rimosso le più tenere rocce circostanti, ma anche gli straterelli di materiale più erodibile tra una bancata arenacea e l’altra, facendo emergere le arenarie sotto forma di pale, guglie e torrioni. Per via delle loro caratteristiche geologiche, che sottintendono habitat particolari, i Sassi sono protetti dall’omonimo parco regionale. I torrioni rocciosi e il ripido versante che scende verso il Rio delle Vallecchie sono interdetti al pubblico per conservare l’ecosistema – fa eccezione solamente il Sasso della Croce, accessibile a pagamento.

a) Usciti dall’autostrada a Modena Sud, si segue la SP623 attraverso Spilamberto e Vignola. Qui si gira a sinistra in direzione di Bologna, attraversando il Fiume Panaro, poi si svolta a destra (sempre SP623) per salire a Guiglia. Si prosegue alla volta di Roccamalatina ma, prima di giungervi, si prende a destra la diramazione per Pieve di Trebbio: appena superato il centro visite del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, in località il Fontanazzo, si giunge al parcheggio.
b) Da Bologna si segue la via Nuova Bazzanese in direzione ovest, per uscire allo svincolo 14, per Bazzano e Castelfranco Emilia. Si va subito a destra (direzione Bazzano), poi, alla seconda rotonda, si gira a sinistra in direzione di Vignola. Superato Savignano sul Panaro, si prosegue a sinistra lungo la SP623 che sale a Guiglia. Si continua alla volta di Roccamalatina ma, prima di giungervi, si prende a destra la diramazione per Pieve di Trebbio: appena superato il centro visite del Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina, in località il Fontanazzo, si giunge al parcheggio (453 m).

Circa 200 metri a nord del parcheggio, sulla cima di un dolce poggio erboso, sorge la Pieve di Trebbio (463 m). La località Trebbio è già citata in una carta del 996, data in cui probabilmente esisteva già un primitivo edificio religioso. La chiesa attuale sarebbe stata fondata un centinaio di anni più tardi, secondo la tradizione per volere di Matilde di Canossa.
Il 10 marzo 1944 la località fu teatro di uno scontro tra i primi gruppi di partigiani, sotto il comando di Leonida Patrignani “Bandiera”, capitano degli Alpini, e le truppe nazifasciste. Ogni anno, intorno all’anniversario della battaglia, a Pieve di Trebbio viene organizzata una festa commemorativa.

Dal parcheggio, si segue la strada asfaltata verso sud, in direzione dei Sassi di Roccamalatina, giungendo subito ad un bivio. Si va a destra, sempre su asfalto (segnavia 3), passando per il piccolo nucleo di Ca’ Rastelli (455 m), dove si trova l’omonimo agriturismo. La stradina inizia a scendere verso il Rio delle Vallecchie, già in vista dei Sassi di Roccamalatina. Effettuati due tornanti, una scorciatoia sulla destra permette di tagliare il terzo. Si segue l’asfalto ancora per poche decine di metri, quindi si prende ancora a destra il sentiero segnalato.
Superata la strada con un sottopassaggio, ci si abbassa per il versante boscoso con alcuni tornanti. Nei pressi di alcune case (località Casetta) si trova un crocevia: si va dritti, quindi si scende ancora fino a ritrovare la strada principale in corrispondenza di un bivio. Si va a sinistra e, dopo l’ultima breve discesa, si attraversa il ponte sul Rio delle Vallecchie. Sulla sponda opposta si trova il Mulino delle Vallecchie (297 m), riadattato a B&B.

Da qui i Sassi di Roccamalatina appaiono particolarmente arcigni ed imponenti, e sembrano sbarrare la valle a monte del ponte. Sulla sinistra una deviazione (indicazioni) porta in 5 minuti ad una sorgente sulfurea situata a livello del torrente.

Si prosegue dritti lungo la strada, che diventa sterrata e si innalza con ampi tornanti sul versante sinistro idrografico della valle, tra prati a sfalcio, boschetti e cascine isolate. Giunti ad un bivio, si va a sinistra lungo una scorciatoia che passa accanto ad una casa. Si riprende la sterrata, quindi, dopo circa 200 metri, si giunge ad un tornante dove si trova un altro bivio (quota 429). Qui si lascia la strada principale per proseguire dritti lungo un largo sentiero pianeggiante.
Tagliando nel prato, si raggiunge un panoramico costone, a poca distanza dalle Case Zuppa. Lasciandole a sinistra, si piega a destra lungo una ripida stradina cementata che riporta in breve sulla strada principale. La si segue verso sinistra e, con una breve discesa, si raggiunge lo spartiacque tra il Rio delle Vallecchie e la valle del Panaro in località Santa Apollonia (440 m); qui si trovano una cappelletta ed un ristorante.
Poco più avanti si trova un bivio con numerose indicazioni. Seguendo sempre il segnavia 3, si abbandona la strada principale per andare a sinistra lungo una sterrata secondaria che ritorna sul lato del Rio delle Vallecchie. Tagliando quasi in piano con belle viste sui Sassi di Roccamalatina, si lascia a sinistra una diramazione che porta ad un’azienda agricola. Al bivio successivo si va a sinistra in discesa nel bosco, raggiungendo in breve la Ca’ del Rio (395 m); seguendo una larga mulattiera si costeggia la casa sulla destra, quindi si prosegue in discesa nel bosco fino ad affiancare il Rio delle Vallecchie (quota 360 circa).
Si attraversa un piccolo affluente, quindi si costeggia il torrentello sulla sponda sinistra idrografica, immersi nel bosco. Dopo un centinaio di metri, si trascura il sentiero che sale a destra verso il Castellino delle Formiche. Si prosegue invece a sinistra e, attraversato il torrente su un ponticello, si entra nella radura dove sorgono i ruderi del Mulino della Riva (382 m).

