Difficoltà: E (EE se le Gorges de la Veudale sono ingombre di neve)
Dislivello in salita: 600 m circa
Tempo: 4.30 – 5.30 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Luglio 2024

Anello molto frequentato, che si svolge intorno al rilievo della Veudale, e permette di visitare il selvaggio vallone del Nant de Dranse. Partendo dal Lac d’Emosson, si risalgono le Gorges de la Veudale, incassate ai piedi dell’impressionante parete rocciosa del Grand Perron. Scavalcato il crinale del Sex Blanc, si passa nei pressi del sito paleontologico con impronte di arcosauri, quindi si scende costeggiando il Lac du Vieux Emosson. In condizioni estive non ci sono particolari difficoltà; tuttavia, le Gorges de la Veudale possono rimanere ingombre di neve fino a fine luglio, e in tal caso è meglio affrontarle con i ramponi.

a) In treno fino alla stazione ferroviaria di le Châtelard VS (linea Martigny-Chamonix), quindi con il curioso impianto composito funicolare-trenino-funicolare fino al Restaurant du Barrage d’Emosson.
b) Proveniendo dall’Italia o dalla Francia, ci si porta a Chamonix-Mont-Blanc. Da qui si imbocca la strada D1506 che, scavalcato il Col des Montets, oltrepassa la frontiera ed entra in Svizzera. Dopo circa 1,8 km si abbandona la strada principale per imboccare la deviazione che porta a Finhaut e poi prosegue con numerosi tornanti fino ai parcheggi presso il Lac d’Emosson.
c) Proveniendo dalla Svizzera, ci si porta a Martigny, da cui si imbocca la tangenziale per il Gran San Bernardo. Giunti al termine dell’autostrada, alla rotonda, si imbocca a destra la strada che scavalca il Col de la Forclaz e scende nella valle del Trient. Superato il paese di Trient, si prosegue fino a trovare sulla destra la diramazione per Finhaut. La strada continua poi con numerosi tornanti fino ai parcheggi presso il Lac d’Emosson (località Col de la Gueule; 1965 m).

Il Col de la Gueule è la selletta che permette l’accesso al vallone sospeso di Emosson, dove giace l’omonimo grande lago artificiale. Sulla spalla accanto al colletto si trova il Restaurant du Barrage d’Emosson.
Poco a sud-est si eleva il dosso tondeggiante del Sé Jeur (2062 m), che può essere aggiunto con una breve passeggiata (10-15 minuti, difficoltà: E). Bella vista sul Lac d’Emosson, su parte della Vallée du Trient e sul versante nord del massiccio del Monte Bianco.

Dal parcheggio si segue il breve pezzo di strada che porta al bar-ristorante, quindi si attraversa il piazzale davanti all’edificio. All’estremità opposta, si scende brevemente e si passa davanti alla stazione d’arrivo della funicolare che sale da le Châtelard VS. Si continua in discesa, imboccando un viottolo che porta sulla sottostante strada asfaltata. Si gira a destra e si giunge sul coronamento della diga del Lac d’Emosson (1932 m).

Nel vallone di Emosson, la prima diga venne costruita nel 1925, ed era nota come diga di Barberine. La diga attuale venne realizzata tra il 1969 e il 1973, e l’invaso risultante ha sommerso le strutture più antiche. Per far sì che la diga si trovasse completamente in territorio svizzero, fu negoziato un cambiamento della linea di confine con la Francia; ad oggi il confine passa poco lontano dalla sponda sud-occidentale del lago.
Il Lac d’Emosson si estende per 3,27 kmq e contiene 227 milioni di metri cubi d’acqua. La diga è a doppio arco, è alta 180 m ed ha un coronamento di circa 560 m. L’acqua dell’invaso viene utilizzata a scopi idroelettrici, ed alimenta due centrali: una è la centrale di la Bâtiaz, situata a Martigny, in Svizzera; la seconda è la centrale di Vallorcine, situata in Francia nei pressi del confine di stato. Inoltre, il Lac d’Emosson funge da bacino inferiore dell’impianto ad accumulo della centrale idroelettrica Nant de Drance, la quale coinvolge anche l’adiacente Lac du Vieux Emosson.

