Piazzale Dante – Eremo di Bismántova – Pietra di Bismántova – Campo Pianelli – Piazzale Dante
Caratteristiche
Difficoltà: Variante “a”: EE. Variante “b”: T
Dislivello in salita: 230 m circa
Tempo: 1.45 – 2.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Febbraio 2019
Si tratta probabilmente del percorso escursionistico più noto e frequentato tra quelli che si svolgono sulla Pietra di Bismántova. La salita può avvenire per il direttissimo “sentiero blu”, che sale in un ripido canalino roccioso, oppure per il tranquillo “sentiero rosso” che giunge in vetta con un percorso più lungo e dolce. La discesa avviene invece per il versante nord, e poi alla base del versante est, il più spettacolare per l’altezza e la verticalità delle pareti.
Accesso
a) Usciti al casello autostradale di Aulla, si seguono le indicazioni per il Passo del Cerreto. Attraversato il valico, si prosegue in direzione di Reggio Emilia fino a Castelnovo ne’ Monti; qui si gira a destra e poi a sinistra, seguendo i cartelli per la Pietra di Bismàntova. Si giunge quindi all’ampio parcheggio del Piazzale Dante.
b) Si esce al casello autostradale di Reggio Emilia e si imbocca la SS63, in direzione del Passo del Cerreto e di La Spezia. Giunti a Castelnovo ne’ Monti, si gira a sinistra e poi ancora a sinistra seguendo le indicazioni per la Pietra di Bismántova. Si arriva così all’ampio parcheggio del Piazzale Dante (881 m).
Itinerario
Sul lato monte del piazzale si imbocca una scalinata (segnavia CAI 697), che in breve diventa viottolo e sale al Rifugio della Pietra (911 m). Prima di proseguire lungo il percorso segnalato, che qui gira a sinistra, si consiglia di continuare lungo il viottolo ancora per qualche metro per visitare l’Eremo di Bismántova (921 m).
In questo luogo la presenza di un luogo di culto è attestata fin dall’Alto Medioevo. Sicuramente nel 1422 vi sorgeva già una chiesetta, poi ampliata nel XVII secolo e affiancata dalle costruzioni del convento e del campanile. L’eremo venne poi restaurato nel 1957 e, successivamente, nel 2018; lavori sono ancora in corso (febbraio 2019) intorno agli edifici religiosi, ma la chiesetta è visitabile.
Ritornati al rifugio, si seguono i segnavia che lo costeggiano, quindi si imbocca un’ampia mulattiera che giunge subito ad un bivio. Si gira a destra (sempre segnavia 697), salendo dolcemente tra gli alberi alla base del versante meridionale della Pietra; ad un certo punto si nota una traccia segnalata da tacche azzurre che si inerpica a destra. Qui si presentano due possibilità:
a) Sentiero blu: Si imbocca la traccia segnalata con tacche blu, che si innalza ripidissima tra gradini rocciosi e tratti di sentierino, fino alla base delle pareti. Con alcuni facili passaggi su roccia, ci si infila in un canalino che incide la parete, e lo si risale velocemente fino a sbucare sull’altopiano sommitale (quota 1027).
b) Sentiero rosso: Si prosegue sull’ampio sentiero con segnavia CAI, che supera un tratto scavato alla base della parete ovest della Pietra, poi lascia a sinistra l’indicazione per la via ferrata Ovest e inizia a salire più ripido tra gli alberi con tratti scalinati. Ci si infila in un breve canalino tra due roccioni, dove alcune corde possono fare da corrimano, e si sbuca in breve sull’altopiano sommitale (quota 990 circa). Invece che seguire il sentiero segnalato, che prosegue verso Castelnovo ne’ Monti, si gira a destra lungo l’ampio sentiero verso la vetta. Si prende quota attraverso un boschetto, poi si trovano numerose biforcazioni; si consiglia di prendere quella più a destra, in modo da effettuare il giro completo del ciglio delle pareti. Con splendide viste panoramiche, si procede sul bordo dell’altopiano, ricevendo da destra il “sentiero blu” e passando accanto ad un primo tavolo in pietra.
Si supera una poco marcata cima (1036 m), che costituisce il ciglio della parete sopra l’Eremo, quindi si scende brevemente per contornare una marcata rientranza della parete. Con una successiva risalita, si giunge finalmente sul punto più alto della Pietra di Bismántova (1041 m; 0.45 – 1 ora dal Piazzale Dante), posto in corrispondenza dell’imponente Spigolo dei Nasi.
Continuando lungo il sentiero che si tiene sull’orlo delle pareti, e tralasciando alcune diramazioni che tagliano a sinistra, si inizia a scendere più marcatamente in un boschetto. Si lascia a destra l’uscita della Ferrata degli Alpini, quindi si scende a sinistra per un ameno praticello fino ad incontrare nuovamente il sentiero 697.
Prima di scendere lungo il praticello, può essere interessante una breve deviazione a destra lungo il ciglio della parete fino alla piccola cima successiva (1010 m circa). Su questo sperone si possono riconoscere, sotto forma di piccoli scavi e trincee, i pochissimi resti dell’antico castello che, almeno dall’epoca bizantina fino al XII secolo, era arroccato sulla Pietra. Per questo, la località è nota come “Castelletto”.
Si segue l’ampia mulattiera verso destra, in lieve discesa; poco più avanti si lascia a destra il sentiero 699, che può essere utilizzato per abbreviare il percorso, e si continua in discesa più ripida. Con due lunghi tornanti si giunge alla base della Pietra, sul versante settentrionale. Qui, presso alcune case in pietra (quota 882), si trascura la traccia principale, diretta a Castelnovo ne’ Monti, per deviare a destra sempre lungo il sentiero 697. Si supera un pannello esplicativo sui ritrovamenti archeologici di Campo Pianelli, quindi si lascia a sinistra il Sentiero Spallanzani e, dopo una bfeve salita, si trova a destra la breve deviazione scalinata per Campo Pianelli (850 m circa).
L’ampia superficie pianeggiante, di origine chiaramente artificiale, si trova presso lo spigolo nord-est della Pietra di Bismàntova. Scavi archeologici hanno permesso di ritrovare numerosi reperti; essi testimoniano una frequentazione del sito in più epoche, a partire addirittura dal Paleolitico Superiore, passando attraverso l’Età del Rame (III millennio a.C.) e l’Età del Bronzo (II millennio a.C.). Il sito di Campo Pianelli, in epoche successive, fu occupato anche dai Liguri e dagli Etruschi.
Ritornati sul sentiero principale, si giunge in breve ad un bivio. Si lascia a destra il segnavia 699, che riporta in cima alla Pietra, e si continua lungo il 697. Il sentiero perde quota tra boschetti e radure, quindi passa accanto ad un curioso bassorilievo e attraversa una pietraia di grossi blocchi franati dalle sovrastanti pareti. Ad un bivio si va a sinistra, passando accanto ad una costruzione di un acquedotto, quindi si trova una seconda biforcazione (quota 800 circa). Si gira a destra e si segue una comoda carrareccia, che taglia in lieve salita tra boschetti e radure, ai piedi delle spettacolari pareti orientali della Pietra. Si lascia a destra il sentiero per il Masso Moby Dick, si supera una piccola area attrezzata per il picnic e, con una breve risalita, si ritorna all’ampio parcheggio di Piazzale Dante.
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