Cerreto Laghi – Passo di Belfiore – Cima Belfiore
Caratteristiche
Difficoltà: E
Dislivello in salita: 550 m circa
Tempo: 2.15 – 2.45 ore
Ultima ricognizione: Luglio 2021
L’itinerario che sale da Cerreto Laghi alla Cima Belfiore si svolge in gran parte a mezza costa sul lato sinistro idrografico della valle del Torriente Riàrbero; fino al Passo di Belfiore si cammina completamente immersi in un’ininterrotta e foltissima faggeta, che dà il meglio di sé con i caldi colori autunnali o con il verde brillante primaverile. La faggeta reca evidenti segni di un passato sfruttamento, sotto forma di numerosissime aie carbonili. Per arrivare al Passo di Belfiore sono possibili due diversi percorsi, più o meno paralleli tra di loro: quello descritto alla variante “a” si tiene un po’ più in alto, ma presenta più saliscendi; quello descritto alla variante “b” si tiene un po’ più in basso, ma sale in modo più regolare. A discrezione di ognuno, si può utilizzare uno dei due percorsi per la salita e l’altro per la discesa.
Accesso
a) Dal casello di Aulla si seguono le indicazioni per il Passo del Cerreto, lasciando a destra la strada per la Foce dei Carpinelli e sorpassando il paese di Fivizzano. Una lunga e graduale salita porta al valico, da cui si gira a destra per Cerreto Laghi.
b) Da Reggio Emilia si segue la strada statale per il Cerreto. Con lungo percorso tra ondulate colline si sorpassano Casina, Marola e Castelnovo ne’ Monti (posto presso la Pietra di Bismàntova), entrando nella valle del Torrente Secchia. La si risale fino al Passo del Cerreto, da cui si svolta a sinistra salendo in breve a Cerreto Laghi (1349 m).
Si tratta di una delle principali località sciistiche del Reggiano, purtroppo ricca di palazzoni piuttosto brutti. Si trova sul versante nord del Monte la Nuda, e si sviluppa sulle sponde del Lago Cerretano, specchio d’acqua tondeggiante di origine glaciale.
Itinerario
Dalla rotonda sulla sponda settentrionale del Lago Cerretano si cammina in direzione est, salendo per pochi metri lungo via Belfiore. Si trova quindi sulla sinistra una viuzza scalinata, indicata dai segnavia CAI bianco-rossi, che sale più direttamente tra i palazzoni della stazione sciistica. Salendo poi su asfalto verso destra ci si ricongiunge a via Belfiore, che si segue verso sinistra effettuando un tornante. Subito oltre, sulla sinistra, si diparte una sterrata, indicata da cartelli escursionistici; qui si presentano due possibilità (quota 1380):
a) Si continua a destra lungo via Belfiore per alcune decine di metri, quindi si devia a destra lungo una strada sterrata che sale dolcemente nel bosco. Doppiato un piccolo contrafforte, si trova sulla sinistra l’imbocco del sentiero CAI 649; lo si segue, tagliando in diagonale in una zona di bosco diradato. Si supera una macchia di faggi, poi si esce in un’altra zona diradata, dove il percorso è poco evidente. Girando a sinistra e poi subito a destra, si va a riprendere l’antica mulattiera che rientra presto nella faggeta. Si sale dolcemente, sorpassando alcune aree pianeggianti; ad un certo punto, seguendo i segnavia, si gira a sinistra e si taglia in leggera discesa nel bosco cosparso di massi.
Si sorpassano altri bei pianori (in uno di essi si trovano due piccoli ruderi) e si guadano alcuni piccoli ruscelli, fino a giungere ai piedi di un ripido versante boscoso. Il sentiero gira a destra e lo risale con erti tornanti, quindi giunge ad una piccola sella tra i faggi (località il Costone, quota 1600 circa). Si procede con alcuni saliscendi, scavalcando un breve passaggio su roccette e tagliando un ripido versante boscoso, quindi si sale brevemente fino al Padule (1626 m).
La piccola conca erbosa era sede di un laghetto, ormai completamente colmato. È sovrastata a sinistra da un’anticima della Cima Belfiore, che si innalza con una bella sagoma triangolare.
Si guada il piccolo emissario del Padule, quindi si scende a sinistra per aggirare una pietraia. Dopo alcuni tratti praticamente in piano si scende ancora verso sinistra, poi si piega a destra fino alla piccola radura dove si incontra il sentiero 649c (vedi variante “b”).
b) Si imbocca a sinistra la strada sterrata (segnavia 649c), tagliando in lieve salita ai margini di una zona di bosco diradato. Si scavalca un contrafforte, dove si lascia a sinistra una diramazione per il Monte Maccagnino, quindi si gira a destra e si continua in lieve discesa nella faggeta. Si trascura a sinistra il segnavia 647b, che scende verso la valle del Torrente Riàrbero, e si continua attraversando un impluvio incavato. Più avanti la sterrata spiana, e presto il segnavia 649c si stacca sulla destra (quota 1325); si inizia quindi a salire in diagonale, lungo un comodo sentiero nel bosco cosparso di massi.
Si attraversano alcuni rami sorgentizi del Fosso dei Fontanini, quindi si prende quota più decisamente con alcuni tornanti. Doppiato un piccolo contrafforte, si supera una breve pietraia (punto panoramico sul Monte Cavalbianco) e si risale un breve tratto ripido. Segue un lungo traverso in dolcissima salita, alternata a brevissimi saliscendi; bisogna seguire attentamente i numerosi segnavia perchè a tratti il sentiero è poco evidente. Sorpassata una radura, si riceve da destra il sentiero 649 (vedi variante “a”; quota 1575).
Si continua lungo il sentiero con segnavia 649, seguendo l’indicazione per il Passo di Belfiore. Il sentierino si inerpica nella faggeta, intervallata da piccole radure, con alcuni tornanti, quindi sbuca sullo spartiacque appenninico, dove transita il sentiero 00. Lo si rimonta verso destra e, in pochi metri, si giunge al Passo di Belfiore (1669 m), dove la faggeta si apre nelle praterie di alta quota.
Il Passo di Belfiore è un’ampia sella, in parte boscosa, in parte erbosa, che si apre tra la Cima Belfiore e il meno elevato Monte Scalocchi. Sulla sinistra si diparte un evidente sentiero, non indicato dai cartelli ma segnalato (segnavia CAI 86, ed è anche un tratto del Garfagnana Trekking), che permette di raggiungere il Monte Tondo in una quarantina di minuti.
Si prosegue dritti lungo il sentiero 00, che sale per l’ampio spartiacque tra erba e piante di mirtillo, quindi si sposta sul lato emiliano per aggirare il dosso detto Termine Tre Potenze. Si giunge in breve ad un bivio indicato da un ometto di pietre.
Da qui il sentiero 00 aggira la Cima Belfiore e continua alla volta del Monte la Nuda, raggiungibile in circa mezz’ora.
Si abbandona il sentiero 00 e si imbocca a sinistra la diramazione priva di segnavia, che taglia in diagonale fino alla selletta ai piedi della Cima Belfiore. Qui si lascia a destra il sentierino e si risale il ripido versante sovrastante, tra erba e piccole rocce affioranti; in pochi minuti si è sulla Cima Belfiore (1815 m).
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