Ferriere – Canadello – Lago Moo – Lago Bino – Prato Grande – Monte Rágola

Caratteristiche

Difficoltà: E
Dislivello in salita: 1090 m circa
Tempo: 4 – 4.30 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2008

Si tratta di un lungo e bellissimo percorso escursionistico che raggiunge la panoramicissima vetta del Rágola, partendo dal paese di Ferriere, in fondo alla Val Nure. Il sentiero sale al piccolo paese di Canadello, da cui una sterrata porta al Lago Moo, di origine glaciale. Dal lago i segnavia salgono fino al Prato Grande (lungo il sentiero una brevissima deviazione porta al bellissimo Lago Bino), da dove, salendo lungo un ripido sentiero ci si porta in vetta alla montagna.

Accesso

a) Dal casello di Piacenza si imbocca la SS654 della Val Nure e si prosegue superando Grazzano e Ponte d’Olio, dove inizia la vera e propria Val Nure. Si prosegue risalendo la valle e, superati i paesi di Béttola e Farini si raggiunge Ferriere.
b) Proveniendo dalla Val d’Àveto, bisogna scavalcare i passi del Tomarlo e dello Zovallo, immettendosi quindi in Val Nure. Con una lunga discesa si raggiunge Ferriere (630 m).

Nel caso si volesse accorciare l’escursione giungendo in auto a Canadello si deve (per chi proviene da Piacenza) imboccare la stradina che si stacca a sinistra subito prima del ponte sul Nure.

Itinerario

Parcheggiata l’auto subito prima del ponte sul Nure (per chi proviene da Piacenza) si imbocca la stradina per Canadello (segnavia CAI 021), che sale in diagonale tra prati e boschetti, superando vari gruppetti di case. Dopo quasi 1 km si imbocca a sinistra un sentiero che permette di tagliare un tornante della rotabile. Dopo averla raggiunta, la si segue verso sinistra per un breve tratto, per poi piegare a destra lungo un altro sentiero che sale nella boscaglia fino alle Case Nuova (706 m). Si prosegue lungo una stradina sterrata e, quando questa piega a sinistra la si abbandona per imboccare il sentiero segnalato che procede tra prati e boschetti. Attraversato un ruscello, si sale in diagonale e si raggiunge una stradina asfaltata subito sotto al paese di Canadello (770 m).
Si piega a sinistra lungo una diramazione che supera la chiesetta e sale tra le case del paese. Ad un bivio si va a sinistra e, usciti dal nucleo abitato, si prosegue dritti salendo tra arbusti e boscaglia. In breve ci si congiunge con una stradina sterrata, che va seguita verso sinistra in salita; a tratti i segnavia abbandonano la rotabile per seguire scorciatoie che ne tagliano le curve. Con percorso poco faticoso si aggira il massiccio rilievo roccioso del Monte Megna, poi si valica un costone e si scende in un avvallamento. Con un altro saliscendi si scavalca una sella boscosa e si sbuca nell’ampia conca pianeggiante del Lago Moo (1118 m; area attrezzata con tavoli e panche).

Dall’area attrezzata il lago non è visibile, perchè si trova dal lato opposto della conca ed è coperto dal canneto che cresce ai contorni; bisogna quindi costeggiare la conca fino a portarsi sul lato nord-occidentale.
Il Lago Moo è un ampio lago di esarazione glaciale in stato di avanzata involuzione; si trova sul lato nord-orientale di una vastissima conca ormai interrata, e copre una superficie di circa 40000 mq, tra specchi d’acqua liberi (dove si raggiungono profondità di poco inferiori ai 3 metri) e zone a vegetazione palustre. Il lago è alimentato perennemente da molti ruscelli provenienti dai monti sovrastanti, che ne hanno causato l’interramento ma che ne garantiscono il livello acqueo. L’emissario è un abbondante torrente che, dopo avere inciso il cordone morenico che chiude la conca a valle, scorre verso nord fino al Torrente Nure.

