Col de la Croix – Chaux Ronde – Col de Bretaye – Perche – Col de la Croix

Caratteristiche

Difficoltà: EE fino alla Chaux Ronde, E il resto del percorso
Dislivello in salita: 780 m circa
Tempo: 4 – 4.50 ore (intero anello)
Ultima ricognizione: Ottobre 2023

Si tratta di un percorso ad anello assai vario, che si svolge nella parte orientale del piccolo massiccio del Chamossaire. Partendo dal Col de la Croix, caratterizzato da curiose piramidi di gesso, si percorre un’esile e tormentata cresta fino alla tondeggiante vetta della Chaux Ronde. Per stradine e piste da sci si scende al Col de Bretaye, dove si trovano un laghetto naturale, numerose baite ed un albergo-ristorante. Si ritorna quindi al Col de la Croix attraversando il versante nord della Chaux Ronde, tra pascoli, boschi di conifere e alpeggi. Le difficoltà sono concentrate nel tratto di cresta che conduce alla Chaux Ronde: vi sono alcuni passaggi su roccia un po’ esposti che richiedono attenzione. In generale, anche se la differenza di quota tra la Chaux Ronde e il Col de la Croix è modesta, il percorso ha un dislivello notevole a causa dei continui saliscendi, e quindi richiede un certo allenamento.

Accesso

Si esce dall’autostrada a St-Triphon, quindi si seguono le indicazioni per Ollon. Alla prima rotonda si va a sinistra, mentre alla seconda si sale a destra, entrando nel paese. Si prosegue in salita lungo la strada principale fino al paese di Villars-sur-Ollon. Nel centro, appena superato il senso unico, si svolta bruscamente a sinistra, e poi subito a destra (mal segnalato), per imboccare la strada che sale al Col de la Croix (1776 m).

Si tratta del valico che mette in comunicazione Ollon con la valle di les Diablerets. Curiosamente, il punto di valico non si trova sul punto più basso della sella, quotato 1732 m e situato circa 300 metri più a sud-est. Invece, la strada supera lo spartiacque presso un intaglio più alto, situato tra due affioramenti di rocce gessose.
La principale attrattiva del Col de la Croix sono proprio le curiose piramidi di gesso: tormentate guglie, coni e crestine rocciose separate da tortuose vallecole, doline, inghiottitoi e conche chiuse. Il gesso, che affiora sui due lati della strada asfaltata, è una roccia facilmente solubile da parte dell’acqua piovana e di scioglimento delle nevi; per questo, vi si sviluppano fenomeni carsici simili a quelli che si hanno nel calcare. Un sentiero con diverse diramazioni permette di visitare le piramidi di gesso a ovest del colle; è una deviazione consigliata prima di intraprendere il sentiero per la Chaux Ronde.

Itinerario

Dal parcheggio sul colle si scende lungo la strada asfaltata verso sinistra (versante di Villars-sur-Ollon) per una decina di metri, quindi la si attraversa e si trova la palina di inizio percorso. Il sentiero segnalato taglia verso ovest, contornando l’area delle piramidi di gesso, quindi si giunge ad un bivio. Salendo a destra, si guadagna un’ampia dorsale erbosa, che presto termina contro un ripido versante. Si taglia verso sinistra, quasi in piano, alla base della ripida testata del versante; camminando tra pascoli e radi alberi, si hanno bei panorami sulla valle del Rodano e fino al Monte Bianco. Dopo alcune centinaia di metri, ad un altro bivio, si piega bruscamente a destra.

Se si volesse evitare il tratto per escursionisti esperti, bisogna andare a sinistra e poi seguire le indicazioni per il Col de Bretaye. Il sentiero taglia il versante sud della Chaux Ronde portando direttamente al valico.

Con una ripida salita in diagonale, si guadagna il valico dell’Encrène (1935 m), sullo spartiacque tra la Gryonne e la Grande Eau. Qui si trova un crocevia: si piega a sinistra lungo un sentiero che aggira un dosso, poi ritorna sullo spartiacque. Una breve salita porta su una cima senza nome (1993 m), all’inizio della cresta di les Vélards. Il sentierino percorre la cresta che, nonostante sia in gran parte coperta da abeti e arbusti, è assai tormentata. Si effettuano alcuni bruschi saliscendi, a tratti un po’ esposti, con brevi passaggi su roccia, che richiedono attenzione in caso di terreno bagnato.
Superato un tratto di cresta aperto e panoramico (quota 1950 circa), che costituisce il punto più depresso tra les Vélards e la Chaux Ronde, il percorso si fa più agevole. Si riceve da destra una pista un po’ malandata e si sbuca sulla calotta erbosa sommitale della Chaux Ronde. Il sentiero aggira il punto culminante tagliando sul versante sud. Bisogna quindi deviare a destra e salire per prati fino alla piatta cima della Chaux Ronde (2028 m; 1.15-1.30 ore dal Col de la Croix).

Ripreso il sentiero, si scende ripidi fino alla sella (1955 m) che separa la Chaux Ronde dalla sua anticima ovest. Si scende quindi a destra, lungo un sentiero che passa accanto ad una fonte con abbeveratoio, poi confluisce in una pista sterrata. Seguendo la pista a sinistra, con una breve ma ripida salita si giunge sull’ampio dosso erboso dove arrivano le seggiovie “Chaux Ronde” e “Charmet” (quota 1980 circa). Si prosegue dritti lungo la sterrata principale, con bella vista sul Chamossaire e sul Lac de Bretaye, e si scende fino al Col de Bretaye (1805 m; 30-45 minuti dalla Chaux Ronde).

