Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 850 m circa
Tempo: 4.20 – 5.15 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Giugno 2024

La via normale alla Tour de Mayen effettua una sorta di semicerchio intorno ai suoi versanti meridionali, sfruttando le linee di debolezza della montagna. L’unica difficoltà si trova nel finale: un ripido canale roccioso alto una decina di metri, attrezzato con catena. Una volta salita la Tour de Mayen, è consigliabile rientrare con un anello, passando per gli impressionanti campi carsificati di les Truex e dalla Tour de Famelon, che può essere salita con una breve deviazione. La traversata dei campi carsificati è un po’ malagevole, ed è sconsigliata in caso di nebbia, perchè perdere l’orientamento è facile. I più allenati possono concatenare questo anello alla salita della Tour d’Aï.

Si esce dall’autostrada ad Aigle, quindi si imbocca la strada per il Col des Mosses e les Diablerets, che aggira la cittadina e si addentra nel vallone della Grande Eau. Superato le Sépey, si lascia a destra la diramazione per les Diablerets e si effettua un tornante a sinistra. Al tornante successivo si prende a sinistra una diramazione (Chemin de Matélon) che sale tra baite sparse. Dopo 1,7 km si va a sinistra a mezza costa, poi, dopo altri 700 metri si va ancora a sinistra. La stretta rotabile attraversa un vallone, poi sale con alcuni tornanti. Dopo altri 3 km, si devia ancora a sinistra, salendo con gli ultimi tornanti alla Crête du Fer, dove si trova il ristorante “les Fers”. Si può parcheggiare nello spiazzo poco sotto al ristorante (1675 m).

Dal parcheggio, si segue l’ultimo tratto di strada asfaltata, raggiungendo le ben visibili paline a fianco del ristorante. Seguendo le indicazioni per Mayen, si imbocca a sinistra una carrareccia che sale in una zona di pascolo. Si passa sotto ad una seggiovia, quindi si giunge ad un bivio dove si va a sinistra. La pista passa a fianco di un capannone (area picnic) e diventa sentiero, che taglia in dolce discesa tra erba e radi alberi. Doppiato un costone, si entra in una bella conca dominata da una balza di rocce.

Qui si può vedere chiaramente cosa implica il contatto tra due rocce con diverso grado di permeabilità. La balza di rocce e formata da calcari, che sono molto permeabili, e in cui l’acqua tende a circolare per vie sotterranee. Al di sotto della balza affiorano rocce marnoso-argillose, praticamente impermeabili. Per questo, proprio ai piedi della balza, l’acqua viene a giorno in una copiosa sorgente.

Il sentiero scende brevemente per attraversare il fondo della conca, poi risale in diagonale sul lato opposto. Si supera una balza rocciosa per mezzo di un ripido canalino (catene), quindi si sbuca su un versante ondulato, dove bianche rocce calcaree si alternano a erba e radi abeti. Salendo dolcemente in diagonale, si sbuca sull’orlo della conca che ospita il Lac de Mayen (1824 m). Qui si trova un bivio.

Proseguendo dritti in direzione della Tour d’Aï, si può giungere in breve agli edifici di Mayen (1841 m), dove si trova il rifugio omonimo. Il rifugio offre servizio di bar-ristorante; in genere è aperto durante la stagione estiva, mentre in inverno segue l’apertura degli impianti. La zona è purtroppo deturpata da innumerevoli infrastrutture della stazione sciistica.
Il piccolo Lac de Mayen giace in una conca di origine glaciale, situata sul fondo del vallone che separa la Tour d’Aï dalla Tour de Mayen. Si estende per circa 10000 mq ed è privo di immissario ed emissario; per questo il livello dell’acqua subisce variazioni stagionali.

Senza raggiungere il laghetto, si piega a destra seguendo le indicazioni per la Tour de Mayen. Il sentiero rimonta una piccola dorsale, tra radi alberi e grossi massi, passando nei pressi di un baitello, poi taglia in diagonale verso destra tra erba e rocce. Giunti ad un bivio, si va a sinistra, passando a fianco della piccola Cabane du Moutonnier (1938 m).

Si tratta di un piccolo bivacco in legno, in origine capanna di pastori. È dotato di due posti letto e una piccola stufa, ed è sempre aperto.

Il sentiero sale per prati, in direzione delle sovrastanti balze rocciose della Tour de Mayen. Giunti alla base dei gradoni, si piega a destra e si traversa in dolce salita. Si entra quindi in un valloncello poco marcato, dove si trova un altro bivio. Andando ancora a sinistra, ci si innalza tra erba e rocce carsificate e si sbuca nella conca del Lac Segray (2066 m).

Il laghetto, di origine glaciale, ha una forma quasi circolare e si estende per 3200 mq. La sua esistenza è condizionata dall’assetto geologico della zona. Il fondo della conca e il versante erboso a monte sono formati da rocce argilloso-marnose, impermeabili. La soglia che chiude la conca a valle, invece, è costituita da calcari: per questo il livello del lago non raggiunge mai la soglia, e l’acqua viene smaltita per vie sotterranee.

