Rifugio Cassana – Bocchetta del Saliente Alto – Pizzo Cassana
Caratteristiche
Difficoltà: EE
Dislivello in salita: 500 m circa
Dislivello in discesa: 30 m circa
Tempo: 1.30 – 1.45 ore
Ultima ricognizione: Agosto 2018
Prima che venisse “segnalato” il percorso che sale dalla Valle del Saliente Alto, questa era la via più seguita per salire alla vetta del Pizzo Cassana. Oggi viene utilizzata per lo più in discesa, come parte di un percorso ad anello di ampio respiro. Il percorso è abbastanza breve, ma bisogna prestare un po’ di attenzione nel traverso tra le pendici di Punta Cassana e la Bocchetta del Saliente Alto: qui il sentiero è ridotto ad una traccia molto esile e scomoda che taglia ghiaioni ripidissimi.
Accesso
A piedi da Ponte Calchéira (Livigno).
Itinerario
Dal Rifugio Cassana (2601 m) si imbocca l’ampio sentiero segnalato che, risalendo con qualche svolta, porta in breve all’ampia sella pianeggiante del Passo di Cassana (2687 m), posto sulla cresta di confine tra Italia e Svizzera.
Il Passo di Cassana è un’ampia sella erbosa, dove non è raro incontrare mucche al pascolo. Nei pressi del passo passa un importante limite geologico, evidente alla vista: a nord si innalzano montagne costituite da calcari e dolomie, di colore biancastro o grigiastro, aspre e arcigne; a sud invece si innalzano massicci di rocce metamorfiche (gneiss e micascisti), dai pendii più dolci e aperti e dai dirupi di colore bruno scuro o rossastro. Essendo il valico più basso della dorsale tra la valle di Livigno e l’Engadina, il passo era attraversato già in tempi remoti da un’importante via di comunicazione, che collegava Livigno al paese svizzero di S-chanf. Oggi il Passo di Cassana è uno dei due valichi pedonali tra Italia e Svizzera che si possono attraversare legalmente; il passaggio da altri valichi è in genere tollerato, ma può essere perseguito come reato.
Si abbandonano i sentieri segnalati per girare a destra, e seguire per prati l’ampio spartiacque erboso. Scavalcata una gobba i prati lasciano spazio alle pietraie e ai dirupi di rocce dolomitiche; qui, sul versante svizzero, ha origine un sentierino, che taglia con alcuni saliscendi tra i vasti ghiaioni ai piedi degli arditi pinnacoli della Punta Cassana. Dopo un tratto abbastanza agevole, il sentierino punta verso l’alto, tagliando in diagonale per ripidissimi ghiaioni; il fondo del sentierino pende decisamente verso l’esterno, quindi il tratto richiede molta attenzione. La faticosa salita porta alla Bocchetta del Saliente Alto (2896 m); qui la vista si apre sulla valle omonima, decorata da un bel laghetto, e si incontra il percorso che sale direttamente da Livigno.
Da qui si diparte una seconda deviazione per la Punta Cassana, che dovrebbe seguire la cresta settentrionale della montagna – sempre come parte del percorso con segnavia 174, anche se i segnali sono assenti. In realtà la cresta è molto aerea e, anche se gli appigli sono numerosi, la roccia è friabile, poco sicura e priva di protezioni; a mio parere questo la rende troppo pericolosa perchè possa essere considerata “escursionistica”. Due persone che ci precedevano (e che hanno aggirato il primo tratto di cresta sul lato svizzero) hanno fatto cadere una quantità formidabile di detriti. Per questo abbiamo in fretta abbandonato il tentativo di salire alla Punta per questa strada.
Si svolta a destra e si risale l’ampia cresta detritica in direzione nord. Ad un primo tratto agevole seguono poche decine di metri di cresta quasi pianeggiante e esile; in seguito il crinale ritorna ampio e, in ripida salita, conduce alla panoramica vetta detritica del Pizzo Cassana (3070 m).
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