Si tratta di una sella marcata e profonda, situata tra il blocco della Chaux Ronde e l’isolata piramide del Chamossaire. La sella è occupata da un grosso ristorante. Dal versante sud, affacciato su Villars-sur-Ollon, salgono: una stradina asfaltata, chiusa al traffico privato, e una ferrovia a cremagliera. Sul versante nord, invece, si trova il piccolo nucleo rurale di Morgex, dove, tra edifici antichi, sorgono un albergo e un altro ristorante. Tutt’intorno, si sviluppano gli impianti di risalita e le piste da sci del comprensorio di Villars-sur-Ollon.

Si svolta a destra lungo la stradina asfaltata pedonale che scende dolcemente tra le baite di Morgex. In pochi minuti, si è sulle sponde del Lac de Bretaye (1779 m).

Si tratta di un lago di origine glaciale, dalla forma ovoidale e dalle acque scure. Si estende per circa 42700 mq, in una conca alle pendici orientali del Chamossaire. Nei pressi della stradina si trova una lapide che ricorda una battaglia avvenuta nel 1798, tra le truppe napoleoniche e i soldati della Confederazione svizzera.

Costeggiando il laghetto, si giunge a Crêta, un secondo nucleo rurale. Qui si svolta a destra in discesa, poi, al bivio successivo, si va ancora a destra. La stradina, a tratti sterrata, a tratti cementata, contorna dall’alto la conca in cui giace il piccolo Lac Noir (purtroppo un po’ deturpata dagli onnipresenti impianti di risalita). Si prosegue in salita tra dossi coperti da radi abeti, quindi si scavalca una dorsale poco marcata e si sbuca in una conca erbosa dal fondo umido. La si contorna a sinistra, quindi si giunge ad un crocevia su un costone erboso, poco più in basso delle malghe di Conche (1823 m).
Girando leggermente a destra, si passa sul retro della stazione di arrivo di una seggiovia e si scende nella vallecola adiacente, dove si trova un masso con la scritta “Perche” in vernice gialla. Sulla destra del masso, si imbocca un sentiero segnalato che procede a saliscendi tra dossi e conche ai piedi della parete nord della Chaux Ronde, seguendo i piloni della seggiovia. Attraversata una conca erbosa dove si trovano alcune sorgenti (tratto fangoso), si taglia un ripido versante coperto dagli alberi, quindi si raggiunge l’alpeggio di Perche (1782 m; 45-50 minuti dal Col de Bretaye).
Al crocevia si continua dritti lungo una strada sterrata che costeggia un piccolo stagno. Si riprende quindi a salire, fino ad una spianata erbosa (quota 1830) dove si lascia a destra una diramazione per l’Encrène. Proseguendo lungo la sterrata principale, si giunge ad un bivio dove si va a sinistra. Poco dopo, quando la pista inizia a scendere decisamente, si imbocca a destra un sentiero, all’inizio poco evidente, che taglia in piano. Presto si entra nel bosco e si taglia un ripido versante in dolce salita. Il sentiero gira a destra e sbuca in un’ampia sella erbosa (1867 m).

Deviando a sinistra per vaghe tracce nel prato si può salire sulla tondeggiante vetta della Truche (1897 m), che offre un bel panorama sulla valle di les Diablerets e sulle montagne che la circondano.

Si riceve da sinistra un sentiero proveniente da Vers-l’Eglise, quindi si continua in dolce salita a mezza costa. In pochi minuti, si raggiunge una seconda sella erbosa (1903 m) dove si trova un crocevia.

Una breve deviazione a sinistra (indicazioni) porta sulla Tête de Meilleret (1939 m). Il panorama è simile a quello che si osserva dalla Truche, ma più disturbato dalla vegetazione.
Sulla destra, invece, un sentiero sale fino alla spalla dove si trova l’arrivo della seggiovia “Meilleret”. Da lì, sempre seguendo la dorsale, si può ritornare al valico dell’Encrène.

Si attraversa la sella e si prosegue dritti in discesa lungo una pista da sci, che prima si abbassa in una vallecola, poi in diagonale lungo un versante in parte boscoso. Ci si innesta poi su un costone, e lo si segue in discesa fino a les Mazots (1718 m), dove si trovano: un ristorante e le stazioni di alcuni impianti di risalita che provengono da les Diablerets. Si piega decisamente a destra e, con una breve discesa su asfalto, ci si congiunge con la strada che sale da les Diablerets al Col de la Croix. Salendo lungo la rotabile, in circa 1 km si ritorna al Col de la Croix (1.30-1.45 ore dalla Perche).

Le piramidi di gesso del Col de la Croix
Le piramidi di gesso del Col de la Croix (28 ottobre 2023)
Tagliando tra prati e boschetti verso l'Encrène
Tagliando tra prati e boschetti verso l’Encrène (28 ottobre 2023)
Il massiccio di les Diablerets visto dalla cresta verso la Chaux Ronde
Il massiccio di les Diablerets visto dalla cresta che porta alla Chaux Ronde (28 ottobre 2023)
Panorama dalla Chaux Ronde: in primo piano il Chamossaire, sullo sfondo a destra Tour d'Aï e Tour de Mayen
Panorama dalla Chaux Ronde: in primo piano il Chamossaire, sullo sfondo a destra Tour d’Aï e Tour de Mayen (28 ottobre 2023)
Il Lac de Bretaye
Il Lac de Bretaye (28 ottobre 2023)
Prati e boschetti nei pressi della Truche
Prati e boschetti nei pressi della Truche (28 ottobre 2023)

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