Qui il sentiero si biforca nuovamente: si imbocca a sinistra la traccia per la Tour de Mayen, marcata da segnavia bianco-blu, che si inerpica per un costoncino di erba e rocce. In breve si sbuca sul ripiano erboso detto Plan de Mayen (2140 m), ai piedi del cupolone sommitale della montagna. Si lascia a destra una traccia che costeggia le pareti e si prosegue sul sentiero principale, che sale in diagonale per prati e doppia il poco marcato spigolo sud della Tour de Mayen.
Presto si giunge in vista del Lac de Mayen e della Tour d’Aï, che da qui assume una forma squadrata. Il sentiero percorre un’ampia fascia erbosa ascendente, tenendosi alla base di una parete rocciosa verticale. Quando il versante a monte diventa più abbordabile, si piega a destra, inerpicandosi per gradini rocciosi e cengette. Infine, si trova il passaggio chiave: un canale roccioso assai ripido ma incassato e non esposto, alto una decina di metri e attrezzato con catena. Il canale permette di superare l’ultima balza rocciosa che difende la vetta; si sbuca quindi sulla piatta cima erbosa della Tour de Mayen (2327 m; 2-2.20 ore dalla Crête du Fer).

Si ritorna indietro fino al Plan de Mayen (2140 m), dove si imbocca a sinistra il sentierino che taglia alla base delle pareti, alto sulla conca del Lac Segray. Si effettua quindi un ampio semicerchio intorno alla conca, tenendosi sotto allo spartiacque con il vallone del Petit Hongrin. In questo tratto il sentiero è un po’ esile ma non presenta difficoltà. Giunti nei pressi dello spartiacque (quota 2169), si incontra un sentiero segnalato proveniente da destra; voltandosi indietro si ha una bellissima visuale della Tour de Mayen, che mostra il suo profilo più imponente. Continuando a salire tra erba e rocce affioranti, si guadagna l’ampio dosso di les Truex (2194 m).
Il sentiero prosegue in dolce discesa verso nord-est, ed entra gradualmente nel vastissimo campo di rocce carsificate che caratterizza questo versante di les Truex. Seguendo attentamente i segnavia, si attraversano le tormentate rocce calcaree, con percorso contorto tra conche, lame e crepacci. La lunga traversata si conclude alla sella erbosa (2059 m) ai piedi della Tour de Famelon. Al bivio si gira a destra ma, pochi metri dopo, si può già imboccare una traccia a sinistra che sale verso la Tour de Famelon. Il sentiero raggiunge rapidamente la cresta sud della montagna, a metà strada tra la cima principale e l’anticima, e piega a sinistra. Bisogna superare quindi un diedro verticale un po’ liscio ma molto breve (catena), che permette di accedere alla spianata sommitale della Tour de Famelon (2143 m; 1.20-1.40 ore dalla Tour de Mayen).

Si ritorna indietro sul sentiero principale e lo si segue verso sinistra in discesa. Dapprima si perde quota tra erba e ghiaie, ai piedi delle pareti verticali dell’anticima della Tour de Famelon. Più in basso il versante si fa erboso, e in breve si giunge ad un crocevia (quota 1902). Si prosegue dritti per prati, quindi si appoggia a sinistra per contornare il dosso detto le Moëllé; da qui il ristorante “les Fers” è già ben visibile. Si taglia in diagonale a destra e si giunge al bivio poco sopra al ristorante, già incontrato all’andata. Prendendo a sinistra, si scende in breve al ristorante, e, con un breve tratto di asfalto, si ritorna al parcheggio da cui si era partiti (1-1.15 ore dalla Tour de Famelon).

La Tour de Famelon vista dalla parte iniziale del percorso
La Tour de Famelon vista dalla parte iniziale del percorso (29 giugno 2024)
Salendo verso la Tour de Mayen, con vista sulla Tour d'Aï
Salendo verso la Tour de Mayen, con vista sulla Tour d’Aï (29 giugno 2024)
Panorama dalla Tour de Mayen verso est, con les Truex in primo piano
Panorama dalla Tour de Mayen verso est, con les Truex in primo piano (29 giugno 2024)
Il Lac de Segray
Il Lac Segray (29 giugno 2024)
La Tour de Mayen e la Tour d'Aï viste dai pressi di les Truex
La Tour de Mayen e la Tour d’Aï viste dai pressi di les Truex (29 giugno 2024)
Attraversando i campi di rocce carsificate dopo les Truex
Attraversando i campi di rocce carsificate dopo les Truex (29 giugno 2024)
La cima sud della Tour de Famelon vista salendo alla cima principale
La cima sud della Tour de Famelon vista salendo alla cima principale (29 giugno 2024)

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