Si percorre tutto il coronamento della diga, quindi si prosegue lungo la stradina asfaltata che costeggia la sponda sud-occidentale del lago. Lasciato a sinistra un sentieri segnalato per il Refuge de Loriaz, si giunge ad un secondo bivio. Si abbandona la stradina asfaltata, che prosegue verso il Lac du Vieux Emosson, e si imbocca a sinistra il sentiero segnalato per le Gorges de la Veudale. Una breve salita ripida porta in un ameno valloncello con rocce montonate, erba e radi alberelli. Attraversato il rio che lo percorre, la pendenza diminuisce ulteriormente.

A destra del valloncello si innalza il piccolo rilievo della Tête du Largey (2022 m). Vale la pena visitarla perchè offre una delle viste migliori sul Lac d’Emosson.

Presto il valloncello si estingue, e il sentiero attraversa alcuni ripiani erbosi con piccole zone umide. Sulla sinistra si innalza l’enorme parete rocciosa delle Aiguilles du Vent e del Grand Perron. Si rimonta un piccolo costone di rocce montonate, affacciato sul vallone del Nant de Dranse. Quando il costone si estingue, si scende brevemente, quindi si attraversa su una passerella il torrente che scende dalle Gorges de la Veudale (quota 2063). Il sentiero ritorna sul costoncino a destra, mentre il sottostante corso d’acqua inizia a rinserrarsi.
A quota 2160 circa si incontra un bivio; si lascia a destra una diramazione che conduce alla Cabane du Vieux Emosson e si prosegue a sinistra, a mezza costa sul fianco sinistro idrografico delle gorge. Si supera un intaglio roccioso, quindi si scende un ripido e malagevole canalino, poi si prosegue più comodamente a mezza costa. Ad un certo punto il fondovalle si allarga, e il sentiero inizia a risalire la testata delle gorge. Si rimonta un costoncino di rocce montonate, quindi si attraversa tre volte un piccolo rio.
Il sentiero si tiene poi sul fianco destro idrografico, sul ciglio roccioso di un canalone, e prende quota con ripide svolte. Risalita una breve china di ghiaie biancastre, si monta sul costone del Sex Blanc, che costituisce lo spartiacque tra il bacino delle Gorges de la Veudale e la conca del Lac du Vieux Emosson. Si percorre il costone, quasi pianeggiante e molto panoramico, fino al suo termine, dove si trova un bivio (2500 m; 1.40-2 ore dal parcheggio).

Deviazione – Pointe de la Terrasse. Si imbocca a sinistra un sentiero che, salendo in un labirinto di pozze e rocce montonate, porta al Col de la Terrasse (2640 m), situato sullo spartiacque tra il vallone di Emosson e la valle della Eau Noire. Sulla destra, poco distante, si può notare il Lac Vert, spesso ingombro di neve e ghiaccio fino a luglio inoltrato. Girando a destra, si rimonta lo spartiacque per tracce di sentiero tra ghiaie e rocce rotte, fino ad un dosso (2724 m) sormontato da un grande traliccio. Si scende brevemente e, appoggiando a sinistra, si percorre la breve cresta che porta alla Pointe de la Terrasse: si supera un aereo intaglio e si sale subito alla cima (2732 m; 40-45 minuti dal Sex Blanc; difficoltà: E/EE).

Si imbocca a destra un sentiero che scende con alcune svolte, per arrivare in breve ad un secondo bivio (quota 2400 circa).

Con una breve deviazione a sinistra, si può visitare il sito paleontologico con le impronte di arcosauri. Le impronte sono visibili sulla superficie di uno strato di arenaria, che oggi è inclinato a causa delle deformazioni subite durante l’orogenesi alpina, ma che circa 240 milioni di anni fa probabilmente costituiva una spiaggia in un ambiente lagunare. Le tracce appartengono ad arcosauri, rettili preistorici che sono antenati sia dei dinosauri propriamente detti, sia dei coccodrilli. Il sito paleontologico è stato scoperto solamente nel 1976, in quanto in precedenza rimaneva coperto dalla neve tutto l’anno. Ad oggi, in genere, diventa visibile a partire da metà luglio.
Il sentiero segnalato prosegue poi alla volta del Cheval Blanc.

