Fabiano Basso – Punta di Coregna – Campiglia – Coregna – Fabiano Basso
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 500 m circa
Tempo: 4 – 5 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Gennaio 2020
Interessante giro ad anello, che si svolge sul costone e alle pendici della Punta di Coregna, modesta elevazione boscosa affacciata sul Golfo di La Spezia. Come sugli adiacenti monti Castellana e Santa Croce, anche sui versanti di questo monte si svilupparono alcune cave in cui si estraeva il Portoro, il “marmo” nero venato di oro tipico di Portovenere. Se si ha tempo e allenamento, è consigliabile concatenare la salita a Campiglia con la visita di qualche località di Tramonti (vedi questo itinerario).
Accesso
In treno fino alla stazione di La Spezia Centrale, quindi in autobus (linee per Portovenere, per Riomaggiore o per Fabiano) fino a Fabiano Basso. È consigliabile utilizzare i mezzi pubblici in quanto a Fabiano Basso non ci sono parcheggi.
Itinerario
Il percorso (segnavia CAI 527) presso l’imbocco di via A. Marani, che si diparte dalla strada provinciale per le Cinque Terre a circa 300 metri dalla rotonda da cui essa ha origine. Qui un cartello escursionistico in legno indica di imboccare una scalinata (quota 13), che sale in breve a congiungersi con una stradina asfaltata. Si sale lungo la rotabile per pochi metri, quindi si imbocca a destra una mulattiera scalinata che prende quota più direttamente tra le case. Attraversata una strada asfaltata (via della Lizza), si prosegue lungo il viottolo scalinato, che poi diventa in parte asfaltato e porta ad un’altra strada (via Lizza Nuova; quota 101). Si attraversa anche questa e si riprende la mulattiera, in salita tra villette e orti. Si svolta a destra e, scendendo brevemente, si confluisce nella provinciale che collega La Spezia con le Cinque Terre (quota 140).
La si segue verso destra per alcune decine di metri, quindi la si attraversa e si imbocca una ripida scalinata; al suo termine si svolta a sinistra e ci si congiunge ad un’altra rotabile. Si sale per alcune decine di metri sulla stradina, fino ad un bivio in cui la diramazione di destra è indicata come “proprietà privata” (quota 167). Il segnavia porta comunque sulla diramazione di destra, ma dopo qualche metro la abbandona per riprendere a destra la vecchia mulattiera. Poco dopo si ritrova la stradina e la si segue fino al suo termine, presso un gruppetto di case dove si trova la chiesetta di San Rocco (223 m). Si piega a sinistra e, in breve, si giunge ad un bivio con paline escursionistiche.
Curiosamente, i cartelli indicano solamente il segnavia CAI 527 e non il CAI 526, che percorreremo ora verso la Punta di Coregna.
Si svolta a destra (segnavia 526, non indicato) lungo una stradina che giunge ad un bivio; si va a sinistra e si entra nel bosco. Si piega a destra a mezza costa per poche decine di metri, quindi si svolta a sinistra in ripida salita, passando accanto ad un serbatoio dell’acqua e ad un rudere isolato (Ca’ Vecchia del Folero). Un tratto quasi pianeggiante porta a passare accanto ad un traliccio e ad attraversare un intaglio tra curiosi roccioni, oltre il quale si trova un bivio. Si va a sinistra, poi poco dopo si piega a destra e, con un tornante, si giunge alle prime cave di Portoro.
Il Portoro, chiamato “oro nero di Portovenere” è definito commercialmente come un marmo; si tratta tuttavia di un calcare molto fine, dal colore nero, attraversato da una miriade di vene dal colore giallo, arancio o biancastro. Intorno al sentiero si riconoscono i primi blocchi squadrati, risultato della coltivazione delle cave.
Poco più avanti, ad un bivio, si svolta bruscamente a destra, giungendo in breve al piazzale di un’altra cava (quota 369). Si svolta a sinistra, passando sotto al fronte di cava, quindi si abbandona la pista principale per prendere a destra un sentierino poco evidente. L’esile traccia sale ripida nella boscaglia, contornando dall’alto un altro fronte di cava; si prosegue poi alternando brevi svolte a tratti lungo la massima pendenza. L’erta salita porta sull’anticima orientale della Punta di Coregna (475 m), completamente coperta dagli alberi; si scende brevemente fino alla selletta successiva, quindi si contorna la Punta di Coregna sul versante nord.
La vetta, 498 m, è comunque coperta dal bosco, quindi è del tutto priva di interesse. Sul punto culminante si trova una postazione di caccia permanente.
Ritornati sul crinale, si percorre un’insellatura pianeggiante, poi si riprende a salire ripidamente, sbucando su una strada sterrata (quota 491). Si segue la rotabile in discesa verso sinistra; alla fine il fondo diventa asfaltato e si entra nel paese di Campiglia (399 m; 1.40 – 2 ore da Fabiano Basso).
Ad un crocevia poco prima della piazza principale del paese si svolta a sinistra (via della Chiesa; segnavia 528), lungo un viottolo che, in lieve discesa, attraversa il nucleo del paese. Al termine delle case si svolta a destra entrando nel bosco, e in breve si giunge ad un bivio.
Il segnavia 527, che dovremo seguire fino a Fabiano, si diparte da questo punto; tuttavia, il tratto iniziale del sentiero è irrimediabilmente ostruito da alberi caduti. Qui si descrive una variante che permette di aggirare il tratto impercorribile.
Si continua lungo la mulattiera principale, che scende con alcune svolte e poi incrocia una strada sterrata (quota 310). Qui si abbandonano i segnavia, che scendono verso Acquasanta, e si segue a sinistra la strada sterrata, praticamente pianeggiante o in lievissima salita. In breve si ritrova il segnavia 527, che si innesta nella sterrata; la stradina prosegue attraversando un piccolo impluvio, poi taglia a mezza costa fino ad un bivio. Si scende a destra lungo una buona mulattiera nel bosco di castagni, che ad un certo punto diventa ingombro di massi e roccioni. Il sentiero allora inizia ad effettuare alcuni piccoli saliscendi, poi giunge ad un bivio.
Si va a sinistra in salita, passando sotto ad un muro a secco, quindi si prosegue quasi in piano tra villette isolate e uliveti, con bellissimo panorama sul Golfo di La Spezia e sulle Alpi Apuane. In breve si giunge all’abitato di Coregna (201 m); presso il piccolo parcheggio si abbandona il segnavia per scendere a destra lungo una strada asfaltata. In pochi minuti si ritrova il bivio di quota 167 già incontrato all’andata, e da qui si ritorna seguendo il percorso già noto fino a Fabiano Basso.
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