L’edificio principale del mulino, che conteneva due macine, è ormai irrimediabilmente diroccato e invaso da piante rampicanti. Invece, un secondo edificio più piccolo, a pianta circolare, è stato ristrutturato; esso probabilmente conteneva una terza macina. Sono ancora visibili le tracce del canale che, prendendo l’acqua dal vicino torrente, alimentava il mulino. Nella radura adiacente si trovano tavoli e panche in legno per il picnic.

Si attraversa la radura, lasciando a destra l’area picnic, quindi si prosegue ancora in dolce salita fiancheggiando il Rio delle Vallecchie. In breve si giunge ad un altro bivio.

La diramazione a destra guada il torrente e porta in pochi minuti alla Sorgente della Riva, che sgorga sulla sponda sinistra idrografica.

Si va a sinistra in ripida salita nel bosco, passando nei pressi dei ruderi della località Riva. Si lascia a destra una diramazione per Roccamalatina, quindi, poco più in alto, si incontra una strada sterrata; in uno spiazzo adiacente si trova una ricostruzione di una carbonaia. Seguendo la sterrata verso sinistra (segnavia 1, 2 e 3), si prende quota in diagonale nel bosco. Ormai in vista del Sasso della Croce, si effettua una breve discesa e si giunge all’antico borgo di Rocca di Sopra (o Borgo dei Sassi; 513 m).

Il piccolo nucleo giace nella stretta sella che separa il Sasso della Croce dal versante a monte. Vi si trovano: Altoforno, un panificio che fa anche da ristorante; un centro visite del parco, con tanto di bar, tavoli e panche per il picnic e sala espositiva; l’Oratorio della Madonna dei Sassi. Nel centro visite si possono acquistare i biglietti per la salita al Sasso della Croce.

Deviazione – Sasso della Croce. Il percorso per il Sasso della Croce ha inizio a sinistra del centro visite di Rocca di Sopra. Si salgono alcuni scalini, quindi si trova un bivio: la diramazione di sinistra conduce ad un riparo sotterraneo, mentre il percorso principale prosegue a destra. Tagliando in piano, si giunge sul versante settentrionale del sasso, dove si supera la prima scalinata intagliata nella roccia, la più lunga; la scalinata, attrezzata con ringhiere e non esposta, non presenta particolari difficoltà, ma richiede molta attenzione se la roccia è bagnata.
Alcuni gradini metallici portano verso sinistra e conducono ad altri più brevi tratti scalinati. Si taglia poi in piano, nuovamente sul versante nord, passando accanto a curiose cavità in parte modificate artificialmente. Un ulteriore tratto gradinato porta su una cengia ascendente. Piegando a sinistra si sale uno stretto canalino (gradini) e si sbuca sulla vetta del Sasso della Croce (567 m), dove sorgono una grande croce ed una tavola di orientazione (difficoltà: EE; 10-15 minuti da Rocca di Sopra). Panorama vasto sull’Appennino modenese dalle colline al Monte Cimone, e sulla pianura in cui si riconosce la città di Modena.

Attraversato il piccolo borgo, in corrispondenza dell’Oratorio della Madonna dei Sassi, la stradina si biforca; si scende a sinistra lungo una carrareccia che in breve porta a Rocca di Sotto (470 m).

Il minuscolo borgo, oggi abitazione privata, sorge nella sella a monte dei due torrioni detti Campanili. Da questa prospettiva è visibile solamente l’impressionante Campanile Alto, che sovrasta la sella con il suo ardito spigolo orientale.

La stradina sterrata prosegue quasi in piano tra lembi di bosco e coltivi, quindi confluisce nella strada più larga che scende dalla vicina località Castellaro. Proseguendo dritti, si costeggia un muro in cemento, poi si passa accanto alle case della località le Serre (489 m). Un ultimo tratto in dolce discesa riporta infine al parcheggio in località il Fontanazzo, da cui si era partiti.

La Pieve di Trebbio
La Pieve di Trebbio (16 marzo 2025)
I Sassi di Roccamalatina visti dal Mulino delle Vallevcchie
I Sassi di Roccamalatina visti dal Mulino delle Vallevcchie (16 marzo 2025)
Dolce paesaggio collinare nei pressi di Santa Apollonia
Dolce paesaggio collinare nei pressi di Santa Apollonia (16 marzo 2025)
I Sassi di Roccamalatina visti dai pressi di Santa Apollonia
I Sassi di Roccamalatina visti dai pressi di Santa Apollonia (16 marzo 2025)
Il rudere del Mulino della Riva
Il rudere del Mulino della Riva (16 marzo 2025)
La vetta del Sasso della Croce
La vetta del Sasso della Croce (16 marzo 2025)
Il borgo di Rocca di Sopra visto dal Sasso della Croce
Il borgo di Rocca di Sopra visto dal Sasso della Croce (16 marzo 2025)
Panorama dal Sasso della Croce sulla valle del Panaro
Panorama dal Sasso della Croce sulla valle del Panaro (16 marzo 2025)
Il Campanile Alto
Il Campanile Alto (16 marzo 2025)

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