Si va ancora a destra, perdendo quota con altri tornanti. In breve ci si affaccia sul Lac du Vieux Emosson, e si taglia lungamente a mezza costa il versante a sud del lago. Ad un certo punto le bianche rocce dolomitiche del Sex Blanc lasciano spazio a scure rocce metamorfiche (gneiss). Il versante diventa una sorta di parete rocciosa: si sale per una cengia, quindi si scavalca un dosso. Piegando a sinistra, si raggiunge in breve la diga del Lac du Vieux Emosson: si percorre una passerella al di sopra dello scarico di superficie, quindi si scendono alcuni gradini e si arriva sul coronamento della diga (2225 m).

La diga di Vieux Emosson è stata costruita nel 1955, ed in origine aveva un’altezza di 55 metri; tra il 2013 e il 2014 è stata rialzata di ulteriori 20 metri, arrivando a raddoppiare la capacità dell’invaso. Il bacino artificiale si estende per circa 750.000 mq ed ha una capacità di 25 milioni di metri cubi. In origine il lago alimentava due centrali elettriche, la prima situata presso le Châtelard, sul lato francese della frontiera, e la seconda a Vernayaz, nel Vallese.
Dal 2022 è inoltre attiva la centrale di Nant de Dranse, situata in sotterraneo tra i due laghi di Emosson. Si tratta di una centrale con impianto ad accumulo: l’acqua del Lac du Vieux Emosson viene prelevata e turbinata nella centrale, poi viene scaricata nel Lac d’Emosson, che funziona come bacino d’accumulo. Nei momenti di bassa richiesta di energia elettrica, l’acqua viene poi ripompata nel Lac du Vieux Emosson, prevenendone lo svuotamento.

Giunti all’estremità opposta della diga, si imbocca a destra una pista in discesa. Effettuato un tornante, ci si congiunge con la stradina di accesso alla diga. La stradina scende con un altro tornante e raggiunge la Cabane du Vieux Emosson (2180 m).

Il rifugio è situato poco sotto alla diga di Vieux Emosson. È aperto da luglio a settembre con servizio di alberghetto. Dispone di 27 posti letto, di cui 23 in dormitori e altri 4 in stanze doppie.

Si segue ora la stradina: dapprima si taglia in ripida discesa il roccioso versante sinistro idrografico del vallone del Nant de Dranse, superando anche due brevi gallerie. Più in basso, si effettua un tornante e si attraversa il fondo del vallone. In breve ci si porta sulla sponda sud-occidentale del Lac d’Emosson; si costeggia il lago, si percorre il coronamento della diga e, con una breve salita, si ritorna ai parcheggi presso il Col de la Gueule (2.15-2.45 ore dal Sex Blanc).

Le imponenti Aiguilles du Vent
Le imponenti Aiguilles du Vent (13 luglio 2024)
Il Lac d'Emosson e il Bel Oiseau visti dalla Tête du Largey
Il Lac d’Emosson e il Bel Oiseau visti dalla Tête du Largey (13 luglio 2024)
Voltandosi indietro verso le Gorges de la Veudale
Voltandosi indietro verso le Gorges de la Veudale (13 luglio 2024)
Il Lac Vert, ancora ingombro di neve
Il Lac Vert, ancora ingombro di neve (13 luglio 2024)
Panorama dalla Pointe de la Terrasse sulle Aiguilles du Chardonnet (a sinistra) e l'Aiguille Verte (13 luglio 2024)
Panorama dalla Pointe de la Terrasse sulle Aiguilles du Chardonnet (a sinistra) e l’Aiguille Verte (13 luglio 2024)
La Cabane du Vieux Emosson vista dalla diga del lago omonimo
La Cabane du Vieux Emosson vista dalla diga del lago omonimo (13 luglio 2024)

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