Fungo di Piana Crixia
Il Fungo di Piana Crixia è una curiosa emergenza geologica, unica nel suo genere nei monti della Liguria. È la principale attrattiva dell’omonimo Parco Naturale Regionale. Si tratta di un torrione alto circa 15 metri e fatto proprio a forma di fungo: il “cappello” è costituito da un ciclopico masso tondeggiante di serpentinite, mentre il “gambo” è formato da una colonna di conglomerato, appartenente alla cosiddetta “Formazione di Molare”.
Nel linguaggio geologico, queste forme si chiamano “piramidi di erosione”, e devono la loro origine all’azione operata dalle acque piovane ruscellanti. Il grande masso di serpentinite ha protetto dall’erosione il conglomerato sottostante, permettendo che si conservasse la caratteristica colonna; il resto del versante, non protetto, è invece arretrato, e ha così fatto emergere il fungo. Sembra strano che un masso così pesante possa essere sorretto da quell’esile colonna, ma in realtà, nonostante il suo aspetto detritico, il conglomerato è una roccia assai resistente. Ovviamente l’erosione proseguirà inesorabile e, nel giro di qualche decina o centinaio di migliaia di anni la colonna è destinata ad essere smantellata; il masso di serpentinite a quel punto rotolerà a valle.
Il processo di formazione è analogo a quello delle ben più note piramidi di terra che si trovano in varie località delle Alpi, specialmente in Trentino e Alto Adige. C’è un’importante differenza, però: le piramidi alpine sono in genere costituite da depositi “sciolti”, in genere di origine glaciale, piuttosto recenti. Il Fungo di Piana Crixia è unico nel suo genere perchè è costituito da vera e propria roccia: un conglomerato formatosi circa 30 milioni di anni fa.
Il Fungo è oggetto di una leggenda un po’ particolare. Quando nel 1796 Napoleone passò dalla Val Bórmida notò il Fungo, e pensò di prelevarlo per portarlo in Francia. Resosi conto che asportare il Fungo era impossibile, Napoleone pensò quindi di distruggerlo a cannonate. Tuttavia, proprio quando i suoi cannonieri erano pronti a fare fuoco, la nebbia si sollevò dal fondovalle. I soldati la interpretarono come un presagio di sventura e desistettero; così, per fortuna, il Fungo ha potuto conservarsi fino ai giorni nostri.
Accesso
Si esce al casello autostradale di Altare, da cui si imbocca la strada statale in direzione di Cairo Montenotte, Rocchetta Cairo e Dego. Superato quest’ultimo si entra nel territorio di Piana Crixia, e si raggiunge la frazione Borgo, arroccata su una collinetta attorno alla quale il Fiume Bòrmida di Spigno forma un meandro. Qui si parcheggia, si imbocca la stradina che attraversa la frazione e, in pochi minuti, se ne raggiunge il cimitero. Poco a destra si trova il breve sentiero che porta al caratteristico Fungo (295 m).
Per raggiungere il Fungo si può anche percorrere il sentiero pedonale che collega le frazioni Molino e Borgo di Piana Crixia.
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