Passo Crociglia – Passo Cantone – Monte Carévolo
Caratteristiche
Difficoltà: T/E
Dislivello in salita: Variante “a”: 200 m circa. Variante “b”: 330 m circa
Dislivello in discesa: Variante “a”: 120 m circa. Variante “b”: 240 m circa
Tempo: Variante “a”: 1.20 – 1.40 ore. Variante “b”: 1.40 – 2 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2010
Percorso molto bello e accessibile a tutti, lungo comode mulattiere e buoni sentieri. Con una breve salita si aggira il Monte Crociglia (raggiungibile con una deviazione di pochi minuti), quindi si prosegue lungo l’ondulato spartiacque tra Áveto e Nure, tra boschetti e panoramicissime radure. Sono possibili due varianti: una segue il sentiero segnalato che aggira le cime intermedie, l’altra segue fedelmente il filo di cresta, scavalcando le Vette del Crociglia e la Rocca Borri.
Accesso
a) A piedi da Santo Stefano d’Áveto o da Torrio.
b) Da Chiavari (attraverso il Passo della Forcella) o da Genova (attraverso la Scoglina) si giunge a Rezzoaglio, e si continua lungo la Val d’Áveto fino a trovare sulla destra la deviazione che sale a Santo Stefano d’Áveto. Qui si gira a sinistra e si va a Torrio, da cui l’ultima salita conduce al Passo Crociglia.
c) Da Piacenza si risale la Val Nure (SP654) fino a Selva, dove si gira a destra per il Passo Crociglia (1468 m).
Si tratta di un’ampia sella boscosa posta tra i monti Roncalla e Crociglia, attraversata dalla strada che collega Selva a Torrio. Seguendo il segnavia CAI 015, prima lungo la strada, poi percorrendo una mulattiera, si raggiunge il Rifugio Stoto, di proprietà del GAEP, dotato di 40 posti letto. Per informazioni telefonare al numero 0523.929300 o al numero 0523.324285.
Itinerario
Dal punto di valico si segue la strada asfaltata in direzione di Torrio per poco più di un centinaio di metri, fino a trovare a destra l’imbocco del sentiero CAI 001. Si attraversa una recinzione e si sale dolcemente lungo una buona carrareccia tra boschetti e radure, fino a sbucare sulle ampie praterie sommitali del Monte Crociglia. Si giunge quindi ad un bivio sul contrafforte occidentale della montagna (quota 1542).
Seguendo le tracce che risalgono sulla destra l’ampio spallone erboso si raggiunge in pochi minuti la panoramica vetta del Monte Crociglia (1578 m; circa 30 minuti dal passo, difficoltà: T).
La carrareccia scende dolcemente per prati, passando accanto ad un abbeveratoio, quindi entra nel bosco e diventa più ripida. Attraversata una recinzione si riceve da destra il segnavia 013, quindi si taglia quasi in piano fino ad un’ampia sella sullo spartiacque Àveto-Nure (quota 1477). Qui si presentano due possibilità:
a) Si trascura la traccia più evidente per proseguire a destra lungo il sentiero segnalato, che aggira le Vette del Crociglia sul versante est. Con una breve salita ci si riporta sullo spartiacque in corrispondenza del Passo Cantone (1507 m), dove si incontra il segnavia 105 proveniente da Castagnola. Si ritorna sul versante orientale per aggirare la Rocca Borri; il sentiero taglia nel bosco superando un’area picnic e attraversando numerosi piccoli rii, quindi ritorna sullo spartiacque e scende dolcemente fino alla vicina sella di Pian del Lupo.
b) Si lascia a destra il sentiero segnalato per salire lungo l’ampio spartiacque erboso, che conduce in breve all’ampia cima detta Vette del Crociglia (1558 m). Scendendo dolcemente si tocca il Passo Cantone, dove bisogna tralasciare ancora una volta i sentieri segnalati per mantenersi sullo spartiacque. La comoda carrareccia sale ancora dolcemente, poi passa nei pressi della boscosa sommità della Rocca Borri (1580 m).
È la vetta più elevata di questo tratto di crinale, trascurata dagli escursionisti perchè il panorama è coperto dai boschi. È tuttavia abbastanza conosciuta dagli alpinisti: sul dirupato versante nord-ovest, che alterna balze verticali a ripide faggete, si formano, nella stagione invernale, numerose cascate di ghiaccio.
Piegando a destra si scende ripidamente lungo il crinale boscoso, quindi si ritrova il sentiero segnalato e si raggiunge in breve la selletta del Pian del Lupo (1458 m), ai piedi del cupolone sommitale del Monte Carévolo.
Il toponimo deriva dal fatto che, all’inizio del ‘900, qui venne ucciso l’ultimo esemplare di lupo della zona. Oggi il lupo è di nuovo presente su questi monti, grazie ad alcuni esemplari che sono “emigrati” dal vicino Appennino Tosco-Emiliano.
Si risale il ripidissimo pendio sovrastante con due tornanti, quindi si giunge all’estremità occidentale della cresta sommitale della montagna. Abbandonato il sentiero segnalato, che scende a nord verso il Passo del Mercatello, si segue il breve costone verso destra fino alla croce di vetta del Monte Carévolo (1552 m).
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