Passo del Cirone – Bocchetta del Tavola – Monte Orsaro
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: Variante “a”: 710 m circa. Variante “b”: 640 m circa
Dislivello in discesa: Variante “a”: 110 m circa. Variante “b”: 50 m circa
Tempo: 2 – 2.30 ore
Ultima ricognizione: Giugno 2016
Seguendo il sentiero “00” di crinale, si sale dal valico del Cirone fino alla panoramicissima vetta del Monte Orsaro. Si attraversano ambienti molto vari, dagli ampi pascoli del Monte Tavola alle faggete del Monte Fosco, per finire con le praterie cosparse di massi dell’Orsaro.
Accesso
a) Dal casello autostradale di Pontrèmoli si segue la strada statale della Cisa. Sorpassato Mignegno si trova a destra la deviazione che sale lungamente al Passo del Cirone.
b) Dal casello autostradale di Berceto si sale al paese, da cui si prosegue verso il Passo del Sillara, che immette in Val Parma. Poco prima di giungere a Bosco di Corniglio si gira a destra e si giunge al Passo del Cirone (1266 m).
Ampio valico sullo spartiacque principale appenninico, è da sempre una via di comunicazione secondaria tra la Val di Magra e Parma, subordinata alla più importante arteria del Passo della Cisa. Subito sopra al passo si trova una cappella in pietra.
Itinerario
Si imbocca il sentiero 00 di crinale, che si dirige verso sud, contornando il tondeggiante poggio erboso dove sorge la cappella del Cirone. Superato un piccolo avvallamento si entra nel bosco e si inizia a salire decisamente, su una mulattiera a tratti un po’ rovinata dall’erosione. Lasciata a destra la “strada lombarda”, che percorre il versante occidentale della catena montuosa, con uno strappo più ripido si sbuca all’aperto al margine delle ampie praterie del Monte Tavola, dove spesso si trovano mucche al pascolo. Si supera una recinzione, poi si percorrono gli ameni pascoli con brevi saliscendi tra dossi erbosi, lasciando sulla destra il crinale sommitale del Monte Tavola. Si oltrepassa un’altra recinzione e si ritorna sul crinale; entrati nel bosco una breve discesa porta alla Bocchetta del Tavola (1444 m).
La sella, posta tra il Monte Tavola e il Monte Fosco, è sede del contatto litologico tra le formazioni calcareo-marnose che formano la zona del Passo del Cirone e la più resistente formazione dell’arenaria “macigno”, che forma tutto il Crinale dei Laghi. Sul punto di valico si trova un cippo confinario tra il Ducato di Parma e il Granducato di Toscana.
Sulla sella si trova un crocevia. Si prosegue dritti e subito dopo si incontra un bivio; qui si presentano due possibilità:
a) Si gira a destra lungo il sentiero 00, che si inerpica nel bosco di faggi ed abeti che ricopre il versante nord del Monte Fosco, con percorso a tratti poco evidente. Più in alto il sentiero si porta su un ampio crinale, all’inizio poco individuato, e lo risale abbastanza fedelmente. Man mano che si sale la pendenza diminuisce, fino a che, con una breve rampa, si sbuca all’aperto sulla piccola vetta del Monte Fosco (1680 m).
Il Monte Fosco è un aereo balcone panoramico, da cui si gode di un’ottima vista sulla conca di Lagdei, sul Lago Santo e su tutto il Crinale dei Laghi dall’Orsaro al Sillara.
Si gira a destra e, scendendo ripidamente si rientra subito nel bosco. Il sentiero, ingombro di grossi massi, si porta velocemente alla Sella del Fosco (1614 m), dove si trova un crocevia.
b) Si imbocca a sinistra la bella mulattiera del sentiero 725, che sale diagonalmente nel bosco di faggi ed abeti. Doppiato un contrafforte, il versante si fa improvvisamente molto più ripido, e il sentiero si restringe, tagliandolo con percorso pressochè pianeggiante. Si sorpassano alcuni brevi tratti franati che richiedono un po’ di attenzione, poi si ritrova il percorso della vecchia mulattiera lastricata, che sale dolcemente nel bosco cosparso di enormi massi franati dal sovrastante Monte Fosco. Giunti in località Ronchi di Luciano (quota 1530) si incontra il sentiero proveniente da Lagdei; si gira a destra e, con una ripida rampa in diagonale, si sale alla Sella del Fosco, dove ci si ricongiunge con la variante “a”.
Si prosegue verso meridione su una bella mulattiera acciottolata che sale dolcemente. Dopo pochi minuti si trova un bivio; qui si abbandona la mulattiera, diretta alla Capanna del Bràiola, per girare a destra sul sentierino con segnavia 00. Si sale a zigzag tra piccoli faggi e massi di arenaria, poi si esce all’aperto e si supera un tratto molto ripido fiancheggiando una fila di abeti. Ormai tra le praterie sommitali, si aggira un primo dosso, poi si contorna sulla sinistra un avvallamento detritico. Un’ultima breve salita ed un tornante conducono sulla cima del Monte Orsaro (1831 m), dove si trova una statuetta della Madonna.
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