Si lascia a sinistra il segnavia 023 che scende a Rocca e si contorna l’ampia conca sul lato sud-occidentale. Si rientra nel bosco seguendo un ripido sentiero sassoso che passa accanto ad un masso squadrato. Tagliando tra boschetti e radure, si supera una sorgente, quindi si incontra un’altra sterrata. La si segue a destra per alcune centinaia di metri, quindi si incontra un altro bivio (quota 1310).

Vale la pena effettuare una breve deviazione a sinistra (segnavia 033) per visitare il bellissimo Lago Bino (1296 m), così chiamato perchè diviso in due specchi d’acqua da una nervatura rocciosa e da accumuli di frana. Lo specchio d’acqua maggiore, quando è al massimo livello, si estende per circa 18000 mq e raggiunge la massima profondità di circa 4 metri; ha una forma ovale, allungata in un fiordo verso sud-ovest, e presenta una cospicua popolazione di ninfea gialla (Nuphar lutea). Lo specchio d’acqua minore è minuscolo, a forma di mezzaluna, sovrastato da un enorme ghiaione che minaccia di riempirlo; nelle sue acque nuotano carpe di grosse dimensioni.

Trascurando la diramazione di sinistra si prosegue lungo la sterrata che piega a destra e inizia a salire in un fitto bosco di faggi lungo il versante est del Roccone. Procedendo a poca distanza di un ruscello si piega ancora a destra e si esce dalla faggeta in corrispondenza della torbiera del Pramollo (1350 m).

Si tratta di una bella torbiera, posta in una conca chiusa a nord dal curioso rilievo del Roccone. È chiaramente il residuo di un vasto lago naturale ormai interrato; come si può intuire dal nome, il Pramollo è ancora molto umido, e dà origine al rio immissario del Lago Bino.

Si prosegue lungo la stradina sterrata che, contornata la conca torbosa, piega a sinistra e raggiunge una selletta dove si trova un bivio; si va a destra percorrendo in lieve salita il versante est del Poggio dell’Orlo. La comoda sterrata si porta a valicare una selletta e, con una breve discesa, sbuca nella conca che ospita il Prato Grande. Tagliando dritti per la vasta distesa erbosa, si raggiunge la Baita Monte Rágola (1413 m).

Il Prato Grande è un’amplissima radura pianeggiante, in parte pascoliva e in parte umida. È attraversato dal Torrente Lardana, che nasce poco sopra, nei pressi del Prato Bure. All’estremità occidentale del prato si trova il piccolo Rifugio Monte Ràgola, di proprietà del CAI di Piacenza, aperto nei weekend estivi con servizio di bar-ristorante.

Poco più avanti, si abbandona la strada sterrata che scende verso Pertuso per proseguire a sinistra lungo un sentierino che costeggia l’ampia prateria. In breve si incontra il sentiero 035, proveniente dal Passo dello Zovallo, e lo si segue verso sinistra in piano, superando un’area picnic. Giunti ad un crocevia, si gira a destra lungo il sentiero 037, che procede tra radi faggi parallelamente al sassoso Torrente Lardana. Si lascia a sinistra il corso d’acqua e si prosegue in salita tra boschetti e radure lungo una traccia poco evidente.
Costeggiando una recinzione, si sbuca nell’ampia conca erbosa del Prato Bure (quota 1570 circa); si piega a destra e, attraversato il prato, si inizia a salire decisamente in un boschetto di faggi. Usciti nuovamente all’aperto, si guadagna un ripianetto; si procede più dolcemente a zigzag tra erba, rocce e radi pini mughi, fino alla panoramicissima vetta del Monte Rágola (1712 m), dove si trova una grande croce.

Scorcio del Lago Bino
Scorcio del Lago Bino (2 agosto 2007)
Il Prato Grande e il Poggio dell'Orlo
Il Prato Grande e il Poggio dell’Orlo (16 agosto 2008)
La croce di vetta del Monte Ràgola
La croce di vetta del Monte Ràgola (16 agosto 2008)

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